Introduzione
Introduzione
L'artista è mosso da passioni che non sempre vengono comprese dalle persone "comuni". La protagonista del romanzo Suo marito, ad esempio, vede nella scrittura la pura voce del proprio animo. C'è chi invece vede nell'arte prevalentemente l'aspetto economico.
In questa dicotomia tra arte e vita, si muovono i personaggi di Silvia Ronella e Giustino Boggiolo, marito e moglie, che si affronteranno sul terreno del rapporto tra l'arte e la ricerca del successo economico. Il romanzo è ambientato a Roma agli inizi del Novecento. Questa è già una novità per Pirandello che nei romanzi precedenti aveva sempre scelto piccoli paesi di provincia dove far accadere le vicende dei suoi personaggi. Il risultato, però, non cambia: la società di letterati e giornalisti che lo scrittore siciliano ritrae in Suo Marito è connotata in maniera molto negativa: ipocrisia, vanità, artificiosità, apparenza. Giustino Boggiolo lavora duro, sopportando le derisioni, per affermarsi in questo ambiente portando all'attenzione del pubblico il valore delle opere della moglie che, però, non si trova minimamente a suo agio in quell'ambiente. Il successo arriva, e con esso anche una nuova casa per la coppia di sposi. Il villino che Giustino riuscirà a comprare si rivelerà per Silvia come una prigione o, per meglio dire, una fabbrica, nella quale esercitare la sua creatività a comando, con lo scopo di fare soldi. Con il passare del tempo la distanza tra i due resta incolmabile. Dice Giustino: «Scusa quando si lavora perché si lavora? Per raggiungere un fine, mi pare! Tu volevi lavorare e restare ignorata? Lavorare, allora, perché? Per niente?». Per Silvia, invece, l'arte ha le sue motivazioni interiori ed uno scopo diverso dal semplice guadagno economico in quanto «...ogni opera in lei s'era sempre mossa da sé, perché da sé soltanto era voluta; ella non aveva mai fatto che obbedire docile e con amore seguace a questa volontà di vita, a ogni spontaneo movimento interiore». La figura femminile di questo romanzo è rinchiusa all'interno di una concezione di subalternità nei confronti del mondo che la circonda. Non sopporta inoltre tutta quella finzione delle persone che circondano il marito perché avere dei rapporti con loro vuol dire recitare anche al di fuori delle opere teatrali che crea. Silvia, in altre parole, non vuole che la sua vita si trasformi in un palcoscenico dove ognuno recita una parte trasportando i meccanismi della finzione teatrale nella realtà quotidiana.