— Che cosa studia, lei, giovanotto? — Chimica. — Ah!... fisica? — No, chimica. — Ah! E non ostante tutta l’imponenza con la quale aveva cominciato, non seppe andare oltre. Diederich pensò che era un’oca. Tutta la compagnia non gli piaceva. Tenuto da una ostile malinconia dovette restare fin quando gli ultimi parenti se ne furono andati. Il signor Göppel che li aveva accompagnati tornò, stupito di vedere ancora il giovanotto nella sala da conversazione. Egli tacque sospettando, si toccò la tasca, e, quando Diederich si congedò senza domandare nessun prestito, egli fu cordialissimo. — Le saluterò mia figlia – disse persino, sulla porta; e dopo averci pensato un po’: – Torni la domenica prossima. Diederich era fermamente deciso a non rimetter più piede in quella casa. Eppure il giorno

