EQUIVOCO

1425 Words
Oggi Aaron mi ha dato il turno di notte. Non mi piace ma in questo modo perlomeno non vedrò Adrian. Sono dietro al bancone da due ore e sono distrutta. Sembra che si siano dati tutti appuntamento al Kitten stasera! Guardo la mia collega Jen e le chiedo se posso fare una pausa. Al suo consenso mi dirigo nel piccolo vicolo sul retro e mi accendo una sigaretta. Mi siedo sul muretto e chiudo gli occhi cercando di rilassarmi. Mi rendo conto di non essere sola quando mi sento strattonare da un braccio. "Eccoti qui finalmente! Ti abbiamo cercata dappertutto!" Una voce maschile mi fa sbarrare gli occhi Gli amici di Adrian sono di fronte a me e mi squadrano eccitati. Che vogliono adesso questi? "Quanto prendi per un servizio completo?" Il più alto mi guarda sogghignando. Li guardo confusa e poi capisco che il loro amico deve aver parlato con loro. Davvero Adrian gli ha detto che mi faccio pagare? Questo è troppo anche per lui! "Ho già detto che quando avrò voglia mi farò viva io." Cerco di sorridere e reprimere la rabbia. Ma non sembra la prendano bene perché il più alto mi strattona per un braccio facendomi alzare. "Beh puttanella noi abbiamo voglia adesso!" Ringhia rabbioso mentre mi volta e mi sbatte con forza contro la parete. Il mio zigomo colpisce il muro facendomi sobbalzare dal dolore. Credo stia sanguinando. Per un'attimo rimango immobile perché non me l'aspettavo. Poi mi riprendo e faccio scattare indietro la testa colpendo il suo naso con forza. Pensano sul serio di riuscire a farmi del male? Certo che lo pensano! Non mi conoscono eppure mi giudicano. Prendo un respiro profondo e poi mi giro alzando il gomito e colpendolo al viso. Poi alzo il ginocchio con forza verso il suo inguine. Lo stronzo si piega in due urlando dal dolore. "Che sta succedendo ?" La voce arrabbiata di Aaron invade il vicolo buio. Aspetto qualche secondo per riprendere fiato e gli rispondo "Niente Aaron. Solo un piccolo malinteso." La mia voce trema ancora per l'adrenalina ma risulta comunque tranquilla. "Vero ragazzi?" Continuo a fissare i due ragazzi di fronte a me mentre allargo le labbra in un sorriso tirato. Loro annuiscono e in fretta spariscono nel vicolo. Vigliacchi ! Sono tutti uguali! Aaron si avvicina a me e con la mano gira il mio viso verso di lui. "Zara stai sanguinando.." Il suo sguardo è preoccupato mentre io mi ritraggo. "Tranquillo è solo un graffio, sono solo scivolata" mento mentre mi dirigo verso la porta. È inutile che gli dica la verità, lo farebbe solo preoccupare. E poi chi crederebbe a una come me? Nessuno. "Vado un attimo in bagno e poi ritorno al lavoro" Lo informo entrando all'interno del locale. Non aspetto una risposta e mi precipito nella toilette chiudendomi subito dentro. Appoggio la schiena alla porta e chiudo gli occhi. E come dei flash i ricordi degli insulti e delle offese mi fanno pizzicare gli occhi. Non devi piangere Zara! Nessuno si merita le tue lacrime! Apro gli occhi, mi avvicino al lavandino e mi sciacquo il viso. Cerco di non guardarmi allo specchio mentre mi tampono il taglio. È rosso e credo che presto si gonfierà. Maledizione! Quando il mio respiro finalmente è regolare mi decido a uscire e tornare al lavoro stampandomi un sorriso in faccia. Brava Zara! Non devi mostrare a nessuno di essere debole! E con il sorriso più falso del mondo torno al lavoro facendo finta che non sia successo nulla . Alla fine del turno sono così tesa che decido di bere qualcosa per rilassarmi. Ma non commetterò lo stesso errore per cui mi dirigo al bar di fianco a casa dove non conosco nessuno. Dopo qualche drink finalmente mi sento più serena ma leggermente brilla. Per cui decido di andare a casa prima di ubriacarmi e fare qualche stronzata. Sono davanti alla mia porta e cerco inutilmente di infilare la chiave. Forse non sono solo leggermente brilla! Sghignazzo da sola da perfetta ubriaca. Sento una porta aprirsi ma sono troppo impegnata per accorgermi che il mio vicino è uscito sul pianerottolo ed ora è dietro di me.. "Hai bisogno di aiuto gattina?" la sua voce roca mi fa venire i brividi