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447 Words
5La sala da pranzo si era ormai svuotata, i camerieri rigovernavano attutendo al massimo l’inevitabile frastuono delle stoviglie per non disturbare le due donne impegnate in una conversazione dai toni bassi, quasi confidenziali. La leggera atmosfera della serata, una nuova bottiglia miracolosa, dal contenuto più leggero e frizzante, contribuirono ad approfondire i temi della conversazione che da convenzionali scivolarono gradualmente sul privato. Le due donne scoprirono comuni e sofferte affinità, si riconobbero nel carattere testardo e intraprendente, quasi identico nella caparbia lotta per il recupero di un’impresa che rischiava da un giorno all’altro il tracollo per colpa di mariti ottusi e amicizie sbagliate. Ma l’argomento sembrava angosciarle e lo abbandonarono poco dopo. Infine decisero di alzarsi dal tavolo e si diressero verso il giardino dell’hotel. Gli altri ospiti erano quasi tutti fuori per la solita passeggiata che favoriva la digestione, nella hall sostava qualche persona sola che sfogliava il giornale. Il tempo volgeva al nuvoloso, ma l’aria era piacevolmente calma e profumata, era il conto niente affatto esoso di un finale di giornata presentato da una primavera trionfante. – Come è andata la visita a Venezia? – Molto bene. Il commento fu laconico, il silenzio che seguì si presentò come la pagina di un libro che doveva essere voltata. E Dorota non esitò. – Posso farti una domanda molto personale, Irina? – avevano deciso di darsi del tu. Irina accennò di sì. – La nostra vita, malgrado le evidenti soddisfazioni pratiche, nasconde un lato privato che, almeno per mio conto, è scarso di gratificazioni personali soprattutto di tipo affettivo, ora che i nostri mariti sono usciti di scena. Credo di aver reso l’idea. S’interruppe, fu rassicurata dall’attenzione con la quale Irina ascoltava con un misurato battito di ciglia. – È così anche per te? Irina non rispose subito, ma oscillò appena la testa in avanti tanto da permettere al discorso di ancorarsi e quindi di svilupparsi. Dorota affondò: – Nella tua visita in Italia avevi forse previsto anche qualche episodio di carattere sentimentale? La risposta di Irina tardò appena il tempo di permettere alla riflessione di fare due volte il periplo della testa. – Non l’avevo scartato, ma se devo essere sincera ora non ne escluderei l’eventualità. Lasciarono che i passi lenti sull’erba conducessero in giro le riflessioni che gremivano le loro teste. – Nella gita a Venezia hai conosciuto la nostra guida, Iano. Che impressione ti ha fatto? – È una persona interessante e gradevole, è stato bravo. Irina lo affermò convinta e nello stesso istante scivolò nel significato giusto della conversazione e si concesse un brivido. Prima volle togliersi una curiosità: – Quanti anni ha? – Ha l’età giusta… – Dorota scrutò con serenità Irina che accennava ora a un vago sorriso che parve rischiararle il viso. Aggiunse: – Iano non è solo bravo, ma è anche dotato… di grande sensibilità e discrezione.
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