Capitolo 6 potremmo essere amici

3892 Words
Pov Enrico Fragola e basilico? Lo ammetto questa volta le strane voglie di mia sorella si sono proprio superate. Perfino il cameriere era in difficoltà davanti alla sua richiesta. Mia sorella alla fine, dopo un'occhiata di mia madre, ha deciso per un dolce al cioccolato. Anche se non del tutto sodisfatta e contenta. Stasera ci siamo proprio tutti. Mia madre ci ha invitato a mangiare nel suo nuovo ristorante. Che gestisce Carla. Una sua amica. Dalle chiacchiere a cena. Se non sbaglio, ho capito che lo chef è molto giovane. Quando il cameriere è tornato. Dicendo che non poteva lasciare il posto di lavoro. Mio padre gli ha detto. Che non c'era problemi. E che era qui che si vedeva la bravura di uno chef. Che pensa prima ai piatti e poi alla gloria. Non c'è niente da dire. I piatti sono veramente buoni. Hanno aromi particolari. E ogni boccone lo gusti come se fosse il primo. Federica:"Dopo questo secondo. Ho deciso. Voglio chiedere allo chef, di cucinare alla festa per la nascita del bambino." Il marito le prende la mano, baciondole il palmo. Con la stessa dolcezza, che lo distingue da sempre. Marco:" Sì cara. Sono d'accordo anch'io. Gliene  parleremo quando verrà a portarci il dolce. Mio fratello, decisamente più simile a me come carattere. Annuisce, gustandosi l'ultimo boccone del secondo. Gionata:" Sono proprio curioso di conoscere questo chef. Anche se giovane. Deve avere un bel caratterino." Roberto:" Secondo me sì." Clara:" Anche secondo me caro. Si vede dai suoi piatti. Tutti perfetti, eleganti. Ma con molto carattere." Finiamo l'ultima portata. E dopo che il cameriere ha portato via le stoviglie sporche. Attendiamo l'arrivo dello chef. Cristal:" Scusatemi volevate parlarmi?" Non ci credo. Il destino oggi è dalla mia parte. Non potendola incontrare all'officina. Me l'ha fatta incontrare qua. Ma perché è venuta lei invece della chef? Roberto:" In realtà dovremmo parlare con lo chef." Non si è ancora accorta di me. Che invece la spio di nascosto. Cristal:"  Mi dispiace deludervi. Ma si dia il caso, che sia io lo chef. Spero che non sia un problema." Tutti spalanchiamo gli occhi  sorpresi. Clara:" Tu? Figliola mia. Sei così giovane. E nonostante la tua giovane età. I tuoi piatti sono stati così decisi e perfetti." Cristal sorride arrossendo. Con le mani dietro la schiena. E il tic nervosi al piede, che in questi giorni ho imparato a conoscere. Cristal:"Grazie. Grazie mille. Ma non è solo merito mio. E grazie anche al personale qualificato della cucina." Sempre modesta. E molto umile. E bellissima mentre si morde il labbro inferiore. Altro tic che adoro. Finalmente i suoi occhi sono nei miei. La vedo leggermente imbarazzata, mentre cerca di sistemare la sua divisa. Una giacca bianca da chef perfettamente pulita. Nonostante abbia passato quest'ultima ora a cucinare. Cristal:" Spero che la cena sia stata di vostro gradimento. Ora, se permettete. Vi servo il dolce." Sara:" Sì. Non vedo l'ora di assaggiare la tua torta al cioccolato." Cristal abbassa il capo. Facendo un lungo respiro. Per poi rialzarlo e tornare la cuoca sicura, che ora qualche secondo fa. Prima del nostro scambio di sgaurdi. Cristal:" In realtà. Se per voi non è un problema. Ho fatto il dolce che mi aveva chiesto la signora, in dolce attesa." La sua voce trema un po' in imbarazzo. Un po' a disagio. Ma