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Le memorie di Sherlock Holmes

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In questa selezione di racconti ("Silver Blaze" - La faccia gialla - L’impiegato dell’agenzia di cambio - Il mistero della “Gloria Scott” - Il "rituale dei Musgrave" - L’enigma di Reigate - Il caso dell’uomo deforme - Il paziente interno - L’avventura dell"interprete greco - Il trattato navale - L’ultima avventura) che vedono come protagonista Sherlock Holmes si può riscontrare tutta la peculiarità della narrativa del suo autore-creatore: come, senza la trattazione approfondita del romanzo, si possa quasi vivere in prima persona la stessa suspense, lo stesso occhio indagatore del famoso investigatore privato e la corposità della personalità dei protagonisti; Doyle dipinge pennellate rapide che hanno la capacità di introdurci in situazioni misteriose, surrogate da trame avvincenti svelate poi dal poderoso sistema deduttivo delle indagini del detective più famoso di tutti i tempi.

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Capitolo unico-1
Capitolo unico «Io temo, Watson, che dovrò andare», annunciò Holmes, un mattino, appena si sedette per fare colazione. «Andare? E dove?» «A Dartmoor... a King’s Pyland.» La cosa non mi sorprese, anzi mi sarei meravigliato se non fosse stato coinvolto in quel caso straordinario, che era diventato l’argomento principale delle conversazioni di tutta l’Inghilterra. Per un’intera giornata il mio compagno misurò avanti e indietro la stanza coi suoi lunghi passi, il mento abbassato sul petto e le sopracciglia aggrottate, seguitando a caricare di tabacco molto forte la sua inseparabile pipa, e completamente sordo alle mie domande e alle mie osservazioni. L’ultima edizione di ogni quotidiano ci veniva portata dal nostro incaricato; il mio amico si limitava a dare un’occhiata per poi mettere i giornali subito da parte. Nonostante il suo silenzio, però, io sapevo benissimo che cosa Holmes stesse rimuginando. C’era solo un problema che in quel momento avrebbe potuto stuzzicare la sua curiosità analitica, ovvero la misteriosa scomparsa del cavallo favorito della Coppa Wessex, e la tragica morte del suo allevatore. Quando perciò improvvisamente mi annunciò la sua intenzione di recarsi sulla scena del dramma, era solamente quello che mi sarei aspettato. «Sarò lietissimo di accompagnarvi, purché la mia presenza non vi sia d’intralcio» annunciai. «Caro Watson, mi farete anzi un grandissimo favore ad accompagnarmi. Credo inoltre che voi non spenderete male il vostro tempo, poiché questo caso presenta degli aspetti così singolari che, secondo me, promette di essere assolutamente unico nel suo genere. Penso che avremo giusto il tempo di prendere il treno a Paddington, e durante il viaggio vi spiegherò meglio la situazione. Vi sarei molto grato se porterete il vostro binocolo. Fu così che circa un’ora dopo mi trovai sul sedile d’angolo di uno scompartimento di prima classe, su un treno espresso, diretto a Exeter, mentre Sherlock Holmes, il viso aguzzo e intelligente ombreggiato dal berretto da viaggio, si immerse con avidità nel mucchio di giornali appena acquistati alla stazione di Paddington. Dopo aver passato Reading buttò sotto il sedile l’ultimo foglio che stava tenendo in mano, e mi offrì il suo portasigari. «Stiamo procedendo bene», osservò guardando fuori del finestrino e dando un’occhiata al suo orologio. «Attualmente teniamo una media di cinquantatré miglia e mezzo orarie. «Non ho badato ai paletti indicatori» mormorai. «Nemmeno io, ma i pali del telegrafo su questa linea sono alla distanza di sessanta iarde l’uno dall’altro ed il calcolo è