Entrò nella stanza d'hotel sbattendo la porta, crollò sul letto con addosso ancora i vestiti da scena e il make-up sul volto. Era dovuto scappare via prima degli altri a fine concerto per non venir divorato dalle emozioni positive seguite poco dopo da una gelosia fulminante. Doveva mettersi in testa che per quanto i suoi sentimenti per Taehyung fossero forti, loro due non erano niente e lui non aveva alcun diritto di comportarsi così, non aveva diritto di essere geloso perché il maggiore non era di sua proprietà, fino a prova contraria.
Prese il cuscino e soffocò un urlo cercando di buttare fuori la frustrazione e trattenendo le lacrime, doveva cercare di placarsi. Decise che forse una doccia avrebbe potuto aiutarlo.
Aprì il getto di acqua calda sulle sue spalle e cominciò a sentirsi immediatamente meglio. Doveva catalizzare la sua mente solo sulle emozioni positive, solo su quanto era stato dolce Taehyung con lui stasera, prima e durante il concerto.
Chiuse gli occhi e spinse la testa indietro, lasciando che lo scroscio dell'acqua gli bagnasse i capelli, gli occhi, gli entrasse nelle orecchie per aiutarlo ad isolarsi della realtà e rivivere ciò che era successo. Chiuse gli occhi e rivide il palco, la melodia di DNA risuonava per tutta l'arena. In teoria avrebbero dovuto ballare tutta la coreografia per intero ma Taehyung, o meglio conosciuto come il diavolo tentatore, aveva altri piani per il maknae. Chiuse gli occhi e, durante il pezzo di strofa in cui erano solo loro due a cantare prima del ritornello, sentì le mani del più grande sui suoi fianchi mentre lo teneva stretto e lo guardava dritto negli occhi. Taehyung si era avvicinato troppo, sorridendogli. Dio solo sa quanto Jungkook avrebbe voluto che non ci fossero stati i microfoni a separare le loro labbra.
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Aveva cantato quella strofa tante, tantissime volte ma non si era mai soffermato davvero sul testo, non prima di quella sera quando, in quel preciso istante si era sentito destinato a cadere tra le braccia di Taehyung e rimanerci per il resto della sua vita. Per un istante aveva sentito che davvero ogni singola particella del suo DNA gli stava urlando di non rompere quel momento, quel contatto. Il suo corpo aveva bisogno fisico di stare a diretto contatto con Taehyung il più a lungo possibile. E così lo fece. Cercando di farlo sembrare un incidente dato dal piccolo cambio di programma, sfruttando il fatto che Taehyung non stesse seguendo i passi della coreografia ufficiale, fece finta di essere stato colto impreparato e gli fece lo sgambetto. Il più grande scivolò a terra senza spostare di un centimetro le sue mani dai fianchi del più piccolo e tirandolo inevitabilmente giù con lui. Jungkook cadde su Taehyung, ricoprì il corpo del più grande col proprio, appoggiò le sue braccia ai lati del viso dell'altro per sostenersi. Improvvisamente tutto intorno a loro si fermò, c'erano solo loro due, uno disteso sopra l'altro, i loro sguardi puntati l'uno sull'altro seri e i loro cuori che avevano quadruplicato i battiti. Il più grande non sembrava volersi alzare, perché? Perché non aveva neanche cercato di spostarsi e continuare l'esibizione? Perché lo aveva lasciato fare? Perché era corso dal minore finita la canzone a chiedergli come stava, se si era fatto male, accarezzandogli la testa? Dopotutto Jungkook era atterrato sul morbido, era stato Taehyung quello a sbattere contro il pavimento duro.
Il castano continuava a tenere gli occhi chiusi, li strinse ancora di più e non voleva davvero smettere di rivivere il momento in cui aveva sentito le mani forti dell'altro ancorarsi ai suoi fianchi, i suoi occhi posarsi su di lui, le sue labbra rosse e così invitanti sorridergli. Lasciò che questa emozione si sprigionasse dentro di lui, la sentì scendere dalla testa dalla quale era partito fino al basso ventre. Si accasciò sul pavimento della doccia emotivamente distrutto, colpito dalla consapevolezza di volerlo fino all'inverosimile. Jungkook desiderava avere Taehyung nella sua vita, nella sua quotidianità, nel suo letto. Dio solo sapeva quanto avrebbe voluto addormentarsi e svegliarsi accanto al corpo caldo del maggiore. I suoi occhi si riempirono di lacrime, l'acqua della doccia non era abbastanza.