comunque fiera della sua creazione. Ci viene servita la torta. Una torta fragole e basilico. Non ci credo. Clara:"  È davvero fragola e basilico?" Lei annuisce, indicando la fetta di torta, nella sua semplice bellezza. Cristal:"Sì. Spero che non abbiate cambiato idea. È una ricetta che mi hanno insegnato in Germania. È molto particolare. Ma ha anche un sapore semplice e dolce." Mia sorella non aspetta oltre. E ne prende subito una forchettata entusiasta. Mentre tutti noi la proviamo un po' titubanti. Ma quando il dolce entra in collisione con la mia bocca. Mi rimangio tutti i dubbi che avevo. La torta è fantastica. L'aroma della fragola lega perfettamente col basilico. Roberto:" Davvero squisita. Come ho già detto,  hai delle grandi capacità." Lei china il capo. Ringraziandolo per i complimenti. Sicuramente meritati. Federica:" E per questo che ti volevamo fare una proposta. La prossima domenica festeggeremo la nascita del bambino. E vorremmo che tu cucinassi per noi." Le se illuminano gli occhi. Si vede che ama cucinare. Non risponde subito. Iniziando a torturarsi le sue splendide mani. Dio come è bella. Qualsiasi cosa lei faccia è sempre bravissima. Non che bella da morire. Cristal:" La proposta è davvero allettante. Ma non so se riuscirò a farla coincidere col mio lavoro. Mia madre subito si fa avanti. Clara:" Al ristorante? Ci penso io. In fondo sono la proprietaria per che cosa." Lei sorride, per il tono divertito da mia madre. Ma ancora una volta nega. Cristal:" No. Non si tratta del ristorante. In realtà quando non lavoro qui, lavoro in un'officina." Mi madre si porta una mano sul petto. Ricreando la solita scena drammatica da film Clara:" Vorresti dirmi che tu con quelle mani. Lavori come segretaria?" Sorrido. Non si immaginano ne meno il lavoro che fa. Enrico:" No mamma. Lavora come meccanico. Ed è davvero il migliore della zona." Lei arrossisce davanti al mio complimento e continua a torturarsi le mani. È davvero bellissima quando lo fa. Roberto:" In quale officina lavori cara?" Risponde fiera. A testa alta. Orgogliosa del suo lavoro. Cristal:" Nell'officina Motori e Chiavi di mio padre." Mio padre e Gionata si guardano, un po' sorpresi. Roberto:" Quindi tu devi essere la figlia di Claudio." La voce di mio padre è strana. Come fa a conoscere il padre? Cristal abbassa di nuovo la testa. Forse toccata dal suo tono un po' freddo. Cristal:"  Sì sono io." Mi fa male vederla così fragile ed esposta. Tanto che vorrei mettermi davanti a lei. E urlare a mio padre, di lasciarla stare. Federica:" Ora basta con il terzo grado. Comunque se il tuo problema è il lavoro. Ti offriamo più di quanto potresti guadagnare con l'officina." Cristal spalanca la bocca. Cristal:" Io non so se sarò all'altezza." Marco:" Sciocchezze. Abbiamo provato tutti i tuoi piatti. E sono sublimi. E poi non sarai sola. Avrai una squadra pronta ad aiutarti." La guardo, mentre ancora incerta, si morde il labbro. Facendomi impazzire dalla voglia di farlo io. Enrico:" Devi accettare Cri. È la tua occasione." Cristal:" Ok. Accetto. Grazie è davvero un onore per me." Abbasa il capo, ringraziandoci ancora. Facendo poi un passo indietro. Pronta a tornare in cucina. Roberto:" L'onore è il nostro." Mi padre continua a guardarla in modo strano. Sorpreso, come se si aspettasse tutt'altro dalla figlia di Claudio. Uomo che io non conosco. Se non