OSTARA 2013 {Paragrafo 1}

1068 Words
{Primavere: Elle 5, Mike18, Logan 16, James 11, Damiano 14}. 20 marzo 2013, mercoledì. Luna crescente, primo quarto di Luna 🌒 [MIKE] Aprii gli occhi, che vennero investiti immediatamente dalla luce del sole. Qualcuno aveva aperto le tende della finestra e sapevo anche chi fosse, quel qualcuno. Mi stiracchiai nel letto e sbadigliai, dall'intensità della luce era giorno da un po'. Allungai le gambe e mossi un braccio alla ricerca della nana bionda che dormiva con me da circa tre mesi. La trovai sveglia, seduta poco distante da me che mi guardava sorridendo. "Buongiorno principessa." Le dissi con la voce impastata dal sonno e passai una mano sul viso, guardai l'orologio sul polso che segnava le 11:00. "Buonsonno Mike!" Esclamò lei con il tono di chi era già sveglia da un po'. "Pallavo con gli ussellini sul davansale!" Mi disse candidamente. "Ehm... ovviamente! Chi non lo farebbe, come prima cosa appena svegli?" Dissi ridendo, non mi sarei mai abituato alle sue stranezze. La chiamavamo "principessa" perché sembrava uscita da un cartone della Disney: lei ballicchiava, cantava, parlava agli animali ed era terribilmente buffa. "Logan sta plepalando l'insolazione!" Disse lei sorridendo. La guardai passandomi una mano sul viso e mi tirai sui gomiti per alzarmi un po'. "Elle, non puoi parlare con i lupi della casa. Lo sai. Non dovresti neanche riuscirci, non hai quindici primavere." Constatai scuotendo la testa incredulo. "Ma lolo mi bogliono bene! Ziove, Beshtia e Enigma mi dicono semple sao sao!" La guardai trattenendo una risata. "Non si dicono i nomi dei Lupi, è un segreto! Lo sai, è la Legge! Logan e James lo sanno che parli con i loro Lupi?" In tutta risposta lei alzò le spalle con un'aria birichina. "Non lo sho!" Mi voltai a pancia sotto, con le braccia sulla testa e sentii all'improvviso un peso sulla schiena. "Piano." Le dissi insonnolito. "Mi prometti che non dirai più i nomi dei Lupi?" Le chiesi. "Shi." Sentii una voce sicura. "Bene. E mi prometti che non dirai più ad alta voce i nomi dei lupi e che non parlerai più con loro?" "Shi plovelò!" Rispose lei con tono scanzonato, poi si tolse da sopra la mia schiena dove si era avvinghiata come una scimmietta e scese piano dal letto. Aprii un occhio per seguirla. Lei aprì la porta e lasciò la mia stanza. Acuii l'udito e la sentii arrivare giù dalle scale. 🐺E CON BESTIA. COS'È QUESTA STORIA CHE NON DOVREBBE PARLARCI?..... 💭 Non cominciare. È piccola, non dovrebbe riuscire a farlo. 🐺 MA CI RIESCE! CIARLA PER ORE! LA CHIACCHIERA NON LE MANCA! 💭 Lo so, lo so. Dissi ridendo. Se qualcuno mi avesse visto, avrebbe visto un ragazzo da solo nel letto che rideva divertito. 💭 Approfittiamone, ci facciamo una doccia e poi li raggiungiamo. [LOGAN] Ero in cucina, sveglio da circa un'ora ed avevo iniziato a preparare pancake per tutti, dato che avevo percepito tutti svegli o quasi. La porta della cucina si aprì e dei passi leggeri fecero scricchiolare le assi del pavimento. Pulii le mani con un canovaccio pulito e mi sporsi oltre l'isola della cucina. "Ma buongiorno, piccolo fiore!" Dissi sorridendo a Elle, che mi corse incontro ridacchiando. Allungai le braccia verso di lei e la sollevai e mi dette un bacino sulla guancia. 🐺QUESTA BAMBINA HA DEL TALENTO. SA COME COMPRARSI TRE LUPI CON DUE SORRISI. Risi alle parole di Bestia e misi Elle con i piedi sulla seduta di una sedia, così che potesse stare all'altezza del tavolo. Le misi davanti una ciotola con l'impasto dei pancake e le passai una frusta. "Dai, forza..!! mescola bene altrimenti vengono i grumi e non ti piacciono!" Le dissi guardandola dolcemente. Ma quanto era carina quella birbantella? Ormai era la principessa della casa e tutti facevamo a gara per passare del tempo con lei e per farla ridere. Era il nostro sole o parlando da lupi, la nostra Luna. "Cosa festessiamo ozzi?" Chiese curiosa, guardando le tovagliette da colazione diverse, riconoscendo quelle da "festa". Poi sorrise, guardando il mazzolino di fiori sul tavolo della colazione. Li avevo raccolti per lei, margherite bianche. Le adorava e avevo deciso di usarle come decorazione per la festa, anche se non ero molto pratico di queste smancerie. "Mi hai pleso le magghelitine!" Esclamò guardandomi e mi mandò un bacio con la manina, alzando la frusta dall'impasto, tirando qua e la gocce dello stesso. 🐺 POTREBBE DIPINGERE I MOBILI CON QUELL'IMPASTO E NON LE DIREI NIENTE. 💭 Eh si, tanto poi non pulisci tu! 🐺 NON FARE L'IPOCRITA! LA TROVI DOLCE ANCHE TU. "Oggi festeggiamo Ostara, la festa della primavera. La natura si risveglia e la Luna si chiama Luna del risveglio, Luna del seme, o Luna del corvo perché si dice che quando arrivano i corvi, allora arriva la primavera. Presto ci saranno fiori e animaletti con i quali potrai giocare e parlare. Poi, il 27 marzo cioè mercoledì prossimo ci sarà la luna piena e tu starai qui con me e James." Le spiegai, sentendomi fiero come se stessi esponendo una tesi di laurea. "E Mike?" Chiese lei. "Lui andrà alla Rupe, un posto dove vanno i lupi grandi. Un posto noioso, noi invece staremo qui a giocare e divertirci. 🐺 SI,SI, PROPRIO NOIOSO! 💭 .... Cercai di non ridere alle parole di Bestia. "'Giorno." Salutò la voce di Mike, ancora assonnato, che ci aveva raggiunti ed aveva posato la sua ormai ex tazza del caffè sul tavolo, al posto di Elle, che ormai se ne era impossessata. Poi prese le due ciotole della colazione per me e James e lui rimediò quella che ormai era la sua nuova tazza del caffè, un bicchierino di vetro senza manico. Si avvicinò al montalatte e prese il brick, versando latte per tutti e poi si avvicinò alla nana, le baciò la testolina e la sollevò. Lei subito si mise sul suo fianco, aggrappata a lui. "Sai che è la Luna del covvo? Allivano lo sio Dylan e la sia Lose shtasela? Mi lipottano al pastello?" Gli chiese. "Chi?" Chiese lui stranito. "Ma no, non arriva nessuno, Scimmietta. Casa tua è questa, non ti piace stare qui?" Le chiese guardandola negli occhi. "Shi! Ma mi manca la mamma!" Rispose lei e vidi l'espressione di Mike ombrarsi. Le fece naso naso per rincuorarla e lei gli sorrise. Poi la sistemò al tavolo, mettendola seduta al suo posto sui cuscini.
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