VISei giorni alle Idi di dicembre. Caserma del Pretorio. Marco Sulpicio Galba Aspro alla cugina Antonia Minore in viaggio per Anzio. Mia carissima, ho saputo che hai affittato una nave per precipitarti da nostra cugina Ottavia a Baia. Ottavia si trova in una condizione disperata, lo so, e credi di potere fare qualcosa. Ma benché la nobiltà di questo gesto ti somigli, esso rimane di un’inutilità assoluta. Questa mia lettera ti raggiungerà al porto di Anzio. La situazione è convulsa e non posso venirti a prendere ora. Esigo pertanto che, in una lettiga chiusa e con il minore clamore possibile, tu vada immediatamente a casa di Seneca, nei pressi. Pur sapendo quale sia la tua intolleranza alle imposizioni, ti dico questo con l’auctoritas di pater familias del nostro Caio, del quale per u

