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Frittate e grattacieli

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Blurb

Un uomo bello, intelligente, musicista, talentuoso ballerino di tango (ma un gran bastardo) e una donna disposta ad annullarsi per lui, a dedicargli la sua vita, con il solo scopo di vederlo felice. La storia di Alessandro e Mina, che vivono insieme da sette anni, sembra in effetti banale, destinata ad avvitarsi su se stessa. Ma l’allontanamento dell’uomo, che si stabilisce a Bruxelles per motivi di lavoro, con l’intesa che anche Mina lo raggiungerà appena possibile, rappresenta l’occasione, per la donna, attraverso le mail e i contatti su Skype, di fare il bilancio della sua storia d’amore, e anche della propria vita, di cui vede debolezze, difetti e mancanze. Mina si racconta ad Alessandro e, soprattutto, si racconta a se stessa, riuscendo finalmente a capire chi è e cosa vuole fare della sua vita, diventandone la regista e decidendo che è arrivato il momento di non accontentarsi. Mai più.

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Pronti partenza via
Pronti partenza via Nuovo messaggio A: Alessandro Almarai Oggetto: PRONTI PARTENZA VIA Ciao Tesoro, mentre ti scrivo, tu sarai ancora in volo per Bruxelles. Probabilmente leggerai questa mail appena sbarcato in aeroporto. Oppure la leggerai una volta arrivato a casa di Christoph. Alla fine sei partito… Dopo sette anni di relazione e sei di convivenza. Dopo sette anni, sei tornato a vivere nel posto da cui eri fuggito per venire a stare qui. Da un giorno a un altro, ti sei cambiato le scarpe, sei salito sul primo aereo e sei volato via da qui e da me. Destinazione: un’altra vita. Io, invece, sono rimasta a terra, ancora immersa nella mia vecchia esistenza, in attesa che qualche architetto belga scorra il mio curriculum professionale e decida di chiamarmi a lavorare da lui. Sto continuando a inviarne di curricula, ogni giorno: sono partita dagli studi degli archistar e, mail dopo mail, sono andata a scendere verso studi di colleghi meno conosciuti, in modo sistematico. Quando ti ho accompagnato all’aeroporto, mi hai chiesto di darmi da fare per cercare di raggiungerti il prima possibile. “Stai tranquilla: io non ti lascio. Vedrai che ti chiameranno presto. Intanto ci sentiamo su Skype e poi su What’s App.” “Ok” ti ho risposto io, un po’ mesta. “Scrivimi” mi hai detto mentre superavi il check- in. “Approfitta di questo tempo per raccontarmi quello che non so di te. Mi parli sempre così poco di te.” “Va bene.” “Appena l’aereo atterra ti mando un sms, ok? E poi tra quindici giorni vieni a trovarmi, vero? Ti ho già comprato il biglietto! Ciao tesoro, ti voglio bene.” “Anche io… Ciao.” È vero, in questi anni insieme, ti ho raccontato molto poco di me. Quello che sai, lo hai dovuto intuire dai miei silenzi, dalle mie pause e dai miei sospiri. Perché io le cose importanti non so raccontarle, ho bisogno di scriverle, ho bisogno di tempo per scegliere le parole, costruire le metafore e dosare i puntini sospensivi. E allora, eccomi qui, oggi, seduta da sola nella nostra casa a scriverti quello che non ho avuto il coraggio di raccontarti, cercando di ingannare l’attesa, allentare la tensione e sciogliere un po’ di questa solitudine. Sono sicura che queste lettere ti aiuteranno a conoscermi, finalmente, perché sono convinta che tu abbia ragione quando mi dici che non ti racconto mai nulla. E nel caso di un addio, aiuteranno entrambi a lasciarci con consapevolezza e serenità. Ti voglio bene. Ci sentiamo dopo in chat. Baci.

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