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Love conquers all

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Myra è una ragazza delle superiori per essere soprannaturale e scopre di avere un problema di salute che sconvolgerà i suoi piani per il futuro. Ha tre migliori amiche, una famiglia che la ama incondizionatamente, una vita che ama. L'incontro con il nuovo ragazzo a scuola: il "Bello e Dannato", Nathan, le farà mettere in discussione tutto, la renderà vulnerabile ma forte, triste ma felice, amata e desiderata ma, nonostante tutto si sentirà ancora senza via d'uscita ; finché la dea della luna non le rivelerà qualcosa sul suo futuro.

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1. Myra Harrow
Ero seduta, mio malgrado, su una poltroncina dell'ospedale del branco, quando il Dottore Leporis mi chiamò: "Vieni pure Myra i tuoi risultati sono pronti!" La sua voce professionale ma gentile non mi aveva anticipato nulla di quello che mi aspettava varcando quella soglia, ma avevo il sospetto che molto presto lo avrei scoperto; quindi mi alzai ed entrai nello studio del dottore. Chiusi la porta dietro alle mie spalle e presi posto sulla sedia di fronte al dottore mostrando un timido sorriso. Timido perché non sapevo cosa mi avrebbe rivelato e il fatto che avesse chiamato i miei genitori non presagiva nulla di buono. "Ho chiamato i tuoi genitori, stanno arrivando." "Perché i miei genitori?" Chiesi con voce quasi seccata. "Perché hai 17 anni e..." "Dottore, sono in ritardo con i miei impegni, il fatto che avrò 18 anni tra dieci giorni dovrà contare qualcosa!" Stavo cercando di trovare un punto d'appoggio per avere delle risposte più velocemente, perché altrimenti sarei arrivata in ritardo a scuola, ma soprattutto perché non volevo più stare sulle spine. "Nonostante ciò non sia il vero problema, sono fermamente convinto che per l'argomento di cui parlerò avrai bisogno di loro." Nel frattempo che aspettavamo il loro arrivo, io giravo e rigiravo i pollici di entrambe le mani poggiate nervosamente sul grembo, alzavo lo sguardo per incontrare quello del Dottore. Era un uomo di cinquant'anni, capelli lunghi brizzolato, li aveva raccolti in uno chignon sulla testa; i suoi occhi miele emanavano sicurezza e confidenza. Per questo era un medico famoso? I suoi occhi… Mentre ero persa in quei pensieri, sentimmo bussare alla porta, era l'infermiera che annunciava: "Dottor Leporis ci sono i signori Harrow." "Falli accomodare, Dina. Li stavamo aspettando." Con un sorriso l'infermiera uscì dallo studio e fece entrare i miei genitori dicendo, prima di tornare al suo lavoro: "Prego, entrate pure." "Buongiorno Alpha e Luna Harrow, grazie di essere venuti, prego accomodatevi!" Esclamò il dottore indicando i posti a sedere davanti alla sua scrivania e così mi ritrovai seduta tra di loro. Sembrava di essere dal direttore della scuola accompagnata dai genitori per ricevere una suonata d'orecchio. Ma purtroppo per me quello non era il caso, sentendo le parole del dottore avrei preferito mille milioni di miliardi di volte essere in punizione piuttosto della realtà! Quello che le mie orecchie ascoltavano in quella stanza è un argomento di cui vi parlerò in seguito. Passiamo alle presentazioni: io sono Myra Harrow, alta un metro e cinquantanove centimetri, la dea della Luna si è dimenticata di darmi un solo centimetro in più per fare una cifra tonda! Ho ricevuto in dote un fisico perfetto, nonostante la mia altezza, occhi azzurro cielo e capelli neri come l'ossidiana. Adoro i miei capelli e da che mi ricordo li ho sempre avuti lunghissimi. Il nostro branco è radicato nel cuore della foresta di Mercadante, lontano da occhi indiscreti. Per quanto riguarda la nostra casa, posso affermare con certezza che è un castello, ma io la chiamo semplicemente casa. È un via vai di gente, perché il mio trisavolo pensò bene di avere una scuola nell'ala ovest del castello. All'inizio era solo per i bambini e ragazzi del branco, per non farli andare fuori dal territorio ed evitare di avere problemi. Si, capito bene: problemi. Mischiare i lupi mannari con gli esseri umani era un qualcosa di difficile e anche molto rischioso e per evitare di essere scoperti il mio trisavolo pensò di aprire una scuola, che con il passare del tempo ha attirato l'attenzione di persone di tutto il mondo da altri branchi e altre specie di soprannaturale, quali: streghe e stregoni; draghi, vampiri. La scuola occupa una grande fetta del territorio perché nel castello ci sono le aule per le lezioni e il dormitorio, mentre nel parco avvengono le lezioni di educazione fisica che include anche l'addestramento per le varie specie. I miei genitori sono Alpha Nicola e Luna Giusy, sono le persone più meravigliose che conosca e mi amano incondizionatamente. Ho un fratello più grande che si chiama Valentino, ma per tutti è solo e soltanto Val. Come tutti i fratelli e sorelle siamo: odio e amore, cane e gatto, diavolo e acquasanta, insomma avete capito, siamo piuttosto normali. Siamo molto legati e guai a chi lo tocca o viceversa! I miei genitori volevano dare il comando del branco a mio fratello quando aveva compiuto 18 anni, cioè l’età in cui un lupo mannaro è maturo abbastanza e trova la sua mate, ma lui gli aveva risposto: "Lo farò solo quando troverò la mia Mate!" Sono