semplicissimo. Credo che voi siate già informato sugli eventi riguardanti l’assassinio di John Straker e la scomparsa di ‘Silver Blaze’. «Ne ho letto la cronaca riportata sul Telegraph e sul Chronicle .» «Si tratta di uno di quei casi in cui l’arte di chi usa la logica dovrebbe essere usata più per il vaglio dei particolari che per l’acquisizione di nuove prove. Si tratta di una tragedia così insolita, così confusa, e di tale importanza per così tante persone che ci troviamo di fronte ad un eccesso di supposizioni, di congetture ed ipotesi. La difficoltà consiste nello staccare la struttura dei fatti, fatti assoluti ed innegabili, dagli avvenimenti apportati dai teorici e dai cronisti. Dopo esserci posti su questa base concreta, è nostro dovere osservare quali deduzioni se ne possono trarre, e quali siano i cardini principali su cui si svolge questo singolare mistero. Martedì sera mi hanno telegrafato sia il Colonnello Ross, proprietario del cavallo, sia l’ispettore Gregory, che si occupa del caso, sollecitando la mia collaborazione. «Martedì sera!» esclamai. «Ma oggi è giovedì mattina! Perché non siete partito ieri?» «Perché ho commesso un errore, mio caro Watson, errore, temo, che io commetto a volte più spesso di quanto potrebbe credere chiunque mi conosca soltanto attraverso le memorie che voi scrivete. La realtà è che non potevo credere che il più famoso cavallo d’Inghilterra rimanesse nascosto così a lungo, specialmente in una località così scarsamente abitata come il Dartmoor settentrionale. Ieri sono stato davvero sicuro che sarebbe stato ritrovato da un momento all’altro e che il suo rapitore fosse anche l’assassino di John Straker. Quando ho notato però che un’altra giornata fosse trascorsa e che, oltre all’arresto del giovane Fitzroy Simpson, nulla era stato fatto, ho capito che fosse giunta per me l’ora di entrare in azione. Tuttavia in un certo senso, ho l’impressione che la giornata di ieri non sia andata perduta.» «Voi avete dunque già formulato una vostra teoria?» «Perlomeno ho potuto radunare i fatti essenziali, e ora glieli esporrò, poiché non c’è nulla che chiarisca meglio le idee quanto il parlarne con un’altra persona; d’altronde non potrei pretendere alcuna collaborazione da voi Watson se non vi espongo esattamente lo stato delle cose.» Mi adagiai sui cuscini, aspirando voluttuosamente il mio sigaro, mentre Holmes, proteso in avanti, ed enumerando col suo lungo indice sottile i vari punti sul palmo della mano sinistra, mi espose l’elenco degli avvenimenti che avevano determinato il nostro viaggio. «‘Silver Blaze’ discende dalla stirpe di Isonomy, e la sua fama non è certamente inferiore a quella del suo celebre antenato. Attualmente ha cinque anni, e ha fruttato al Colonnello Ross, che ne è il fortunato proprietario, tutti i primi premi ippici di questi ultimi anni. Al momento della catastrofe era il favorito per la Coppa Wessex e le scommesse erano a tre contro uno. È sempre stato il preferito dei frequentatori di corse e non li ha mai delusi, sicché anche recentemente sono state puntate su lui somme enormi. È perciò logico che vi fosse molta gente ad avere tutto l’interesse ad impedire che ‘Silver Blaze’ partecipasse alla corsa di martedì prossimo. La cosa ovviamente era ben risaputa a King’s Pyland dove si trova l’allevamento del Colonnello. Sono state prese tutte le precauzioni necessarie a proteggere il cavallo favorito. Il suo allevatore, John Straker, è un fantino ritiratosi dall’attività, che ha montato a lungo per i colori del Colonnello Ross finché non divenne troppo pesante per continuare a correre. È rimasto cinque anni al servizio del Colonnello in qualità di fantino, e per sette