1 - ADELAIDE
Boston - Estate 2012
Avevo appena ricevuto la lettera di ammissione ad Harvard. Non potevo crederci eppure ce l'avevo fatta, sapevo di essere intelligenza ed avere acume. Come sapevo che quello che mi aveva spinta a presentare domanda di ammissione era la passione smisurata che sentivo crescere dentro di me. La legge! Quando era iniziata quella passione? Quando avevo capito che per difendere le persone non c'era nulla di più importante delle parole. C'era chi si difendeva con la forza e chi al contrario lo faceva verbalmente.
Durante gli ultimi anni alla Boston Latin Academy, la scuola superiore frequentata, ne avevo viste tante. Avrei potuto anche subirne, se non fosse stato che ero abbastanza orgogliosa da non farmi mettere i piedi in testa dal primo bulletto che capitava. Nonostante gli occhiali che coprivano i miei occhi cerulei e una decina di chili di troppo, non lo permettevo.
Io Adelaide Thompson, Adele per i miei fratelli, mi difendevo. Forse perché venivo da una famiglia numerosa, quindi o mi fossi difesa oppure avrei dovuto soccombere ai miei fratelli. Forse perché nella mia giovane vita lottavo ogni giorno con mio padre, lasciando così emergere il lato ribelle dentro di me. Non sapevo dirlo, eppure era così.
Venivo da una famiglia benestante di Boston, la mia famiglia era in parte antica e in parte no! La mia famiglia? Mio padre? Discendeva da una famiglia inglese proveniente da Chesterville in Inghilterra, I miei avi erano infatti puritani. La mia era una famiglia che viveva sul suolo Bostoniano da secoli ormai poiché i posteri giunsero nelle Americhe con la Mayflower.
Mio padre discendeva da Edward Thompson*, uno dei primi Pellegrini ad approdare a Plymouth.
Egli è quindi un conservatore, ligio al proprio dovere ed alle regole, anche se conoscendo la storia dei miei genitori non ci credereste mai, ecco lui, l'imprenditore navale Simon Thompson, era... diverso da adesso! Sì questo è il temine giusto, sta di fatto che nonostante da giovane non fosse stato proprio ligio al dovere, adesso a differenza di anni pretendeva da noi sei, suoi figli rispetto per le regole e per i comportamenti.
Quante volte era dovuto venire a scuola perché non mi ero tenuta per me una parola o perché avevo partecipato a una scaramuccia?
Un bel po'! Ma appunto non mi piaceva farmi mettere i piedi in testa dal primo che capitava e non mi andava che lo facessero a chi altri era discriminato dalla società. Frequentavo infatti ragazzi che erano entrati alla Latin Academy sono alle superiori, quelli che come me, i miei fratelli ed i miei cugini avevano iniziato la Latin dalle elementari infatti, li ignoravo proprio. Ovviamente non potevo discriminare i miei cugini o fratelli erano gli unici che realmente frequentavo a scuola, soprattutto perché era figo avere come fratello uno dei ragazzi più belli della scuola. Ne andavo fiera, ovviamente era durato per poco avendo io e Chester quattro anni di differenza. Ma era stato bello quando, al nono anno, mi ero vantata con le nuove compagne di quel fratello così bello. Ovvio anche Brooklyn era bella e destava riverenza, ma lei era una ragazza e le mie nuove amiche potevano provare solo invidia per la bella e bionda Brooklyn Thompson.
Spesso mi capitava che dovevo difendere le mie amiche anche da lei. Ma perbacco! Era bello prendersi a parole con mia sorella che sembrava sapere sempre cosa fare e come farlo soprattutto. Era bello confutare le sue idee ed alla fine avere ragione di tutto, quella era giustizia e lei questo voleva essere, una persona giusta.
Per questo posai la busta con la conferma di ammissione all'università e dopo essermi aggiustata per bene raggiunsi mia madre.
Dio come era bella Manila, la pelle ambrata, i capelli lunghi e neri e gli occhi castani. Forse era così bella per via delle sue origini brasiliane. Mio papà era lì che l’aveva trovata quando era scappato in Brasile…