IV
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IV
Nella sua stanza al buio, suor Chiara rimuginò sugli ultimi avvenimenti. Aveva agito correttamente? Dio l’avrebbe perdonata? Poi ripensò a quegli occhietti smarriti, a quelle manine affamate di baci e il suo animo si quietò. Se Elia era giunto a lei non poteva che essere un segno divino. Sapeva che sua sorella sarebbe stata un’ottima madre. Nonostante le divergenze, Anna era sempre stata al suo fianco quando lei si era persa nelle tempeste del cuore. Quando aveva scelto di seguire la sua vocazione, sapeva che Anna non avrebbe capito ma che avrebbe accettato per amor suo. E la distanza non aveva spento il loro legame. Ora lei aveva ricambiato la fiducia e l’affetto della sorella offrendole il gioiello più prezioso che potesse desiderare, un figlio. Aveva passato notti insonni a chiedere consiglio a Dio, poi come una rivelazione aveva trovato la soluzione: Tito.
«Dimmi suor Chiara, di cosa hai bisogno?».
«Devo parlarti di una circostanza impellente, potresti passare dal convento?».
«D’accordo».
Tito era sempre stato di poche parole, nella sua vita a comandare erano le azioni. E così, grazie a quella sua imperiosità d'agire, era riuscita ad ottenere quel certificato di nascita con su scritto Elia Rondello.
Sua sorella doveva solo professare al curioso di turno che era in attesa e che aveva partorito prematuramente in convento durante il suo ritiro. Nessuno avrebbe potuto scoprire il loro segreto.
«Suor Chiara tutto bene?». La voce della Madre Superiora la riportò alla realtà.
«Sì, Madre, grazie».
«Non crogiolarti sorella, abbiamo agito secondo coscienza, Dio ci perdonerà».
Le parole della Madre accarezzarono la sua anima tormentata e suor Chiara riprese a respirare regolarmente.
Suor Maria era stata una seconda madre per lei quando, appena diciottenne, aveva deciso di dedicare la sua vita a Dio. I suoi genitori erano morti insieme in un incidente stradale due anni dopo la sua entrata in convento e le era rimasta solo Anna. Non le era potuta stare accanto come avrebbe voluto quando gli eventi l’avevano colpita duramente ed Elia era la sua ricompensa.
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