Approfittai del periodo che anticipava il l mio arrivo in Germania, viaggiando. Andai a trovare Zora in Francia così che potessi darle i soldi che mi aveva lasciato nostro padre.
Quando fummo sole, senza la presenza di Sabrina e Michelle con cui viveva le porsi la busta con sopra scritto il suo nome.
"Cos'è?" Mi chiese.
"Ti ho detto che ero avanti con l'università, ricordi?" Le chiesi.
Lei annuì. "Anche io mi sono portata avanti iniziando il corso per il master, sono molto a Yvelin in questo periodo. È una buona zona e con la HEC sto anche lavorando sul campo. Ho dei clienti su prestazione." Mi rivelò.
Le sorrisi. "Dopo aver preso il master anche io sono stata indirizzata in una consulting. Indovina un po'! Era una Keller consulting group, ho lavorato subito per una KCG ed ho preso anche parecchi clienti." Raccontai omettendo di dirle di Cesaire. Sapevo che Zora si sarebbe incazzata.
Lei mi guardava sorpresa dalle mie rivelazioni. "Sono i tuoi guadagni in questa busta?" Mi chiese.
Scossi la testa. "No! Un giorno alla consulting si è presentato papà, col tuo amico Joel." Raccontai.
"Joel! Come stava? Sicuramente papà lo ha fatto entrare, è uno dei suoi figli. Come stava?" Mi chiese curiosa.
Le sorrisi. "Calma, calma. Ti racconto tutto." Le dissi parlandole del motivo per cui erano lì e del lavoro alle risorse umane di Joel. Alla fine le dissi anche del mio incontro personale con papà e del trasferimento a Francoforte tamburellando con la sua busta. "Hai detto che tornerai a Francoforte una volta preso il master." Le chiesi.
"Sì ad aprile prendo il master. Manca solo un mese e mezzo." Disse prendendo la busta. "Avevo già deciso di trasferirmi lì. Sabrina ha un suo appartamento a Francoforte ed ha iniziato anche già a lavorare in ospedale." Mi raccontò.
"Per questo hai preso subito il master. Vuoi raggiungerla." Dissi.
"E voglio conoscere tutte le sue amiche di penna. Ho conosciuto le sue amiche Brooklyn e la cinese Shu, via Skype, due gran belle fighe." Disse allegra.
"Quindi inutile che la aspetto per salutarla?" Chiesi a Zora.
Lei sospirò. "Molto inutile. Lavora come una folle, ha anche perso peso, Michelle dice che ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei. Quindi prima finisco e prima parto per Francoforte."
Annuii. "Metticela tutta, quando parti per la Germania, io verrò con te." Le dissi.
"Cosa farai nel frattempo? Sei laureata e in vista di prendere posizione a Francoforte..."
Annuii. "Ho un contratto a prestazione. Quindi posso lavorare anche per conto mio, farò fruttare i cinque mila dollari, così semmai nostro padre me li richiede indietro potrò sempre darglieli. Ho un mese e mezzo." Spiegai continuando a pensare che una persona non dava cinque mila dollari senza chiedere nulla in cambio.
"E dove andrai?" Mi chiese Zora.
"Torno in Olanda. Lì non ci sono KCG e mi sentirò libera di muovermi come consulente free lance, posso aprire una ragione sociale a mio nome e parto. Spenderò metà dell'importo, con l'altra metà vorrei provare a finanziare un'attività filantropica." Rivelai.
Ci stavo pensando da tanto, qualcosa che riguardasse i cavalli. Dovevo entrarci come socia però,'il progetto che avevo in mente era molto costoso e soli cinque mila dollari non mi sarebbero bastati.
"Allora ci vediamo il primo maggio a Francoforte." Mi disse Zora.
"Quest'anno torneremo a festeggiare il compleanno insieme." Confermai.
"Non vedo l'ora. Nel frattempo anche io farò la mia gavetta qui, in fondo lo sto già facendo. Ma adesso sarò Barbiel Müller consulente finanziaria. Intanto penso a cosa farne di questi soldi. Senza un indizio mi puzza la cosa.” Disse.
Sorrisi. Anche io lo pensavo, tuttavia lasciai perdere, al contrario sfidai mia sorella.
“Vediamo chi di noi fattura di più in questo mese e mezzo?” Le proposi.
Lei mi guardò agguerrita rendendomi la mano. “Ci sto!” Mi disse.
Arrivai a Francoforte che avevo avviato un piccolo studio privato molto fruttuoso. Anche Barbiel era arrivata in contemporanea a me fresca di laurea, era pronta ad insediarsi alla consulting gestita da nostra madre
A differenza mia, Zora era elettrizzata al'dea di cominciare. Entrammo in società con mille aspettative, poiché avevo già un contratto e lavoravo in prestazione anche alla banca, non mi feci assumere dalla mamma, al contrario Zora ebbe un contratto di assunzione. Mi sorpresi però quando scoprii che in sede c'era anche Marcus, il secondo figlio dello zio Johanne.
"Quando ti sei laureato?" Gli chiesi sorpresa. "A nuovo anno, poi prenderò il master in finanza." Mi rispose.
Ero sorpresa, poi? Che storia era quella. "Perché sei qui? Dovresti terminare gli studi." Dissi spiccia.
"Non ve lo ha detto la zia Agnes?" Ci chiese guardandoci.
Cosa doveva dirci? Pensai.
“Fai già l' apprendistato anche senza il master?" Gli chiese Zora.
Lui ci sorrise. "Sto preparandomi a prendere il posto della zia. Guido io per lei la consulting, anche se per ora mi supervisiona. Ma per poco, il tempo del master."
Crollarono tutte le mie certezze con quella frase. Lui avrebbe preso il posto della mamma? Ma se ci provava lui, avremo potuto anche io o Zora. Non era detto che sarebbe stato Marcus a prendere il suo posto. Inoltre noi avevamo già tutte le carte in regola e i numeri. Entrambe in proprio avevamo un certo fatturato e un portfolio clienti.