di vista. Ma ora che ci penso. Quale padre farebbe fare doppio lavoro alla figlia ancora ragazzina? Quante cose nasconde il sorriso di Cristal. Roberto:" Be sarà meglio andare ora." Ma Cristal sì allarma. Come se avesse appena avuto una illuminazione. Cristal:" Aspettate un minuto. Enrico ti devo parlare della macchina un minuto." Cosa sarà mai? Eppure dallo sgaurdo, sembra davvero preoccupata. Enrico:" Puoi parlare davanti a tutti. Non c'è nessun problema." Si ritrova l'attenzione di tutti adosso. Cosa che la mette di nuovo a disagio. Ma che non la ferma. Cristal:" Prima vi devo chiedere, le vostre auto sono controllate dallo stesso meccanico?" Mio padre si avvicina allarmato. E guardando la faccia di Cristal lo sono anche io. Roberto:" Si perché?" Cristal:" Hanno manomesso le vostre auto. Il Mercedes e il BMW qui fuori sono vostri?" Tutti si allarmano confusi. Preoccupati dal tono di voce di Cristal. Che non sembra avere incertezze. Roberto:" Si sono nostre. Ma sono gravi le tue accuse." Cristal:" Lo so. Ma io non sto accusando nessuno. Sto solo dicendo i fatti." La ragazza timida e a disagio è scomparsa. Lasciando la determinazione e la sicurezza. Enrico:" Cri. Spiegati meglio." Si avvicinano anche Gionata e Marco. Mentre le donne ascoltano sedute. Cristal è in difficoltà. Ci credo, ha davanti 4 uomini che la fissano. È in panico. Ha il respiro affannato e lo sguardo perso. Io le prendo il viso. Con le mani creo un para occhi. In modo che guardi solo me. Enrico:" Tranquilla. Siamo solo preoccupati. Ora con calma spiegaci la situazione." Lei annuisce e prende un lungo respiro. Cristal:" Controllando la macchina di Enrico ho trovato del Gravio nel l'olio. Ve la farò breve. È un esplosivo che prima o poi fa esplodere la macchina. Potrei versarla ora nella macchina. E essa espodera tra un mese." Mio padre stringe gli occhi i due fessure. Fissandola con diffidenza. Roberto:" E tu come lo conosci?" La guarda con sguardo di accusa. Che gli prende? Enrico:" Papà." Ma Cristal appoggia una mano sul mio braccio. Cristal:" Tranquillo. Ha ragione. È un prodotto che in pochi conoscono. Lo conosciuto in Germania. Viene usato sui trattori di grossa taglia, per aiutare l'accensione. Ma su una macchina ha l'effetto bomba." Mio padre inizia a fare avanti e indietro. Gionata:" Ora capisco perché lo stronzo ha preso le ferie." Enrico:" Cosa dobbiamo fare?." Sono rivolto a Cristal. Che rimane sicura e calcolata. Cristal:"La tua macchina è apposto. Ho cambiato l'olio. Togliendone ogni traccia. Ma quando sono arrivata. Ho notato una sostanza simile sulla marmitta delle altre due macchine. All'inizio ho pensato di essere paranoica. Ma poi ho scoperto che sono le vostre. Quindi penso che sia la stessa sostanza." La mia famiglia si guarda preoccupata. Mentre io, mio padre e mio fratello ci guardiamo furiosi. Gionata:" Tu puoi controllare anche le nostre?" Cristal:" Certo ma per stasera vi sconsiglio di usarle." Gionata:" Io posso portare a casa Federica e Marco. La mia macchina lo comprata dopo la sua partenza." Cristal:" E i vostri genitori potrebbero prendere un taxi." Mia madre guarda triste mio padre. Lei non salira su un taxi. Enrico:" Mia madre non sale su i taxi. Ha avuto una brutta esperienza." Mia madre si avvicina a mio padre. Che la stringe al suo petto. Io ricordo ancora quel giorno. Cristal:" Be io avrei una soluzione. Potrei