CAPITOLO 9
Trap BoyLeonardo Ferrari asciugò i capelli corti e osservò lo specchio per valutare la precisione della sfumatura alta che il barbiere aveva eseguito con grande impegno. Sul vetro appannato si era allungata una nuvola di vapore fuggita dalla doccia. Passò il telo sulla superficie inumidita e inquadrò il riflesso: le braccia tatuate con lettere gotiche, la scritta Thug Life sugli addominali, l’immagine della madre sulla sinistra del petto, la piovra che allungava i tentacoli verso l’altra spalla, i caratteri Z8NA sulle dita della mano destra.
Sul pianale di marmo nero, accanto al lavandino, vide il Samsung muoversi e illuminarsi. Lesse il nome sul display: il Brother. Era Nicholas Russo che attendeva nei parcheggi sotto l’appartamento in affitto al terzo piano di un elegante pa
