Tre mesi dopo L'autunno aveva dipinto Milano di sfumature dorate e cremisi, e dalla finestra della libreria antiquaria, Stefano osservava le foglie che danzavano nel vento di ottobre. Il sole del pomeriggio filtrava attraverso i vetri antichi, creando giochi di luce tra gli scaffali carichi di volumi secolari che aveva raccolto nel corso della sua lunga esistenza. "Stai ancora guardando fuori come se aspettassi che qualcuno arrivi a rovinarci la giornata," disse Lorenzo dalla scrivania di mogano, alzando lo sguardo da un manoscritto medievale che stava catalogando. I lividi intorno alla sua gola erano svaniti da tempo, ma talvolta Stefano vedeva ancora la sua mano sfiorare inconsciamente quel punto, come a ricordarsi di quanto vicino fossero stati alla perdita definitiva. "Abitudine," a