lungo la schiena. "La serratura si muove... puoi tenerla ferma?" sghignazzo tentando inutilmente di infilare la chiave. Lentamente vedo la sua mano muoversi e prendere la mia. La sua presa è salda e in un attimo riesce a far scattare la serratura ed aprire la porta. Il suo petto è appoggiato alla mia schiena e un calore improvviso invade tutto il mio corpo. Porta le braccia in avanti abbracciandomi da dietro. Sento che mi spinge con il suo corpo verso la porta aperta. Lo lascio fare inebriata dal suo profumo. Sembra un misto di legno e tabacco. Chiudo gli occhi e appoggio la testa sul suo petto lasciandomi condurre all'interno del mio appartamento. Quando riapro gli occhi siamo nella mia stanza. Non so se per colpa dell'alcool o della tensione per la serata ma in questo momento non ho voglia di pensare, voglio solo continuare a sentire il suo corpo caldo sul mio. Allungo la mano destra dietro la mia schiena e inizio ad accarezzare i suoi addominali. "Fermati..." Lo sento grugnire ma io continuo abbassando la mano verso il suo inguine fino ad arrivare alla sua erezione che lentamente accarezzo. Lo sento che si ingrossa e indurisce sotto il mio tocco. Di colpo mi sento spostare in avanti e non so come cado sul letto. Quando mi volto alzo lo sguardo e lo guardo. E' in piedi davanti a me che mi fissa con desiderio. Si passa una mano tra i capelli per la frustrazione. "Non farò sesso con te gattina!" il suo tono deciso per un momento mi spiazza. Cosa? Socchiudo gli occhi e lo squadro stupita. Possibile che mi sia sbagliata? No impossibile ! O è un bugiardo o è... Non riesco a trattenermi e scoppio a ridere. Non ridevo così da anni. Ho perfino le lacrime agli occhi. "Scusa... " cerco di parlare tra una risata e l'altra mentre mi alzo dal letto andandogli incontro. "Scusa non volevo offenderti... Ridevo di me stessa perchè non l'ho proprio capito! Ti giuro che non ho nulla contro i gay!" cerco di scusarmi, ma quando vedo la sua espressione che da confusa passa ad arrabbiata allora mi blocco. Che gli prende adesso? Forse è arrabbiato perchè l'ho scoperto? Magari non ha ancora fatto coming out. Inizia a venirmi incontro con passi lenti ma decisi. E' talmente alto e muscoloso che mi mette soggezione così indietreggio. E' bellissimo con i capelli neri arruffati e quegli occhi profondi che sembrano due pozzi neri. In questo momento vorrei essere un uomo! Indietreggio fino a trovarmi spalle al muro e in un attimo me lo trovo addosso. Mi guarda dall'alto e quando sollevo le mani per tenerlo a distanza, afferra il mio polso destro e lentamente avvicina la mia mano al suo inguine facendomi accarezzare la sua grossa erezione. "Se fossi gay non mi faresti quest'effetto gattina!" ringhia continuando a muovere la mia mano sul suo sesso. Un mugugno di piacere gli scappa dalla bocca e lo vedo chiudere gli occhi come perso dal piacere. La sua mano ha lasciato la presa ma la mia continua ad accarezzarlo sentendolo ingrossarsi e indurirsi sempre più. Improvvisamente la sua mano afferra la mia e la allontana dal suo corpo mentre riapre gli occhi e mi guarda. "Ho detto che non faremo sesso gattina! Non con te ubriaca! " i suoi occhi continuano a fissarmi mentre mi prende per la vita e mi solleva per poi adagiarmi sul letto. Lo guardo sbalordita. Non vuole fare sesso perchè ho bevuto? Ma da che pianeta viene? La mia bocca si spalanca mentre lo vedo levarsi la maglietta e poi i jeans, rimanendo così in boxer. Perchè si spoglia se non vuole fare sesso? Si sdraia accanto a me sotto il mio sguardo confuso per poi portare un braccio intorno alla mia vita e stringermi a se. "Non guardarmi così! Non ti lascio in queste condizioni! Chissà cosa potresti combinare! Adesso dormi!" porta l'altro braccio sulla mia schiena e preme il mio viso sul suo petto per poi chiudere gli occhi. Rimango ferma per qualche istante, vorrei cacciarlo dal mio letto ma sono troppo stanca e confusa così decido di lasciar perdere. In un attimo mi addormento nel suo caldo abbraccio domandandomi se questo è tutto un sogno.
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