2. Buongiorno Fulmine

1651 Words
Sara scriveva il suo diario al solito posto in spiaggia all'ombra del suo albero preferito, quando ad un tratto si fece di nuovo buio, come la sera precedente, il profumo era lo stesso e la voce calda le sussurrò all'orecchio: "Buongiorno Bambi." Fulmine. Era così presto che la spiaggia era ancora vuota. Lei tolse le mani dagli occhi, lo guardò e gli sorrise: "Buongiorno Fulmine." "Così mi hai dato un soprannome anche tu!" "Si. Sei venuto per due giorni e sei stato un fulmine. Arrivo, bagno, partenza. Ero indecisa tra Lampo o Fulmine." Luca rise fragorosamente. Il ghiaccio si era definitivamente rotto. "Vado a fare una nuotata, viene con me?" "Certo perché no." Perché aveva accettato tutti possono immaginarlo ma quello che Sara non aveva messo in conto era che l'acqua era fredda. "Aaaaaaa" gridò uscendo i piedi dall'acqua velocemente e in risposta Luca le sfoggiò un sorriso a trentadue denti. "Quanto è bello quando sorride"; pensò Sara. "È un po' fresca. Facciamo un passo alla volta insieme." "Un po' fresca dici?! Ok proviamoci." "Facciamo così: tu mi fai una domanda e dopo la mia risposta facciamo un passo, poi tocca a me." "Mi sembra che possa funzionare." Quando due persone non si conoscono pensano di avere carta bianca, era difficile pensare a qualcosa tra mille domande. Partiamo dalle basi... tipo: "Mmmm... il tuo colore preferito?" Davvero molto interessante come prima domanda. Cosa passava nella sua testa era un vero mistero. "Davvero? Credo che se vuoi guadagnare tempo per abituare il tuo corpo alla temperatura dell'acqua dovresti pensare a qualcosa di più articolato da chiedere. Non credi? Comunque la mia risposta è Rosso." "La tua risposta invece è stata molto articolata, grazie. Facciamo questo passo e poi vedremo quale sarà la tua domanda". "Hai un animale domestico e perché?" Luca chiese con un ghigno e Sara subito partì all'attacco: "Ma queste sono due domande." "Chi lo ha detto, è una domanda articolata, non ci sono due punti di domanda, uno solo." "Ooook... Qualche volta mia madre ci comprava alla festa o alle fiere il tipico pesce rosso. Quello poteva gestire mia madre. Perché secondo lei gli animali sono come i figli. Da curare e amare, quindi considerando noi tre figli più mio padre quattro, mia madre ha rifiutato categoricamente di aggiungere qualcun altro alla lista.” "Davvero interessante! Ok passo... Adesso tocca a te." "Sei figlio unico? Chiedo per un'amica!" "No, non lo sono. Ho un fratello, Vito." Doveva davvero imparare a fare domande articolate. Non era ancora pronta per fare il prossimo passo. Luca fece il passo avanti, mentre Sara rimase immobile. "Devi esercitarti sulle domande, ma mi dispiace per te adesso devi pagare pegno se non fai un passo." "Ok, pago pegno". "Devi darmi un bacio qui." Si poteva fare tranquillamente perché indicava la sua guancia, ma Sara aveva un'idea. Si avvicinò e con una mano lo spinse in acqua prima di baciarlo. Luca cadde ma dichiarò guerra d'acqua. Iniziò a schizzare mentre Sara cercava di raggiungere la riva. "Basta ti prego!" "Quando mi hai spinto in acqua cosa pensavi che sarebbe successo?" "Scusami". Disse Sara guardandolo dritto negli occhi. Lui non rispose, si girò e si tuffò nel mare. Riemerse qualche metro più dietro e cominciò a nuotare. Sara rimase perplessa poi cominciò a nuotare anche lei. Si incontrarono a metà strada. "Torniamo devo andare". disse Luca con tono freddo. "Certo Fulmine." Rispose Sara per stuzzicarlo, ma lui non disse più nulla. Arrivati a riva mise il telo al cinto, prese il suo zaino e andò via accennando un sorriso. "Strano"; disse Sara a se stessa pensando a che cosa poteva aver detto o fatto per scatenare quella reazione. Sara se n'è stava seduta sui gradini di casa, rimuginando ancora sul latte versato, aspettando la sua amica che non vedeva dalle vacanze di Pasqua. Le aveva raccontato di Luca e non solo. Erano da sempre amiche solo che abitavano a mille chilometri di distanza, Sara era di Bari ed Elena era di Torino. Ma per loro non era mai stato un problema soprattutto da quando hanno inventato w******p. "Ciao tesoro mio!" gridò Elena in lontananza. "Finalmente sei qui, fatti abbracciare!" "Allora quando me lo presenti? A che ora di solito arriva in spiaggia?" "Wow calma Sherlock! Non lo so se lo vedremo oggi. Ieri quando gli ho chiesto scusa lui non mi ha più parlato e poi se n'è andato. Non so cosa gli ha preso, è stato tutto molto strano." "Allora facciamo presto andiamo a scoprirlo." "Ok andiamo." Come Sara aveva previsto Luca non si era presentato. Nel contempo quel pomeriggio, però, erano arrivati tutti gli altri amici. La combriccola del muretto si era riunita. "Ciao ragazzi, stasera che facciamo?" Chiese Emanuele. Era colui che animava il gruppo, sempre pronto a proporre, a chiacchierare, era figlio unico quindi era abituato a prendere sempre tutte le attenzioni. "Ciao anche a te Manu. Non cambierai mai, vero?" "Perché?" "Perché sei appena arrivato e già pensi a cosa facciamo stasera?" "Come fareste a vivere un'estate indimenticabile senza l'anima