15 London

977 Words
LONDON Boston - Villa Thompson Parcheggiai l'auto vicino quella di papà e di Ronald Hoffman. Prima di andare a prendere Alaska avevo di nuovo provato a chiamare mia sorella Adelaide, ovviamente, senza successo. Da quando era arrivato Ronald, più volte avevamo preso a chiamarla tutti, ma ella non aveva risposto a nessuna di quelle telefonate. Perché Adelaide era così sconsiderata ed impulsiva? Perché non pensava alle azioni che compiva prima di compierle? Io concordavo solo su una cosa, Ronald Hoffman per quanto fosse un papabile socio finanziario, non era il tipo adatto a mia sorella, anche se forse ero di parte. Ma da qui a darsi per dispersa ce ne passava, udii le ruote di un auto sull'asfalto, dovevano essere arrivati gli Hoffman segno che era tardi. Osservai l'orario sul mio iPhone 2G e ne ebbi conferma. Le diciannove e trenta, a breve avremmo cenato, erano arrivati i loro ospiti e speravo vivamente che Adelaide fosse rientrata da sola a piedi. Con un paio di falcate salii le scale del soppalco che portavano alla residenza di famiglia ed entrai in casa. Alaska gli aveva lasciato la porta aperta, lei si che era una ragazzina responsabile. Raggiunsi i miei genitori nella sala degli ospiti, mia madre seduta sulla sua poltrona preferita discorreva con Brooklyn, papà era intento a parlare di affari con Ronald. Appena mamma mi vide lasciò però perdere la figlia maggiore e mi raggiunse. "Non è tornata! Alaska ha detto che non era neanche con voi." Gli disse Annuii con un cenno di capo coprendomi il viso con la mano destra. "Sono andato in tutti i luoghi che frequenta. Alla casa famiglia mi hanno detto che è passata la settima scorsa, mentre alla scuola di danza..." "Non la fa più!" Affermò Manila. "Cioè almeno da più di un anno, lei non sa che l'ho scoperto." Osservai incredulo mia madre. "Ma se usciva sempre per andare a danza." Manila ancora annuì. "Credo non le sia mai piaciuto. Bertrand dice che andava al parco a correre o al cinema e in biblioteca. Ma è almeno da un paio di anni che non fa più danza." Ammise la donna. "Ma... tu hai pagato la scuola. Ti avrebbero avvertito se non andava." Affermai il giovane. "Lei pagava la scuola, come abbiamo responsabilizzato voi a sedici anni, lo abbiamo fatto anche con Adela. Sinceramente non so dove abbia messo i soldi, sul suo conto non ci sono." Ammise quindi. "Mamma!" Intervenne Brooklyn con voce lieve. "Sono arrivati gli Hoffman, sarebbe meglio se tu raggiungessi papà." Le disse. La mamma annuì per poi allontanarsi. Io e Brooklyn la osservammo che parlava con i genitori di Ronald e intanto stavamo chiedendoci entrambi cosa lei stava dicendo per giustificare l'assenza di Adela quella sera o se aveva omesso l'argomento. Una volta a cena Chester notò subito l'assenza della sorella tra i commensali. Preso posto accanto a me e Brooklyn chiedendoci che fine avesse fatto Adelaide. "Papà mi ha telefonato urgentemente di cercarla nelle zone che frequento io." Mi disse preoccupato. "È sparita nel nulla." Annunciò Brooklyn. "Oggi pomeriggio è andata via con Alaska e non ci sono state più notizie di lei." "Da quando esce con Alaska?" Chiese lui con una smorfia. "Vi dico io perché è sparita, non gli piace Ronald e questo corteggiamento dovrebbe finire." Affermò. "Sarebbe un matrimonio perfetto Chester. Non ne so tanto di economia aziendale, ma sicuramente sarà anche una buona collaborazione tra le famiglie. Vero London?" Chiese Brooklyn Io soprappensiero annuii, mi sfuggiva qualcosa ma non sapevo cosa e non era da me, ero quindi troppo in apprensione se accadeva. "Mamma e papà hanno sbagliato a negarle l'università e dopo hanno deciso anche di imporle la presenza di Ronald. È normale che abbia voluto evadere da tutto, questa cena potrebbe implicare un accordo prematrimoniale ad occhi estranei." "Andiamo London! Cosa se ne sarebbe fatta dell'università?" Mi chiese mia sorella. Io e Chester ci scambiammo uno sguardo complice. "Quello che ci facciamo anche noi. È una formazione per il nostro avvenire." Le ricordai. "Abbiamo avuto un'ottima formazione alla Boston Latin. Anche voi due, eravate parecchio più avanti all'università." Affermò lei. "Non in quello per cui ci siamo specializzati. Comunque non è il caso di parlarne qui e in presenza degli Hoffman." Dissi passandole i fagiolini. "Avete provato a telefonarla?" Chiese Chester intanto che riempiva un bicchiere di acqua. "Non risponde." Rispose amareggiato London mentre prendeva a mangiare. Nel silenzio che annunciò l'inizio della cena Sally Hoffman diede voce alla domanda che fino ad allora ancora non aveva espresso, rispondendo al dubbio che era giunto a me e Brooklyn, la mamma aveva detto loro che Adelaide non c'era? La risposta adesso era chiara: no. "Ma Adelaide? Ancora non ho visto quella cara ragazza, iniziamo senza di lei?" Chiese la Hoffman. Io e i miei fratelli ci guardammo tra di noi, poi i nostri genitori titubanti. Mamma fece per rispondere, ma a farlo fu ingenuamente Dallas. "È con Gabriel!" Affermò tranquillo e senza pensare alle parole. "Domattina lui parte e avranno voluto passare da soli queste ore." Disse allusivo come solo un ragazzo di sedici anni poteva essere. E io mi maledissi! Ecco cosa mi era sfuggito. Gabriel! "Dall! Cosa dici?" Lo ammonì Alaska che però aveva un sorriso altrettanto malizioso stampato sul viso. "Effettivamente sono andati via insieme." Fissai i miei fratelli più piccoli, poi mamma. Cazzo! Ci eravamo dimenticati tutti che Adela era andata via con Gabriel, avrei dovuto subito chiamare il mio migliore amico e chiedergli di mia sorella. "Beh tutti lo sanno. Adela e Gabriel stanno sempre insieme alle feste e alle cene, non è che lui parte per l'Europa e lei non lo saluta." Precisò Dallas corrucciato. Lui in cuor suo non aveva detto nulla di male, questo perché era uscito con i figli della zia Olivia e si era proprio estraniato dagli eventi in casa
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