3 - ADELAIDE

1500 Parole
. "Non avrei dovuto chiamarti profittatrice. Però sappi che non rimpiango quello che vi ho detto, non ci si sposa in tre mesi. Non si scappa dalle responsabilità e dal proprio dovere. In entrambi i casi quelli prima o poi vi vengono a cercare." Disse l'uomo. Manila chinò lo sguardo annuendo. "Mi sono veramente innamorata di Simon, ho lasciato la mia casa e la famiglia per lui." Disse lei. "Famiglia che non vedi da quattro anni per lui. Ci pensi ai tuoi genitori? A come si sentono senza mai vederti?" Disse il vecchio alla giovane. Lei si torturò le mani. "Andremo a trovarli un giorno." "La società dove lui lavora è in fallimento, credete che sia così facile?" Disse l'uomo. "Non è vero!" Intervenne Simon. "Siamo andati in cassa integrazione qualche volta ma..." "Come fate a sapere dove lavora Simon?" Chiese invece Manila. Adam fece un colpo di tosse. "Perché il titolare di Simon mi doveva dei favori." Disse poi guardando il figlio. "Ti ho fatto assumere io, altrimenti un posto così non lo avresti trovato tanto facilmente." Gli confessò. Simon fissò il padre sgomento, avrebbe voluto urlargli contro. Dirgli che sapeva cavarsela da solo e che nonostante fosse difficile, avrebbe potuto trovare lavoro da solo. Ma la moglie col suo intervento glielo impedì. "Veramente la Cooper sta fallendo?" Chiese invece Manila più pragmatica, pensando alle ripercussioni di un fallimento. Adam annuì. "Fallire è un modo per recuperare un po' di soldi. Il tribunale darebbe ai dipendenti un indennizzo e forse Cooper non perderà tutto ciò che ha." Confidò. E loro cosa avrebbero fatto poi? Si chiese Manila guardando il marito smarrita. "Tornate a casa." Intervenne Adelaide. "È grande abbastanza per non incontrarci se non volete, almeno non avrete l'affitto e potrai cercare un lavoro con calma se non vuoi lavorare alla Thompson & sons." Propose. Manila si toccò il ventre e fissò il marito in lacrime. Non potevano perdere casa e lavoro. "Aspetti un bambino?" Le chiese Adelaide comprensiva. La brasiliana la fissò e annuì. "Credo... forse sì!" Sussurrò, stava aspettando. Tergiversava perché temeva l'esito, non navigavano in buone acque. Un un terzo figlio non era proprio indicato in quel momento. Poi con quella nuova notizia! Però Manila si conosceva, ormai sapeva che una visita medica avrebbe solo confermato i suoi sospetti. Tuttavia ancora negava quella nuova gravidanza. Un figlio in quel momento non era proprio indicato. "Posso aiutarti col bambino. Anche se ho avuto solo un figlio so cavarmela sai?" Le disse dolcemente Adelaide. Simon si mise le mani nei capelli biondo chiaro. Come avrebbe fatto? Doveva ricominciare da capo, di nuovo. "Simon!" Lo chiamò il padre. Lui alzò la testa. Cosa voleva? Gettargli in faccia la verità? Dirgli che aveva vinto lui? Sì aveva vinto lui, era un fallito! Non era stato in grado di mantenere la sua famiglia e peggio non aveva saputo tenerselo nei pantaloni, Manila era di nuovo incinta. Fissò suo padre con sfida, questi intanto si alzò e gli poggiò una mano sulla spalla. "È ora di andare. Se serve chiamami e noi verremo." Disse per poi fare un cenno alla moglie che si alzò. Intanto i coniugi Thompson restavano sulla poltrona ancora scossi dalle recenti notizie. Simon si chiedeva perché suo padre non gli urlasse contro, non gli dicesse che era un buono a nulla! Così almeno avrebbe reagito, gli avrebbe urlato contro e si sarebbe sentito meglio. Invece no! Lui calmo lo aveva lasciato solo coi suoi pensieri. Adelaide si avvicinò a Manila e la abbracciò. "Di qualsiasi cosa tu abbia bisogno chiamami, fa conto che sono la tua mamma americana." Le disse rassicurante. Poi abbracciò anche il figlio. "Vedrai che ce la farete." Dopodiché raggiunse il marito che aprì la porta. Simon si scambiò uno sguardo con la moglie, poi prima che fosse troppo tardi si alzò. "Non voglio fare il tuo lavoro. Non posso passare come un raccomandato, non adesso!" Disse al padre che ritto lo ascoltava. "Mi basta poter lavorare e caso mai se puoi, far lavorare alcuni miei colleghi anche, hanno famiglia come me e mandarli in mezzo a una strada sarebbe un'ingiustizia." Disse stringendo le mani a pugno. Non poteva permettersi capricci, non poteva essere egoista. Avevano due figli e un terzo in arrivo. Adam lo fissò rientrando nella stanza. "Contando il tuo attuale lavoro, posso chiedere a tuo zio Cedric se ci sono posti da assegnare nel settore progettazione." Disse l'uomo. "Di più non possiamo fare, ovviamente se è questo che vuoi." "Per il momento sì." Disse lui. "Se c'è