come allenatore, dimostrandosi sempre onesto e zelante nel proprio lavoro. Alle sue direttive ci sono tre garzoni, poiché si tratta di un allevatore piccolo, che accoglie in tutto solo quattro cavalli. Uno di questi garzoni ha vegliato tutta la notte nella scuderia, mentre gli altri hanno dormito in un solaio. Pare che tutti e tre siano bravissimi ragazzi. John Straker, che è sposato, abita in una villetta a circa ha una cameriera, e nel complesso se la passa bene. La campagna tutt’attorno è molto isolata, ma a circa mezzo miglio a nord vi è un piccolo raggruppamento di villette costruite da un imprenditore di Tavistock, per malati o altre persone che vogliano respirare l’aria pura del Dartmoor. In quanto a Tavistock, questa cittadina si stende per due miglia a ovest, mentre al di là della brughiera, pure ad una distanza di due miglia, sorge il più vasto allevamento di Mapleton, che appartiene a lord Backwater ed è diretto da Silas Brown. Verso gli altri punti cardinali la landa si stende completamente deserta, ed è abitata solo saltuariamente da compagnie nomadi di zingari. Questa dunque è stata nel suo complesso la situazione lunedì scorso, al momento della catastrofe. Quella sera i cavalli hanno fatto delle esercitazioni e sono stati lavati come al solito. Alle nove le scuderie sono state chiuse a chiave. Due dei garzoni si sono recati alla casa dell’allevatore, dove hanno consumato la cena in cucina, mentre il terzo, Ned Hunter, è rimasto di guardia. Pochi minuti dopo le nove, la cameriera Edit Baxter gli ha portato la cena alla scuderia: un piatto di montone al curry. Non gli ha portato nulla da bere, poiché nelle scuderie c’è un rubinetto dell’acqua, ed è regola che il garzone di guardia non debba bere altro. La cameriera aveva con sé una lanterna poiché la notte era già calata e il sentiero corre in aperta brughiera. Edith Baxter si è trovata a trenta metri dalle scuderie quando dall’oscurità è uscito un uomo che le ha chiesto di fermarsi. Quando si è ritrovata nel cerchio di luce gialla emanato dalla lanterna la ragazza ha notato di fronte a lei una persona dal portamento signorile, che vestiva un abito di tessuto grigio sportivo ed aveva in testa un berretto di stoffa. Aveva pure le ghette, ed in mano stava tenendo un grosso bastone munito di pomolo. La ragazza è rimasta molto impressionata dallo straordinario pallore del suo viso e dal nervosismo che si stava manifestando dal suo atteggiamento. Le è sembrato che dovesse avere più di trent’anni. “ Sapete dirmi dove mi trovo?”, le ha chiesto lo sconosciuto. “Mi sono quasi rassegnato a passare la notte nella brughiera, quando ho visto la luce della sua lanterna.” “ Voi siete vicino all’allevamento di King’s Pyland,” gli ha risposto la ragazza. “ Davvero? Che fortuna!” ha esclamato ad alta voce il giovane. “So che ogni sera ci dorme, solo, un garzone nella scuderia. Probabilmente quella portate è la sua cena. Ora io sono sicuro che voi non siate così orgogliosa da rifiutare i soldi per comprarvi un bel vestito nuovo, non è vero?” E così dicendo si è tolto dalla tasca del panciotto un pezzo di carta bianca piegato. “Faccia in modo che il ragazzo abbia questo per stasera, e voi potrete comprarvi il più grazioso degli abiti.” L’atteggiamento del giovane ha spaventato talmente la ragazza che è corsa via verso la finestra dove era solita far passare il cibo. Questa era già aperta, e Hunter era seduto ad un tavolino all’interno del locale. La cameriera ha iniziato a riferirgli l’accaduto, quando il giovanotto è ricomparso. “ Buonasera” si è annunciato, guardando attraverso la finestra, “proprio con voi desidero parlare”. La ragazza ha giurato che mentre l’estraneo