imprestarvi la mia macchina. Cioè non è proprio una macchina. È una macchina senza patente. Va al massimo a 50. Non è di lusso..." Mia madre la interrompe. Con lo sguardo pieno di dolcezza. Facendo qualche passo verso di lei. Clara:" Tu lo faresti davvero?" Cristal sorride. Cristal:" Certo. Io tornerò a casa con il Mercedes. E domani mattina verrò a prendere il BMW." Spalancò gli occhi, mentre lei parla tranquilla. È impazzita? Enrico:"Non esiste. Non ti farò mai guidare  un'autobomba." Lei mi guarda furente. Scocciata dalla mia imposizione. Cristal:" Conosco quella sostanza. E so come gestirla senza nessun rischio." Enrico:" Allora verrò con te. Guiderò il BMW." Faccia a faccia. E come se ci fossimo solo io e lei. Cristal:" No. Potrebbe essere  pericoloso." Non la lascerò andare da sola. Non esiste. Enrico:" Lo è anche per te." Ci scambiamo uno sguardo di sfida. No. Non mollerò. Non lascerò che si prenda tutti i rischi. Per salvare la mia famiglia. Roberto:" Mio figlio ha ragione. Dopo tutto quello che stai facendo per noi. Non me la sento di metterti in pericolo." Cristal sorride tranquilla a mio padre. Certo a lui sorridi tranquilla. Mentre a me vorresti staccare la testa a morsi. Cristal:" Dovete stare tranquilli. È il mio lavoro. È ciò che faccio per vivere. Conosco ciò di cui sto parlando. E non avrò nessun problema." Gionata:" Almeno accetta che Enrico venga con te." Sbuffa spazientita. Guardandomi. No mia cara, non mollo la presa. Non rischierai da sola. Cristal:"Va bene. " Poi mi guarda severa. Cristal:" Ma seguirai le mie istruzione. Se ti dirò rallenta, tu  ralletterai. Se ti dirò fermati, tu ti fermerai. È chiaro?" So che la situazione è complicata. E non ho nessuna intenzione di contradirla. Enrico:" Sì." Roberto:" Allora sarà meglio andare." Raggiungiamo  l'esterno del ristorante. Crystal passa le chiavi della sua macchina a mio padre. Roberto:" Grazie Cristal. Sei davvero una ragazza preziosa. Buonanotte." Lei sembra davvero toccata dalle parole di mio padre. O forse dal tono paterno usato. Cristal:"Buonanotte." Lui abbraccia mia madre e la  riporta a casa. Gionata:" Domani ti porterò anche la mia. Sempre se per te non è un problema." Cristal:" Va bene. Spero di avere il tempo di finirle entro domenica sera." Gionata sorride davanti alla serietà lavorativa della ragazza al mio fianco. Gionata:" Stai tranquilla. Le macchine sicuramente non ci mancano. Quindi fai pure con comodo. Buonanotte Cristal e grazie di tutto. Cristal:" Buonanotte." Rimaniamo solo io e lei. Che ora mi guarda severa. Cristal:" Sappi che se ti succede qualcosa. Quando anch'io sarò nell'aldilà, ti tormenterò a vita. E non verrò nemmeno al tuo funerale." Sorrido davanti alla sua minaccia. Che poi di minaccia a ben poco. Cristal:"Dammi il telefono." La guardo confusa ma glielo passo in silenzio. Prende il telefono tra le mani. E la vedo segnare un numero. Dopo di che me lo rida. Cristal:" Percorreremo la strada tenendoci in contattato. Vai piano e non fare nessuna pazzia." Enrico:" Ok." È davvero preoccupata. Quindi decido di non fare storie e stare sui comandi. L'unica cosa positiva in tutta questa storia. È che finalmente ho il suo numero di telefono. Avrei preferito averlo in circostanze migliori. Ma mi accontento. Saliamo nelle macchine. Lei parte per prima, davanti a me. Mentre la seguo. Avvio la  chiamata (Conversazione) Cristal- Pronto?