XVII

2817 Words

XVII La danza con il diavolo Nonostante le nostre torce, tremolanti e incerte, e alcune solitarie lucciole che trapuntavano l’oscurità coi loro puntini di luce gialla, il bosco era impermeabile come una giacca di nylon. Carico di odori – tra un cespuglio di more e uno di lavanda – e di suoni limpidissimi che ci circondavano, era soprattutto foriero di paure spaventose, per quello che poteva stare aldilà di un albero, nascosto tra le erbacce alte, acquattato dietro di noi, pronto al balzo. Un colpo di vento, o un passo su un ramoscello: ci immobilizzavamo, fucile in mano, torcia nell’altra, puntata in avanti. Due secondi di silenzio, puro e incontaminato, e allora riprendevamo il cammino, in fila indiana, trattenendo i nostri respiri, pregando di sopravvivere. A un certo punto avevamo s

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