XIII

3464 Words

XIII Confessioni Eravamo di nuovo nella cucina di Carlein, muti come pesci. Questa volta io e il padrone di casa seduti, e Steve aggrappato alla corda quasi del tutto smagliata della tapparella della finestra. Era superfluo anche solo aprire bocca, dopo quello a cui avevamo assistito, e al quale ancora non credevo. Ero disorientato nei miei pensieri, a contemplare il nulla, quando udii la voce di Steve riempire la stanza, lontana parente dalla solita. “Da quanto tempo tiene quel coso in casa?” Carlein ringhiò tossendo e portandosi una mano alla bocca. Pensai quasi che si scatarrasse in mano, invece ricacciò tutto giù, ugualmente raccapricciante. “Cantina,” specificò. “Quello che è.” “Da quando l’ho trovato in quel pozzo. In profondità. L’ho portato a casa e l’ho scaraventato in que

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