- Enrico- Pronto? Chi vuoi che sia quest'ora?- Cristal- Sì scusami. L'abitudine.- Enrico- Comunque volevo dirti grazie. Per aver salvato la mia famiglia.- Cristal- Non è niente. L'avrebbe fatto chiunque.- Enrico- No Cri. Nessuno l'avrebbe fatto. La gente è egoista.- Cristal- Be a me non sembra niente di che. Ho solo fatto il mio lavoro. Mi dispiace solo che tua sorella si sia preoccupata.- Enrico- Tranquilla. Si riprenderà.- Cristal- Una donna in dolce attesa. Non deve mai avere dispiaceri.- C'è qualcosa dietro alle sue parole. Qualcosa di nostalgico e triste. Ma deciso di non esagerare. E le dico quello che davvero voglio che lei sappia. Enrico- Senti io oggi stavo per dirti una cosa. Lo so che abbiamo iniziato male. Ma io voglio creare un qualcosa con te. E...- Cristal- Enrico fermati.- Enrico- No questa volta non mi fermo. Io devo dirtelo...- Cristal- Intendevo ferma la macchina. La Mercedes si sta surriscaldando troppo velocemente.- La vedo azionare la freccia e accostare. Mentre io parcheggio e scendo. Lei è già davanti al cofano aperto. Cristal:" Hai dell'acqua?" Ci penso. E poi mi ricordo che Federica ha sempre una bottiglia d'acqua con se. Gliela prendo. E gliela do. Cristal:" Stai indietro." Indietreggio. Lei apre la vaschetta dell'acqua. Da cui esce un bollente vapore. È impossibile che si sia così riscaldata, in così poco tempo. Cristal:" È a causa del Gravio. Questa sera alla prima accellerata. Sarebbe esplosa." Il mio cuore perde un battito. Al pensiero che i miei, questa notte, sarebbero morti. Alzo gli occhi al cielo e ringrazio Dio. Cristal:" Ei calmati. Stai tremando." Lei mi guarda dolce. Non me ne ero ne meno accorto. È vero sto tremando. Sotto al sua mano, che mi accarezza dolce il braccio. Cristal:" Come è la temperatura del BMW?" Enrico:" Bassa." Richiude il cofano, asciugandosi la fronte con il palmo della mano. Cristal:" Ok. La Mercedes non può più camminare. E mancano 10 minuti all'officina. Dovrai trainarmi. Io preparo il gancio. Tu guarda se c'è una corda nel bagagliaio." Con il cuore ancora in gola annuisco e cerco la corda. La trovo nella ruota di riserva. Perfetto. Mi avvicino al muso del Mercedes e l'attacco al gancio. Per poi fare la stessa cosa al dietro del BMW. Saliamo in macchina e inizio a guidare. Squilla il telefono. Guardo il display. Cristal. (Iniziò conversazione.) Enrico- Pronto?- Cristal- Buona sera. Siamo la Vodafone. La contatto per chiederle come va?- Sorrido davanti alla sua voce. Che imita un accento straniero. Capisco che stia cercando di sollevarmi l'umore. Enrico- Non benissimo signorina. Sto accompagnando una bellissima ragazza a casa. Ma non siamo nella stessa auto.- Cristal- Che disdetta. Ma sono sicuro che la ragazza avrà le sue buone ragioni. Per starle lontana.- Enrico- Certo ha paura del mio troppo fascino.- Lei torna ad avere la sua voce. Cristal- Sai. Sei un pallone gonfiato.- Mi metto a ridere. Finalmente sentendomi meglio. Enrico- Cri sei tu? Stavo parlando con una affascinante consenter. Sai per caso dove è andata?- Cristal- Forse ha capito quanto sei presuntuoso.- Ride e fa ridere anche me. Ora ti sistemo io. Enrico- Secondo me aveva paura dell'effetto che le faccio.- Lei rimane in silenzio. Ho fatto segno. Cristal- O guarda. Siamo arrivati.