della festa?" "Hai ragione, sei unico, hahaha!" disse Sara ridendo. "Unico e inimitabile! hahaha." continuò Elena. Passarono tutto il pomeriggio a giocare, ridere e chiacchierare. Elena ed Emanuele si punzecchiavano sempre, come loro solito. Non sapeva perché ma Sara pensava sempre a loro come una coppia perfetta, ma forse poteva essere esplosiva anche solo come idea. I ragazzi si lasciarono con la promessa di incontrarsi al muretto alle 21. "Sono pronta!" disse Sara guardandosi allo specchio. Aveva indossato un paio di pantaloncini denim e una maglietta di pizzo bianco, i lunghi capelli castani sciolti è un trucco naturale; non amava impiastricciare il viso. "Mamma, ci vediamo più tardi ciaoooo!" Gridò Sara dall'ingresso a sua madre che rispose dicendo: "Mi raccomando non fare ciò che io non farei!" Sara mimò con le labbra l'ultima parte della raccomandazione "ciò che non farei"; “Va bene mamma" Elena abitava quattro isolati più a sud di Sara quindi si incontravano alla fontana che era situata a metà strada per entrambe. "Tesoro scusami per il ritardo!" "Tanto sono abituata, sei sempre stata in ritardo! " "Non tutte sono belle senza sforzo come te!" "Non esagerare, andiamo." Arrivate al muretto trovarono solo due coppie di amici e l'anima della festa non era ancora arrivato. "Ciao a tutti." Salutarono in coro Sara ed Elena. "Ciao ragazze. Allora manca solo Emanuele e andiamo". Riccardo disse abbracciando Francesca. Erano una coppia da due anni ormai, abitavano entrambi nella stessa provincia quindi si vedevano molto spesso durante l'anno. Stessa cosa per Martina e Alessandro solo che erano insieme da poco più di un anno. "A ecco che arriva. Non è da solo." Sara si voltò per vedere chi era. Sorpresa delle sorprese, si ritrovò ad arrossire e palpitare. Luca... Luca ed Emanuele, Emanuele e Luca, gli occhi di Sara si spostavano da un ragazzo all'altro cercando di capire quale poteva essere la connessione tra i due. Presto lo avrebbe scoperto, infatti Emanuele esordì dicendo: "Ciao vi devo presentare un mio vecchio amico. Lui è Luca..." "Piacere di conoscervi ragazzi!" Disse Luca. Uno alla volta si presentarono con una stretta di mano. Quando arrivò il turno di Sara la salutò con baciamano e disse guardandola dritto negli occhi: "Ciao Bambi." "Ciao Fulmine"; sussurrò arrossendo. "Aspetta lui è quel Luca?" Chiese curiosa Elena. "Di cosa state parlando? Ele? Vi conoscete voi due?" Chiese Emanuele accigliato. "Ci siamo incontrati in spiaggia qualche giorno fa"; rispose Luca guardando Sara. "Si, il giorno in cui sono arrivata." Riccardo subito intervenne per cambiare discorso: "Ok presentazioni fatte. Possiamo andare?" "Che l'estate abbia inizio!" Disse con tono incitante, Emanuele, alzando un braccio per aria, poi abbracciò Luca di lato per poi camminare uno di fianco all'altro. Elena prese sottobraccio la sua amica e le disse, cercando di non farsi sentire: "Così lui e Fulmine, eh?! Niente male davvero." "Shhh, lo so, hahaha"; disse sorridendo, morendo dal desiderio di essere inghiottita dalla terra dalla vergogna, invece Elena continuò imperterrita: "Visto i tuoi gusti in fatto di ragazzi mi aspettavo... Qualcuno diverso diciamo, invece..." "Falla finita!" Disse Sara tirandole una spinta scherzosa, per poi rimettersi sotto braccio. "Sempre la solita timidona eppure questa volta è diverso. Non chiedermi perché ma sento che così. Quando e se lo scoprirò te lo dirò!" Arrivati al parco presero tutti i drink al bar seduti ai tavolini. Sara era seduta di fronte a Luca. Si guardavano senza parlare tra di loro parlavano con gli altri; ma i loro occhi si cercavano sempre. Non sapevano spiegare perché avevano sentito quella mancanza per un solo giorno. Forse era stato quel comportamento di Luca che aveva fatto interrogare Sara? O forse c'era qualcosa tra di loro che sfuggiva ad entrambi? "Vado a prendere un altro drink"; disse Sara guardando Luca. "Vengo con te"; si offrì Elena. "Non ti preoccupare faccio in un attimo." "Lo chiediamo al cameriere..." propose Riccardo. "No, davvero faccio da me. Voglio farlo." Dopo che Sara si era alzata, Luca si scusò e disse che andava lui insieme. "Scusami, posso avere un altro succo di pesca e mango?" Chiese Sara poggiando le mani sul bancone del bar. "Arrivo tra un attimo"; disse il barista a voce alta mentre serviva un altro cliente. "Tutto bene, Bambi?" "Si tutto bene. Tu? Se sei qui per fare il baby-sitter perché non ce n'è bisogno, grazie." Si guardavano ancora. Luca le doveva una spiegazione ma non in quel momento. "Non è così. Volevo prendere qualcosa da sgranocchiare. Scusami posso avere degli appetizer?" Chiese al barista che gentilmente annuì. Dopo un po' arrivarono i loro ordini. "Ecco a voi ragazzi"; disse il barista porgendo un vassoio e il drink. "Grazie", risposero all'unisono. Quando tornarono al tavolo Emanuele li aggiornò: "Martina ha proposto un giro in tandem. Che dite siete dei nostri?" "Ok per me." Disse Sara girandosi verso Luca che rispose, guardandola con un sorriso: "Anche per me va bene".
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