GIORNATA IV, INTRODUZIONE Mie carissime donne, sia per i discorsi di uomini saggi che ho ascoltato, sia per tutto quello che spesso ho osservato e letto, io credevo che il vento impetuoso e rovente dell’invidia dovesse colpire solo le torri più alte o le cime più elevate degli alberi. Ma mi sono sbagliato. Io evito sempre, e sempre mi sono impegnato a evitare, il fiero impeto di questo rabbioso spirito camminando non solo in pianura ma anche in valli profondissime. Questo credo che sia più che evidente a chiunque legga queste novelle, che ho scritto in prosa e in fiorentino parlato, senza titolo, con uno stile semplicissimo e il più possibile dimesso. Eppure, malgrado tutto questo, non ho potuto evitare di essere fortemente investito da quel vento, anzi, sradicato e lacerato dai morsi

