Un saluto2013, Monza È mattina presto. Emma e Cesare sono su di un taxi. Un delizioso profumo di brioches calde pervade l’abitacolo. Sul sedile anteriore è posato il sacchetto di una panetteria con la colazione dell’autista. Emma sorride e, guardando la strada che scorre, pensa che il profumo di brioches rappresenta per lei il profumo della libertà: lo sentiva nel bar dove si rifugiava negli ultimi tempi, ma le ricorda anche le volte in cui partiva con Mario e i ragazzi per un viaggio o una scampagnata. Era loro abitudine fare colazione al bar dietro casa, prima di ogni viaggio di famiglia. Per un attimo il rimpianto le stringe la gola; istintivamente se la massaggia. Studia Cesare, accanto a lei, che indossa un paio di occhiali scuri da cieco. Quell’immagine le procura un senso di tener

