Richie Tozier

474 Parole
Bene. Un altro, pessimo, giorno di scuola sta per iniziare. Oggi non ci sono particolari interrogazioni o verifiche. Dico che sarà pessimo perché il mio vicino di banco è letteralmente un cretino. Chi è? Facile, occhiali, camice orrende e battute davvero pessime. Ogni 10 minuti ne dice una peggiore della precedente e non si stanca mai, va avanti per tutte le sei ore di lezione. La brutta notizia ( cosa mai potrebbe essere peggiore di questo?) è che il prof ha deciso che i posti saranno questi fino alla fine dell'anno e siamo solo a Febbraio. Cammino per il corridoio escogitando un piano per evitare Richie o almeno per non ascoltarlo parlare. Avevo già pensato alle cuffiette, ai tappi per le orecchie; ma calcolando che dovevo seguire anche le lezioni, come opzioni sono state scartare subito. Sospiro frustrata ed entro in classe per vedere che al terzo banco della fila di destra, c'è già Richie seduto e scattante pronto ad assillarmi. Faccio un sorriso tirato e mi siedo accanto a lui dopo aver sistemato la cartella. "Buongiorno!" esclama entusiasta. Ma che entusiasmo puoi avere alle 8 di mattina in una scuola?! "Buongiorno Richie." rispondo educatamente mentre mi volto a guardare la classe, che stranamente, mi fissa e poi scoppia a ridere. Cerco di capirne la ragione finché Richie non stacca un foglietto dalla schiena e me lo porge. Lo guardo e i miei occhi si riempiono di lacrime. Sul bigliettino compare la frase "sono la ragazza stupida di Tozier." Ripensandoci non era offensivo solo per me, ma anche per il mio compagno di banco. Insomma Richie faceva battute dal gusto discutibile, ma era assolutamente un bravo ragazzo. Mi alzo velocemente e corro in bagno per sedermi sulle piastrelle fredde con la schiena poggiata al muro a piangere istericamente. La gente che si poteva definire "stupida" casomai era ogni membro della classe, non di certo io. Sentii dei passi avvicinarsi ma non alzai comunque la testa per vedere di chi si trattava. "Hey." un momento... "Richie? Questo è il bagno delle ragazze, non puoi stare qui." "Non importa, volevo vedere come stavi. Posso sedermi?" Annuii solamente e lui si accomodò al mio fianco. "Non devi far caso a loro, sono degli idioti, tu non sei affatto stupida, anzi, sei la ragazza più bella e intelligente che conosco!" Eh? "Cosa hai detto?" Lui sembra imbarazzarsi, inizia ad arrossire e mi risponde balbettando. "Ho d-detto che s-sei bellissima e i-intelligente." Lo guardo sorpresa. "Davvero?" "Si, davvero." Mi alzo in piedi e lui mi imita. Gli porgo la mano e lui mi guarda tra il sorpreso e il confuso. "Mi accompagni in classe?" gli chiedo. Lui afferra la mia mano con un po' più di decisione. "Volentieri." risponde e come un gentiluomo, posa un bacio delicato sul dorso della mia mano. Forse non è così pessima questa giornata..
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