era intento a parlare, ha notato un angolo del pacchettino di carta sporgere dalla sua mano chiusa. “ Quali affari vi hanno portato qua?”, gli ha chiesto il garzone. “ Si tratta di qualcosa che potrà fruttarvi parecchi soldi”, gli ha risposto l’altro. “Voi avete due cavalli che devono gareggiare per la Coppa Wessex: ‘Silver Blaze’ e ‘Bayard’. Datemi informazioni esatte e vedrete che non ve ne pentirete. È vero che al peso ‘Bayard’ riesce a dare all’altro novanta metri in cinque ottavi di miglio, e che la scuderia abbia puntato il proprio denaro su di lui?” “ Ah! Dunque voi siete uno di quei maledetti ficcanaso”, ha urlato il garzone. “Vi faccio vedere io come trattiamo noi di King’s Pyland la gentaglia come voi”. È scattato in piedi e si è diretto rapidamente dall’altra parte della scuderia per liberare il cane. La ragazza è fuggita verso casa, e mentre stava correndo si è voltata a guardare e ha visto lo sconosciuto sporgersi dalla finestra. Un attimo dopo però, quando Hunter è arrivato fuori col cane, il tizio è scomparso e per quanto il ragazzo abbia fatto tutto il giro del fabbricato non è riuscito a trovarne traccia.» «Un momento», intervenni. «Il ragazzo della scuderia, nel correre fuori col cane, ha lasciato la porta aperta?» «Bravo, Watson! Molto bravo!», mormorò il mio compagno. «Anche per me questo punto è di importanza così fondamentale al punto che ho spedito apposta ieri un telegramma a Dartmoor per chiarire la cosa. No, il ragazzo ha chiuso a chiave la porta prima di uscire, e inoltre la finestra è troppo stretta perché un uomo possa passarvi attraverso. Hunter ha aspettato il ritorno dei suoi compagni, dopodiché ha inviato un messaggio all’allenatore per avvertirlo dell’accaduto. La notizia ha scosso molto Straker, per quanto non sembra che ne avesse compreso il suo reale significato. È però stato assalito da una vaga inquietudine, e sua moglie, svegliandosi all’una del mattino, ha visto che il marito si stava vestendo. In seguito alle sue domande, Straker le ha risposto che non riusciva a dormire per la preoccupazione dei cavalli, e che aveva intenzione di recarsi fino alle scuderie per vedere se laggiù tutto fosse tranquillo. La signora lo ha supplicato di restare a casa, poiché sentiva la pioggia battere sui vetri delle finestre, ma il marito, nonostante le insistenze della moglie, si è infilato il suo grande impermeabile e ha lasciato l’abitazione. Svegliatasi alle sette del mattino, la signora Straker si è accorta che il marito non era ancora tornato. Perciò si è vestita in fretta, ha chiamato la cameriera per farsi accompagnare e si è avviata alle scuderie. La porta era aperta e dentro, tutto rannicchiato su una seggiola, hanno trovato Hunter sprofondato in una specie di torbida sonnolenza, la stalla del cavallo preferito vuota, e nessuna traccia dell’allenatore. I due ragazzi che stavano dormendo nel pagliaio sopra la stanza, sono stati subito svegliati. Non hanno sentito nulla durante la notte, poiché entrambi hanno il sonno molto pesante. Hunter era evidentemente sotto l’influsso di una potente droga. E poiché non si è potuto avere notizie da lui, è stato lasciato dormire mentre i due ragazzi e le due donne sono corsi in cerca dell’uomo e dell’animale scomparsi. Hanno sperato che l’allenatore, per qualche sua ragione particolare, avesse portato fuori il cavallo per fargli fare dell’esercizio mattutino, ma nel salire sulla collinetta vicina alla casa, da cui si domina tutta la brughiera, non solo non hanno visto traccia del favorito, ma hanno notato qualcosa che li ha messi in allerta comprendendo che doveva essere accaduta una tragedia.

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