Oggi devo per punizione devo aiutare un giocatore di lacrosse ad allenarsi. Devo contare i giri di corsa, fargli fare bene il riscaldamento, gli addominali e tutte quelle cose che mi fanno girare la testa solo al pensiero. Avrei decisamente preferito passare il pomeriggio insieme a Scott. Tra gli allenamenti, il lavoro in clinica e la scuola non riusciamo più a stare insieme e mi manca veramente tanto.
Vado negli spogliatoi femminili e mi infilo velocemente un pantalone di tuta e la felpa con il numero di Scott sopra. Me l'ha regalata la prima volta che sono venuta a vederlo giocare.
Mi gusto il profumo ancora presente sulla stoffa poi esco e vado al campo.
Vedo già una figura maschile da lontano, indossa già il casco e ha in mano la stecca mentre a terra vicino a lui ci sono delle palline.
Speriamo sia almeno qualcuno che conosco..
Quando sono abbastanza vicina il ragazzo si gira e si toglie il casco.
Non ci credo...
"Scott!!!"
Corro velocemente verso di lui e appena gli sono ad un soffio di distanza gli salto in braccio circondandolo con braccia e gambe.
"Mi avevano detto che avrei avuto una piccola aiutante ma non pensavo che parlassero proprio della mia piccola." lo guardo in quei pozzi marroni che ha per occhi e mi perdo completamente. 'Dio quanto sei bello.'
"Grazie." ridacchia l'alpha.
"Ho pensato ad alta voce" scuoto la testa, quando sono con Scott mi sembra di non toccare il suolo.
"Anche tu sei bellissima mia aiutante. Mi sei mancata in questi giorni. Mi dispiace di non riuscire sempre a combinare gli orari."
"Hey, non è nulla, hai tante responsabilità sulle spalle, non devi scusarti." lo bacio delicatamente sulle labbra e poi ritorno a terra iniziando a correre.
"Prendimi lupetto!" inarca il sopracciglio.
"Lupetto? Devo ricordati che sono il tuo alpha?"
Anche se sono partita almeno con un minuti di vantaggio, dopo pochi attimi le sue braccia mi circondano e ci ritroviamo per terra, sul prato.
"Che ne dici di aiutarmi a fare qualche piegamento?" sorride.
"Amore, ricordami, quali sono i piegamenti?"chiedo sapendo di esasperarlo. Ha sempre tentato di spiegarmi gli esercizi, i loro nomi,mi giochi e le lor regole, ma ogni volta, mi dimentico tutto.
"Tu le chiami flessioni e puoi continuare a chiamarle così, ormai ci ho rinunciato. Comunque tu non devi fare nulla, solo sdraiarti e farmi fare il resto." mi fa l'occhiolino e io faccio esattamente come ha detto.
Mi sdraio e lui si posiziona sopra di me, le mani ai lati della mia stesa e le punte dei piedi ai lati dei miei.
Inizia a tirarsi su facendo forza sui bicipiti e io ammiro tutti i suoi muscoli che lavorano insieme per contrarsi. Stiamo insieme da anni eppure mi fa sentire sempre come se fosse il primo giorno.
Cattura i miei pensieri quando posa le sue labbra sulle mie.
Ogni volta che si abbassava mi regalava un bacio, sulle labbra, sul naso, sulle guance, sulla fronte e sopra gli occhi, rendendo il tutto ancora più piacevole.
"Devo dire al coach che ti voglio come assistente personale a tutti gli allenamenti."
Bacio.
"Voglio uno stipendio McCall."
Bacio.
"Quanto vuoi?"
Bacio.
"Mh.. Voglio tutti i tuoi baci."
Bacio. E potrei continuare per sempre.