E fu mentre pensava che avrebbe potuto annegarci in quelle lacrime che sentì bussare. Immediatamente rinsavì ed una speranza si fece spazio nel suo cuore.
"Un secondo, arrivo!" Urlò uscendo velocemente dalla doccia e infilandosi l'accappatoio. Aprì la porta del bagno e si precipitò ad aprire la porta di ingresso della camera ma ogni sua speranza andò in fumo quando vide che ad aver bussato era stato Namjoon.
"OH! Scusami, ero preoccupato per te perché sei scappato via e nessuno ha capito il motivo."
"Hyung, hai ragione, ti chiedo perdono ma non mi sono sentito molto bene."
"Jungkook, credo di doverti parlare di una cosa. Posso entrare?"
"Certo!"
Jungkook si spostò, lasciando allo hyung lo spazio per entrare. Richiuse la porta alle sue spalle e informò l'amico che si sarebbe vestito e sarebbe stato subito da lui.
Rientrò in bagno, diede una rapida occhiata allo specchio e notò di avere gli occhi rossi a causa del pianto. Si sciacquò il viso con dell'acqua fredda, si scompigliò i capelli bagnati cercando di farli asciugare il più possibile, tamponandoli con un asciugamano. Si riguardò allo specchio e pensò che avrebbe voluto lasciarli crescere, voleva averli abbastanza lunghi da raccoglierli in un codino o farci delle treccine. Come gli fosse balenata in testa questa idea ancora non lo sapeva.
Aprì la finestra del bagno ed uscì, chiudendosi la porta alle spalle. Raggiunse Namjoon che nel frattempo si era adagiato sul divanetto posizionato di fronte al letto. Si sedette in parte al maggiore.
"Jungkookie."
"Si, hyung?"
"Mi dici perché sei scappato?" Subito al dunque, come suo solito.
"Te l'ho detto, non mi sono sentito bene." mentì spudoratamente pur sapendo che Namjoon aveva un fiuto infallibile quando si trattava di bugie.
"Okay, quindi non sei andato via di corsa perché sei geloso di Jimin." Dal tono di voce capì che non era una domanda. Lo stava provocando.
"Hyung...cosa?!"
"Sei geloso di Jimin? O di Taehyung?"
"COSA??"
"Mi hai sentito."
Rimase esterrefatto e senza parole. Il solo pensiero di non essere stato abbastanza bravo a nascondere i propri sentimenti e che Namjoon, e magari pure qualcun altro, avesse potuto capire cosa stava succedendo, gli fece girare la testa. Rimase in silenzio, lo guardò scioccato e con il terrore negli occhi.
"Jungkook senti, lo sai che puoi dirmi tutto vero? Qualsiasi cosa ti turbi, se hai qualche problema di qualsiasi natura e tipo, con me puoi parlarne. Posso e voglio aiutarti a trovare una soluzione."
Alzò lo sguardo sul maggiore e vide che era sincero. Namjoon voleva davvero che il maknae lo rendesse partecipe del suo malessere come se potesse caricarselo tutto sulle proprie spalle e liberarlo da ciò che lo affliggeva. Rimase ancora in silenzio ma non riuscì a trattenere un sospiro.
"Hai gli occhi rossi. Hai pianto?"
"No, è colpa dello shampoo"
"Kookie...di nuovo...farò finta di crederti."
Già, di nuovo un'altra bugia e di nuovo restò in silenzio. Non sapeva cosa dire. Una parte di lui avrebbe voluto urlargli quanto ci stava male, quanto aveva sofferto non più di un'ora fa quando Jimin, dopo il concerto, nel backstage, aveva detto di essere iperprotettivo nei confronti di Taehyung perché lo considerava suo. E la cosa che gli faceva davvero male era che Jimin era stato serio, Jimin poteva permettersi di pensare e dire queste affermazioni. Jungkook invece sapeva che non avrebbe mai potuto farlo. Ecco perché era scappato. Il suo cuore non poteva sopportare altrimenti.
Appoggiò la testa al bordo del divanetto e si coprì il viso con il braccio.
"Jungkook vorrei chiederti una cosa. Sarò diretto perché è da troppo tempo che ho cominciato a notare un cambiamento in te. Puoi scegliere se dirmi la verità o non rispondere ma se invece deciderai di mentirmi, fai in modo di renderlo il più credibile possibile."
Annuì, tremando. Qualche secondo di silenzio che a lui parve un'eternità.
"Provi qualcosa che va oltre la semplice amicizia per Taehyung?"