una cosa che ho imparato in questi anni è l'umiltà." Alzò lo sguardo sul padre ed annuì. "Mi serve per andare avanti e per potermi guardare allo specchio tutte le mattine." Il vecchio Adam annuì. "Fammi avere la lista dei tuoi amici. Parlerò anche con Keller per chiedergli di trovare una soluzione alla Cooper, se fattibile cerchiamo di salvare più gente possibile." Disse quindi tornando alla porta. Simon annuì al padre andando verso di lui, quando un lieve gemito distrasse i quattro. Sulla porta della stanza London stava stropicciandosi gli occhi stanchi. "Pipì... mamma." Si lamentò il piccolo. Manila all'arrivo del figlio finalmente tornò in se. Si alzò e prendendogli la mano lo portò al bagno. Adelaide sussultò guardando il figlio. "Avete già un figlio?" Chiese commossa. Lui si massaggiò la nuca. "In realtà... sono due." Annunciò. La donna rientrò nel piccolo soggiorno e abbracciò il figlio per poi raggiungere la nuora che usciva dal bagno con il bambino. "Scusateci. Ma London quando si sveglia chiede ancora di me." Disse Manila. Adelaide le prese il bambino identico a suo figlio e lo issò in spalla. "Che bello che è... quanti anni ha?" Chiese. Manila arrossì. "Tre anni compiuti, mentre Chester deve farne due a novembre." "Una famiglia numerosa." Asserì Adam. Simon annuì. "A quanto pare ancora in crescita." "Posso... conoscere i bambini?" Gli chiese Adam. Al che Simon annuì, forse non era come gli era parso all'inizio. Realmente i suoi genitori erano andati lì per lui, perché potessero prendersi cura del loro unico figlio e proteggerlo da un futuro incerto. Proprio come stava facendo Simon in quel momento, mettendo da parte l'orgoglio e accettando l'aiuto di suo padre. "Certo che sì. Sei il nonno." Fu così che Simon e Manila andarono a vivere nella sontuosa Villa Thompson sulla baia di Massachusetts. La brasiliana aveva subito amato la vista del porto da quel punto di Boston e lentamente si era insediata in quella grande casa. E intanto che il marito con alcuni colleghi iniziava a lavorare alla Thompson & sons, lei metteva al mondo la piccola Brooklyn. Gli anni passavano e Simon apprendeva ciò che gli aspettava di fare alla società paterna, lo zio e il padre lo istruivano per quanto potevano lasciandogli spazio per il suo lavoro. Un anno dopo la nascita di Brooklyn, Adelaide Murray si ammalò di cancro. Manila le fu vicina come solo una figlia devota faceva per un genitore e intanto si apprestava ad affrontare una nuova gravidanza. La sua ultimo genita fu l'unica ad avere oltre il nome di una città, anche quello di sua nonna. Avevano infatti in memoria della nonna materna chiamato la piccola Adelaide. Sua suocera morì, nel sonno, dopo due mesi dalla nascita di quest'ultima. Intanto l'ascesa di Simon verso la gestione della Thompson & Sons proseguiva. L'uomo doveva seguire più la società che il lavoro che in realtà gli piaceva fare, purtroppo avendo Cedric Thompson solo due figlie femmine, non potevano gestire la parte pratica del lavoro. Toccava quindi a lui il grosso, Caroline non era minimamente interessata all'impresa navale essendo una musicista e Olivia seppur interessata aveva una certa preferenza per le pubbliche relazioni. Anche i loro mariti non erano propensi a quel genere di attività e la Thompson & Sons se non fosse stato per Simon poteva anche rischiare il crollo. All'inizio degli anni novanta con sorpresa Manila rimase si nuovo incinta, ormai potevano permettersi di fare tutti i figli che volevano. Ma la coppia decise di comune accordo, dopo la nascita dei gemelli Dallas e Alaska, di rinunciare ad avere figli intervenendo con un piccolo aiuto medico. Manila nonostante non lavorasse più era entrata nel circolo della borghesia di Boston, si dedicava ad accogliere e andare agli eventi con le cugine acquisite Caroline e Olivia. In pratica i coniugi Thompson non erano più i giovani che si erano conosciuti e innamorati a Capocabana più di dieci anni prima. Simon e Manila erano cresciuti, avevano una reputazione da mantenere e dei figli da educare. Quando Adam Thompson si era spento nel duemila e quattro era sereno. Negli ultimi istanti di vita aveva ricordato sereno la sua vita, dicendo loro che non vedeva l'ora di ricongiungersi alla sua amata Adelaide. Aveva vissuto e visto più di quanto si aspettava, poiché non avrebbe mai creduto di poter gioire della nascita di ben sei nipoti, lui che con sua moglie non aveva potuto avere altri che Simon era stato poi ripagato con quei piccoli gioielli inestimabili.
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