- E chiude la telefonata. Io rido di gusto. Soddisfatto di averla messa in difficoltà. Siamo arrivati all'officina, anche se sarei stato ore a chiacchierare con lei. Parcheggiamo le macchine. E mentre io conservo la corda. Lei alza la serranda. Cristal:" Dobbiamo spingerla dentro." Annuisco e mi posiziono dietro l'auto. Mentre lei spinge dallo sportello del guidatore. Mentre gira il volante. Dopo molta fatica riusciamo a posizionarla sul ponte. Sto per andare verso la mia macchina, aspettando che mi segui. Ma lei invece afferra una tuta. Enrico:" Cosa vuoi fare? Sono le 2:00 di notte?" Cristal:" Lo so. Ma voglio togliermi il dubbio. Non vorrei mai avervi messo in allerta per niente. Ne morirei." Mi fa segno di girarmi. E io lo faccio. Non voglio che mi uccida con una chiave. Ma mentre sono girato il mio occhi cade su uno specchio poco lontano. Nel riflesso vedo lei. Ha tolto la divisa. E adesso ha solo la biancheria intima. Cazzo è bellissima. Un intimo nero. Su pelle bianca. È da infarto. Distolgo subito lo sguardo. Se mi beccasse mi ucciderebbe. Mi passa affianco. Finalmente con la tuta. Cristal:" Ti è piaciuto lo spettacolo?" Inizio ad andare in panico. Balbettando come un bambino, beccato con le dita nella Nutella. Enrivo:" No... Io... Non... Non ho..." Lei mi indica di guardare in basso. Dove la mia erezione è palese. Cazzo. Enrico:" Io ti giuro che è stato un incidente. Ero girato. E c'era uno specchio. E c'era il tuo riflesso. Ma io ho distolto subito lo sguardo. Te lo giuro." Lei mi prende il viso tra le mani. Facendo fermare il mio monologo confuso e nervoso. Cristal:"Respira e calmati. Per questa volta ti credo. Ma la prossima volta te lo taglio. Semplice e veloce." Sorrido alla tua minaccia. Anche se, con quella faccia d'angelo, non farebbe paura  nemmeno a un topo. Cristal:"Se devi andare. Vai tranquillo. Io 10 minuti e ho finito." Enrico:" Non ho niente da fare. Quindi ti faccio volentieri compagnia." Cristal:"Ok allora. Aiutami così finiremo prima. Posiziona il BMW sul ponte. E apri il cofano." Faccio quello che mi ha detto. Ormai stasera sono succube di lei. Ogni sua parola per me è un ordine. Cristal:" Come immaginavo." Guardo Crystal che sta maneggiando nel cofano della Mercedes. Si passa distrattamente una mano sulla guancia. Sporcandola di nero. Io sorrido e lei mi guarda confusa. Cristal:" Invece di prendermi in giro. Controlla la vaschetta dell'olio del motore. E guarda se, sull'orlo, trovi un liquido giallastro, appiccicoso e inodore. Come il rossetto che tanto ami." Si mette a ridere. Enrico:" Ti stai divertendo un sacco a darmi ordini vero?" Sorride dolce, tornando con la testa nel cofano. Con qualche ciocca ribelle, che le copre il viso. Cristal:" Tu non immagini nemmeno quanto. Ne voglio approfittare finché posso." Sorrido ormai rassegnato. Ancora una volta faccio come mi ha detto. Controllo la vaschetta e trovo il liquido incriminante. Lei intanto ha alzato la macchina. E sta maneggiando sotto di essa. Cristal:" È come immaginavo. La resistenza è completamente andata. È da cambiare." Ha il tono serio e concentrato. Ho appena scoperto che adoro vederla lavorare. Enrico:"Ne parlerò con mio padre. Intanto qui avevi ragione tu. Ho trovato il liquido di cui mi parlavi." Mi fa spostare, premendo un bottone che fa sollevate la macchina Inizia  anche qua a controllare la resistenza. Con lo il viso concentrato e serio. Cristal:" La cosa strana. È che la resistenza