3.

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3. Mercoledì. Aveva una certa vis comica, il calciatore. O forse il punto era sempre il divertimento: gli piaceva giocare. Le andò ad aprire la porta con addosso una camicia bianca slacciata sul collo, sopra una giacca elegante. E le fece un’espressione imbronciata-pensosa piuttosto comica. «Sei a tanto così dal diventare il mio preferito» sorrise Lenny. Lui fece un passo indietro e la squadrò. «Ma come sei vestita? Andiamo a una festa». «Eh?». Byron rise e le richiuse la porta alle spalle. «Dopo l’intervista, alle otto. Sarà giusto questione di mezz’ora – e ti ricordo che mi devi mezz’ora. Vai bene vestita così». Lo seguì verso l’interno dell’appartamento. In giro non c’era nessuno, le luci erano smorzate. La guidò verso delle scale di vetro satinato. «Non ho capito se è uno scher

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