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1220 Words

... Due parole sull’orrore, e sulla tastiera. Quando la nostra giovanissima Professoressa di Letteratura mi obbligava a leggere ad alta voce i brani che studiavamo in classe, perché - a suo dire - non mi limitavo a leggere, appunto, come gli altri, ma interpretavo con passione il senso di quelle piccole macchie nere che si rincorrevano sulle pagine dei nostri libri, io faticavo a comprendere il complimento velato dietro quell’obbligo, e mi lamentavo piuttosto vivacemente per la poca fantasia della scelta. Altrettanto vero è, però, che a sentir leggere altri miei compagni al posto mio, mi rodevo dall’ansia di interrompere lo scempio che facevano di quei splendidi versi, siano essi stati sonetti di Foscolo o poesie di Leopardi, abbandonandosi in lunghe e noiose nenie monotone/mono-tone; l

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