Si paralizzò. Allontanò il suo braccio dal viso, si voltò a guardare il maggiore e sgranò gli occhi. Le palpitazioni del suo cuore stavano aumentando pericolosamente e Jungkook non poteva controllarle. Doveva dirglielo, era giunto il momento giusto. Deglutì a fatica, aveva la gola completamente secca perciò l'unica risposta che gli uscì fu breve, concisa, diretta.
"Si." Disse con voce spezzata e occhi gonfi.
"Lo sapevo..." Namjoon abbassò la testa.
"H-hyung...mi odi? Ti faccio s-schifo per questo motivo? I-io lo posso controllare, te lo giuro Namjoon-hyung io p-posso fare in modo che tutto continui come adesso, i-io..." non riuscì ad esprimersi perché non appena si fermò per riprendere fiato, grosse e bagnate lacrime presero a sgorgargli dagli occhi e in un secondo sentì due calde e possenti braccia avvolgerlo.
"Jungkook no! Non potrei mai odiarti perciò ti prego smetti di piangere!" disse Namjoon, accarezzandogli dolcemente la testa. "Anzi, a dir la verità vorrei saperne di più. Hai voglia di parlarne?"
Jungkook rimase di nuovo in silenzio per molti minuti con la testa appoggiata sulla spalla di Namjoon, cercando di controllare il respiro accelerato, neanche avesse corso una maratona. Il primo ostacolo, forse quello più grande, era stato superato e credeva anche abbastanza egregiamente dal momento che il maggiore voleva saperne di più e non era scappato il più lontano possibile dal maknae.
Aveva voglia di parlarne? Ovviamente si, parlerebbe di Taehyung e di quello che provava per lui per ore e ore senza stancarsi mai ma trovare un punto di partenza era davvero complicato.
"Kookie se non te la sen-"
"No hyung vorrei parlartene solo..." sospirò e alzò la testa guardandolo. "non so da dove cominciare..."
"Credi ti scioglieresti se fossi io a farti le domande?"
Annuì timido, abbassando lo sguardo e cominciando ad ammirare il meraviglioso pavimento di quella camera d'hotel.
"Okay allora, mh quando è cominciato? Quando te ne sei accorto?"
Prima domanda e già la ritenne fin troppo difficile. Partì titubante ma lo sguardo attento e accondiscendente di Namjoon lo spinse a continuare, prendendo sicurezza in sé stesso.
"Sinceramente non so dirti il momento esatto in cui è cominciata. Credo non appena ha messo piede nel nostro dormitorio. Ti ricordi? Eravamo solo io, te, Hobi-hyung e Suga-hyung e poi è arrivato lui e io ero così felice di poter avere qualcuno più vicino alla mia età. V-hyung ha avuto tanta pazienza con me all'inizio- cioè, tutti l'avete avuta ma lui...non lo so hyung, è come se mi avesse scaldato l'anima." Disse tutto d'un fiato, Namjoon gli sorrise spronandolo a continuare.
"E quando me ne sono accorto... Beh che l'ho ammesso a me stesso ormai sono 2 anni circa."
"ANNI??? Jungkook!!!! E l'hai tenuto nascosto fino ad ora?"
"I-io si, ci ho provato con tutto me stesso perché non sapevo quale sarebbe potuta essere la vostra reazione e non so neanche se Taehyung potrà mai ricambiare p-"
"Ma è mai successo nulla tra voi?" lo bloccò il suo interlocutore curioso.
"Hyung no...a lui piacciono le ragazze. Lo vedi anche tu che se le porta in camera o nel privè quando facciamo gli afterparty o andiamo nei locali."
"Beh in realtà quello lo facciamo tutti, Jungkook."
"Io no."
Calò improvvisamente il silenzio.
"Io ci ho sofferto e basta le volte che è successo. Quando lo vedo allontanarsi con qualche ragazza mi si spezza il cuore in mille pezzi."
"Ehi, mi dispiace Koo, io non volevo-"
"Namjoon-hyung tranquillo, ci sono abituato, l'ho tenuto nascosto per molto tempo infatti non capisco cosa sia cambiato, come tu te ne sia accorto. Credevo di essere discreto..."
Aveva di nuovo abbassato lo sguardo a terra quando due dita gli toccarono il mento, costringendolo ad alzare lo sguardo.
