Francesco Cotti
Francesco Cotti
Anche in questa occasione ho avuto il grandissimo piacere di collaborare con Alessandro per dare un seguito al nostro primo esperimento di scrittura a quattro mani: Protocollo Granata. Un esperimento che ci ha convinto così tanto da indurci a replicarlo di nuovo e che si è materializzato nel libro che state ora leggendo. Com’è lavorare con Alessandro? Si lavora bene, perché è paziente, preciso, e sa sempre dove la trama potrebbe avere dei problemi di continuità e coerenza. Per contro io mi definisco uno scrittore metodico, ma con una pessima gestione del tempo personale, e con le scadenze che sono come il classico fiocco di neve che precipita lungo una montagna e pian piano diventa una valanga inarrestabile praticamente impossibile da gestire. Dovevamo, in ogni caso, dare delle risposte ai nostri lettori, dovevamo esplorare di più i personaggi e l’universo che avevamo creato col nostro primo romanzo. E così, armandomi di santa pazienza, ho contribuito a finire le parti che ci siamo assegnati per produrre questa nuova storia. Questa volta abbiamo lavorato un po’ più a “compartimenti stagni”, con la revisione finale per amalgamare il tutto da parte di Alessandro. Questo per dire che se questo libro lo troverete avvincente, il 70% è merito suo. Non voglio sfilarmi dalle mie responsabilità artistiche, ma diamo a Cesare quello che è di Cesare. Che libro abbiamo scritto? Coerente col primo: pieno d’azione, di personaggi tormentati e affascinanti e di storie complesse. Nel mio caso specifico mi sono immerso negli argomenti che sono definiti “urban survival” e “mantracking”, due argomenti vasti e complessi, di cui ho cercato di dare un qualche contributo attraverso la linea narrativa dedicata al personaggio di Paolo Ferrone. Avremo un terzo capitolo ambientato in questo universo che abbiamo creato espandendolo e introducendo nuovi personaggi? Questo non possiamo deciderlo io e Alessandro, ma dovete deciderlo voi: i lettori.
Buona Lettura.
Francesco Cotti
Parma, Ottobre 2021