passati due anni da quel giorno e purtroppo per lui, non l'ha ancora trovata. Quest'anno sono all'ultimo anno di liceo, stiamo organizzando una festa di fine anno pazzesca! Sono sempre stata molto popolare e benvoluta tra i ragazzi e ragazze della scuola e del branco, tanto che sono la rappresentante del corpo studenti, forse perché il mio nome è su quello della scuola, ma a me piace pensare che sia perché sono irresistibilmente unica. Sicuramente unica lo ero sempre stata perché c'è un particolare di me che non vi ho ancora rivelato, il più importante, anzi il più insospettabile: "Sono Umana!" Vi starete chiedendo come sia possibile che da una famiglia di purosangue Alpha sia nata una umana? Bene, non sentitevi soli perché anche io, i miei genitori e tutti gli altri ci siamo posti la stessa e identica domanda, quando appena compiuti i miei favolosi tredici anni non mi sono trasformata e non ho avuto una lupa nella mia testa. Dopo aver speso tanto tempo ed energie nel capire il perché, mi sono detta che se la dea della Luna ha sempre un progetto per tutti questo era il mio, chi ero io per interferire?! Così ho amato me stessa e amo la vita così come l'ho ricevuta. Davanti all'ingresso della scuola, mentre i ragazzi si affrettavano per entrare, sentii qualcuno urtare la mia spalla, fu allora che mi resi conto di aver perso cinque minuti fissando l'insegna dove c'era scritto: "Red Sky Harrow School!" Quando arrivai davanti al mio armadietto per prendere il libro di storia, notai che quasi tutti erano nelle classi, non potevo credere che ero davvero in ritardo. Non ero mai in ritardo, questa era la mia prima volta. Entrai in aula e salutando tutti i presenti presi posto, terza fila primo banco ero esattamente nel centro della stanza. Per fortuna il professore non era ancora arrivato, così avevo il tempo di sistemare la mia postazione, mi piaceva avere il controllo della situazione, ero: ordinata, organizzata, sistematica, precisa. Appena finito di sistemare entrò il professore seguito da un ragazzo nuovo. Era il tipico tenebroso, cupo, del genere "Bello e Dannato", il tipico ragazzo che faceva strage di cuori, esattamente il tipo che mai avrei preso in considerazione. Alto e muscoloso, occhi verdi, capelli castani trasandati nascosti sotto il cappuccio della sua felpa nera. Dalla sua corporatura si poteva evincere che poteva essere un Alpha o un Beta, in un giorno normale ci avrei fatto delle scommesse con gli altri per indovinare chi fosse il nuovo arrivato, ma quel giorno il mio pensiero era da tutt'altra parte. "Buongiorno ragazzi, lui è un nuovo studente arrivato da poco e oggi è il suo primo giorno di scuola. Vuoi presentarti brevemente?" Gli chiese gentilmente il professore. "Mi chiamo Nathan!" Disse con tono freddo e non aggiungendo altro alla sua presentazione. "Conciso! Presumo che non vuoi aggiungere altro?!" Nathan si accinse a scuotere la testa in risposta e il professore gli indicò di prendere posto, che per mia fortuna o sfortuna, era dietro il mio. Tutta l'ora di storia e quella successiva di geografia la spesi a pensare, non avevo sentito una parola delle lezioni, ero come sospesa in un limbo fuori dal mondo. Il suono della campanella mi svegliò dallo stato di trance in cui ero, nell’ora seguente c'era educazione fisica la mia preferita e speravo mi avrebbe aiutata a distogliere il mio pensiero, che era ancora bloccato ad ascoltare il discorso in quello studio medico. Mi alzai e andai verso il mio armadietto dove riposi i quaderni e i libri. "Ehi dov'eri questa mattina?" Sentii la voce squillante di Abby, una delle mie migliori amiche. Lei era un drago, alta qualche centimetro più di me, a dir la verità, tutti erano più alti di me! Aveva capelli castani ricci, e occhi che riflettono i suoi riflessi miele. "Sono stata dal dottore ricordi, te lo avevo detto qualche giorno fa della mia visita?" Dissi girandomi e notai che insieme a lei c'erano le altre due mie migliori amiche. Andrea che era una lupa, capelli biondi e occhi azzurri tendenti al grigio; e Aurora la strega che invece aveva capelli rossi, occhi verdi con tante adorabili lentiggini. Con Andrea sono cresciuta insieme praticamente da sempre, perché fa parte del nostro branco Red Sky, mentre con Aurora e Abby ci siamo conosciute e piaciute dal primo incontro in prima liceo. "Ciao ragazze!" Salutai le altre e chiusi l'armadietto rumorosamente. "Si me lo avevi detto, non ricordavo che fosse oggi l’appuntamento. Cosa ha detto, tutto bene?" Quella domanda meritava una risposta sincera, ma invece in quel momento mi senti di mentire, avevo bisogno di tempo dovevo digerire la cosa, anche se non credo sarebbe mai successo. Non era una di quelle cose che metti il cerotto e la bua va via! "Si, tutto bene!" Mentii spudoratamente. "Allora andiamo a fare un po' di baldoria a ginnastica!" Disse Andrea raggiante. "Ho sentito che c'è un nuovo studente, l'avete già incontrato?" Chiese curiosa Aurora. "Per mia sfortuna si. Il suo nome è Nathan, è nella mia classe e come se non bastasse è seduto dietro di me!" Dissi con tono scocciato, ma le ragazze continuarono, per tutto il tragitto fino allo spogliatoio e oltre, a chiedere di lui, fin quando arrivammo alla radura del parco, dove si svolgeva ginnastica.

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