"Jungkook ascoltami bene. Le cose possono cambiare. Io me ne sono accorto perché te lo mangi con gli occhi, ti irrigidisci quando compare all'improvviso al tuo fianco, arrossisci se ti si avvicina troppo, sei geloso del rapporto che ha con Jimin ma sai cosa ti dico? Io lo vedo, io vedo chiaramente cosa c'è tra Taehyung e Jimin e li accomuna semplice amicizia. Certo è una amicizia profonda, sono anime gemelle da questo punto di vista ma tu e Taehyung? Non siete semplici amici e non solo da parte tua. Lui mh, aish Kookie ti riserva delle attenzioni, ti ascolta con un tale interesse e trasporto che penso potrebbe davvero ricambiare i tuoi sentimenti. Magari non troppo a breve, magari non se ne è neanche ancora reso conto lui ma l'ultima domanda che ti farò stasera è: vuoi che succeda qualcosa con Taehyung? Vuoi che le cose cambino? Vuoi lui?"
"Con tutto il mio cuore, hyung ma non capisco dove vuoi andare a par-"
"Vattelo a prendere. Conquistalo. Non temere la reazione degli altri, non temere la reazione dei manager, delle fan, dei tuoi genitori. Vuoi una cosa, in questo caso una persona? Devi lottare per ciò che può renderti felice."
Rimase completamente estasiato dal discorso di Namjoon. Di lezioni di vita gliene aveva date tante nel corso degli anni ma questa forse era la più importante. Quando il maggiore era arrivato, a Jungkook era sprofondato il cuore nel petto perché sperava fosse qualcun altro ma ora non era mai stato più felice che proprio Namjoon avesse bussato alla sua porta.
"Non so come fare però..."
"Stuzzicalo, stimolalo, smuovi i suoi sensi. Fallo letteralmente cadere* per te, senza fargli troppo male eh, ci serve tutto intero."
Terminò in modo spiritoso, facendogli l'occhiolino. Jungkook gli sorrise grato, gettandogli le braccia al collo.
"Grazie hyung, ci proverò!"
"Io sarò qui sempre a fare il tifo per te."
Dopo che Namjoon-hyung se ne fu andato, si distese a letto e si rese subito conto di sentire un peso in meno sul cuore. Era la prima volta in due anni che aveva parlato con qualcuno a lui vicino della sua profonda cotta per Taehyung invece che riportare tutto per scritto sui suoi quaderni. Esprimere le proprie emozioni aiuta a ragionare più lucidamente e a rimanere con i piedi saldi a terra. Non vedeva l'ora di mettere in pratica i consigli che gli erano stati dati quella sera.
Decise di scrivere un messaggio sulla chat di gruppo per scusarsi della reazione esagerata. Dopotutto era scappato via senza apparente motivo e non voleva far preoccupare i suoi hyung ma soprattutto sperava che uno di loro in particolare gli rispondesse.
To: Bangtan Sonyeondan
JK: ciao ragazzi! Vi chiedo scusa se prima sono scappato e se vi ho fatto preoccupare. Non mi sono sentito molto bene e ho preferito correre in stanza a lavarmi dal sudore per evitare di prendere freddo. Essendo il main vocalist devo preservare la mia salute ;)
Jin: AH JUNGKOOK-AH devi restituire i vestiti da scena!!!!!
RM: l'importante è che tu ora ti senta meglio
JK: Hyung no i vestiti me li tengo pff
JK: Si Namjoon-hyung, va molto meglio ora
j-hope: *purple hearts*
Passarono un po' di minuti da suo messaggio, anche Jimin e Yoongi avevano visualizzato senza rispondere. Decise di aprire twitter e di scorrere un po' la timeline per leggere i commenti delle fan sul concerto concluso quella sera. Tutti sembravano essere entusiasti e soddisfatti della performance. Ed è proprio mentre stava guardando un video in cui Seokjin e Hoseok si rincorrevano sul palco, lanciandogsi dell'acqua, che gli arrivò la notifica di un messaggio. Lo aprì immediatamente, non aspettava altro.
T: Kookie tutto bene? Sei stato male? E io che speravo tu fossi geloso per qualcosa ;)
JK: aish V-ssi mi hai beccato, in realtà tu e Jimin-ssi mi stavate facendo venire il voltastomaco :/
T: ahahah volevi sentirti dire che io sono tuo invece che di Jiminie? ;P
JK: semmai il contrario! Hyung scollati un po' da Jimin, è lui il vero centro del mio universo
Visualizzò subito il messaggio ma passarono quasi 10 minuti prima che il suo telefono vibrasse di nuovo per avvisare dell'arrivo di un altro messaggio.
T: ouch Jungkook, questo messaggio mi ha un po' spezzato il cuore
T: riserva anche a me un po' di attenzione o potrei sentirmi escluso
JK: vedrò che posso fare ;)
Okay Taehyung, che fosse serio o che stesse scherzando, Jungkook decise che ci avrebbe provato in ogni caso.
E sarebbe stato divertente.