dei tuoi e praticamente andata. Quella di tuo fratello. È sulla buona strada. Mentre la tua è stata leggermente lesionata." Faccio una smorfia. Pensando ancora a quel bastardo. Che la pagherà cara. Enrico:"No. Non è strana per niente. I miei hanno questa macchina da un sacco di tempo. Io l'ho comprata circa 2 mesi fa. E mio fratello 4 mesi fa." Si allontana dalla macchina. Pulendosi le mani nere, con uno straccio trovato chissà dove. Cristal:" Ho capito. Ora sarà meglio andare. Entrambi siamo stanchi. Finirò il lavoro domani mattina." Meglio così. Deve essere davvero stanca. Enrico:" Va bene. Ma per quanto riguarda la Alfa?" Cristal sparisce dentro una stanza. Per poi tornare qualche minuto dopo. Vestita con un jeans e una maglietta nera. Cristal:" Vedi. Posso dire che la resistenza non è gravemente lesionata. Quindi non c'è necessità di cambiarla subito. Potresti camminarci ancora un po'. E cambiarla magari tra un paio di mesi. Decisione tua." Enrico:" Tu quando saresti disposta a cambiarla?" Lei sospira. C'è qualcosa che non va. Forse ha troppo lavoro. E in questo momento mi sento uno stronzo. Lei ha fatto tanto. E io mi sto approfittando di lei. Cristal:"Io devo essere sincera. Il lavoro della macchina di tuo padre e di tuo fratello mi porteranno un sacco di lavoro. Ci metterò una settimana a smontare tutto il motore. E cambiare la resistenza. Quindi sarei disposta tra due settimane." No mi sento così sereno a darle così tanto lavoro. Ma la voglia di passare del tempo con lei, è tanta. Enrico:" Allora va bene. Come dici tu. Se non rischio niente, aspetterò. Mi fido di te." Chiude tutto e mi accompagna verso la mia macchina. Enrico:" Vieni ti accompagno a casa." Cristal:" Non ce n'è bisogno." Enrico:" Sì ce n'è bisogno." Non fa tante storie. Forse perché è stanca. Ci credo fa doppio lavoro e va a scuola. Riposa mai? Il viaggio è molto breve e silenzioso. Nessuno dei due ha ancora parlato. Arriviamo davanti a casa sua. Avrei voluto che vivesse chilometri di distanza. Per stare un po' con lei. Prima di scendere mi ferma. Guardandomi con quegli occhi tempesta. Cristal:" Enrico..." Enrico:" Dimmi." Dimmi qualsiasi cosa Cri. Qualsiasi cosa. Basta che stai ancora un po' qui con me. Tiene lo sguardo basso. Torturandosi le mani. Nervosa. Cristal:" Per quanto riguarda quel discorso. So che tu intendevi che volevi una relazione o qualcosa del genere. Ma io non sono ancora pronta." Ed ecco mazzata. Ora vorrei solo correre. E non lasciarla scendere. Mai Rapirla e tenerla per sempre con me. Ma lei mi sorride timida. Facendo sciogliere un po' i miei nervi. Cristal:" Ma se vuoi possiamo provare a essere amici." Mi illumino. E sorrido guardandola. Enrico:" Ne sono felice. Per adesso mi accontento." Mentre lei mi sorride . Io provo un avvicinamento  azzardato. Non dovrei. Ma è più forte di me. Mi avvicino e gli do un  bacio sulla guancia. Lei rimane immobile, pietrificata. Con gli occhi pieni di  luce. E le guancie rosse. Enrico:"  Buonanotte Cristal." Cristal:" Buona notte Enrico." Scende dalla macchina. Io riparto. Una volta che la vedo entrare in  casa. Sorridendo come un ebete. Pieno di tutte le emozioni che lei mi fa provare. Pieno di lei. Saremo amici. Certo non è quello che avrei voluto. Ma almeno non sarà lontana. E io gli starò accanto, sentendomi migliore.
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