Sconosciuto “Accidenti!” esclamò Vittoria appoggiando sulle ginocchia il libro e alzando gli occhi verso le cime innevate che sembravano a due passi dietro casa. “Che sia vero che si sentono suonare le campane?” I fotoromanzi erano diventati l’educazione sentimentale che si permetteva il sabato pomeriggio. Chiudeva il libro di latino e via!, scappava da Elisa. Con due pedalate arrivava nel suo giardino e poi sceglieva le letture per la sera. “Tu leggi questi?” chiede Vittoria la prima volta che vede i fotoromanzi ammucchiati su un tavolino. Le sembra di essere dal giornalaio. Elisa la guarda staccando per un momento la mano lunga e magra dal ricamo, con l’ago a mezz’aria e il filo di cotone teso. “Perché, tu no?” “No. Ne prendo un paio. Me li presti?” Erano letture insolite. Vittoria

