II
Seguito dello scudo tramutato in foglia seccaDopo alcuni gradini saliti e discesi per corridoi tanto bui da doverli illuminare con lampade in pieno giorno, l’Esmeralda, sempre circondata dal suo lugubre corteo, fu spinta dalle guardie del palazzo in una stanzaccia dall’aspetto sinistro. Questa stanzaccia, di forma circolare, occupava il pianterreno di una di quelle grosse torri che ancora oggi, nel nostro secolo, giganteggiano sopra lo strato di edifici moderni di cui la nuova Parigi ha ricoperto la vecchia. In quella specie di tomba non c’erano finestre, nessuna apertura se non l’entrata, bassa e chiusa da un’enorme porta di ferro. Tuttavia, la luce non mancava. Scavato nel muro c’era un forno dove ardeva un grande fuoco che riempiva la cripta dei suoi riverberi rossastri, e rendeva i
