CAPITOLO TERZO

1871 Words
Tommaso sfila il cellulare dal caricabatterie e mi mostra l'immagine che ha attirato l'attenzione della ragazza con cui aveva programmato una notte di... La foto sul profilo di "Tommaso Ricci" è in formato 1:1 e mostra il volto del mio coinquilino nella sua interezza. La guardo attentamente. Il viso è meno paffuto, i capelli sono più lucenti e meno spettinati, gli occhi sono azzurri invece che scuri, le labbra hanno una forma più attraente e il viso appare molto levigato senza la presenza di brufoli e punti neri. Alla povera ragazza è arrivato a casa un prodotto completamente diverso da quello che aveva ordinato. Devo dire qualcosa, ma devo cercare di non offenderlo. - Bè, questa foto è... - Pazzesca? Lo so! - Sembra non rendersi conto del disastro. - Stavo per dire... Completamente modificata! - Lo so! - ripete entusiasta. - È valsa la pena spendere dei soldi per pagare un ottimo ritoccatore di foto online. Non credi? - Tommy... non voglio rovinare il tuo entusiasmo, ma non mi stupisce che la ragazza con la quale avresti dovuto passare la notte non ti abbia fatto entrare in casa sua... - Troppo finta? - chiede. - Mi riferisco alla foto. "Me lo sta chiedendo davvero?" - Sembri la versione mediterranea del fidanzato di Barbie! - Gli faccio un sorriso per addolcire le mie parole troppo poco dirette ed offensive. - Credi che avrebbe continuato a scrivermi se come immagine del profilo ci fosse stata la foto senza ritocchi?. - Penso che se la cambiassi con una tua foto originale potresti iniziare una conversazione con una ragazza che conosca il tuo vero volto. Così il vostro rapporto non terminerà dopo il primo incontro. - spiego. Si allontana dalla cucina. - Credo che... che andrò a dormire. - Pensa a quello che ti ho detto! - esclamo a voce troppo alta. -Certo. - Il suo tono di voce non è molto deciso. "Tommaso sa essere così testardo!" È irritante. Forse perfino più irritante di quanto sia Chanel quando mi sfida o mi prende in giro. Non conosco praticamente nulla di lei, solo il suo passato. Non so dove vive e non ho il suo numero, il che è una novità perché, dopo il primo appuntamento, ho sempre il numero della ragazza con la quale sono uscito. Oltre a non fare sesso dopo al primo incontro, anche non ricevere alcun bacio è una novità. Nonostante ciò, la serata non poteva trascorrere meglio. Non è servito il sesso a renderci felici nelle poche ore trascorse insieme, ma conoscerci e dialogare. Cosa che non facevo con una ragazza da quando io e la mia ex abbiamo litigato distruggendo la nostra relazione. "Tu hai distrutto la relazione" mi fa notare la vocina nella mia testa. È stata una grande sofferenza. Quando sono a letto, decido di cercare Chanel sui social, ma non trovo il suo profilo. Molto probabilmente ha usato un nickname diverso dal suo nome. Le forze mi abbandonano e crollo cadendo in un sonno profondo in cui sogno occhi verdi, ciglia lunghe e zigomi marcati. . Quando mi sveglio, premo il tasto centrale del cellulare e mi accorgo che sono le 17:45 e tra meno di mezz'ora devo essere a lavoro. Oggi toccava a Tommaso occuparsi di pulire la casa. Lo sento russare dalla sua stanza e capisco che la casa è nelle stesse condizioni di ieri sera. "Dovremmo pagare una donna delle pulizie" Mangio qualcosa, faccio una doccia veloce, indosso una camicia bianca pulita e pantaloni neri che, come quelli indossati ieri, hanno uno strappo su entrambe le ginocchia. "Cazzo, il papillon!" Devo averlo lasciato nell'auto di Chanel. Una buona scusa per rivederla. - Tommy! - lo chiamo senza ricevere risposta. - Dai Tommaso, che cazzo! Svegliati. Lo sento imprecare con voce roca. Mi dirigo in camera sua e butto giù dal suo letto le coperte che lo coprono. - Sono sveglio! - esclama sbadigliando. - Sbrigati, farai tardi... - raccomando mentre esco di casa. - Mi trovi a lavoro! . Io e Giada siamo dietro il bancone e lo stiamo pulendo. In silenzio. Tommy è arrivato in ritardo e si trova in bagno. Lei mi rivolge delle occhiate con la coda dell'occhio ed io faccio finta di nulla. Oggi è strana: non parla, non fa commenti sarcastici e non sembra nervosa. Ma leggo nei suoi occhi che qualcosa la preoccupa. Questa situazione sta durando da oltre cinque minuti ed è diventata irritante. - Cosa c'è? Finge uno sguardo dubbioso corrugando la fronte. - Cosa? - Perché mi guardi?. - Non trattengo una risata. Smette di pulire si volta verso di me. Siamo l'uno di fronte all'altro. - Faresti sesso con me? - chiede tutto ad un fiato, imbarazzata. Perché pormi una domanda simile? A lei piacciono le ragazze! Forse vuole un parere sul suo corpo? Un giudizio su quanto sia attraente? - Tu non sei lesbica? - le domando aggrottando le sopracciglia. - Già... ehm... Non lo so più... Non riesco mai a capire cosa passa per la testa di questa ragazza. "Dove vuole arrivare con questa stramba conversazione?" Sono molto confuso e lei se ne rende conto. - Faresti sesso con me? Si oppure no? - chiede con tanta aggressività e nervosismo facendo tremare la gamba. - Giada, ti piaccio? - No, Santo Cielo! - esclama e vedo un cliente entrare nel locale, il primo della serata. Lei non lo nota. - Voglio solo scopare con te! Con gli occhi, le faccio capire che non siamo soli allungando lo sguardo verso il cliente anziano con capelli bianchi e occhi grigi vestito in maniera elegante con giacca e cravatta. Giada incurva e alza le sopracciglia, solleva le palpebre superiori e contrae quelle inferiori in un'espressione di sorpresa e imbarazzo. - Cosa ordina? - chiede all'uomo. - Posso farlo io con lei, signorina. Potrei anche pagarla, se lei vuole. - risponde e vedo una ragazza sullo sfondo, ma non la metto a fuoco. "Cosa? Ma dice sul serio?!" L'espressione del cliente mi innervosisce. Stringo i pugni e mi mordo la lingua per non dare risposte istintive ed offensive. - Lei non è sul menù e non offre questo tipo di servizio. Ora, gentilmente, le chiedo di andare fuori. L'uomo alza le sopracciglia e fa un sorrisino fastidioso. - Non puoi cacciarmi dal locale! - ridacchia. Sospiro allargando le narici e avvicinando le sopracciglia. - Glielo chiederò gentilmente per l'ultima volta: Si. Accomodi. Fuori. Non risponde, si limita a fissarmi con aria di sfida. La mia espressione si fa più dura e minacciosa. Stringo i pugni. Giada capisce che sto per perdere il controllo. - Non fa niente, Dimitri. - Si rivolge verso l'uomo. - Allora, cosa vuole ordinare? Si lecca disgustosamente le labbra. - Adesso voglio solo lei, signorina. Questa volta non posso trattenermi, non m'importa delle conseguenze. Sbatto i pugni violentemente sul bancone. Giada sussulta e io avvicino il volto al Signor Anziano Molestatore. - Se non esce immediatamente da questo cazzo di locale, sarò costretto a farlo io personalmente dandole calci nel culo!》grido. Poi, dopo un respiro profondo, mi aggiusto il colletto della camicia e forzo un sorriso. - Scelga lei. Mi rivolge un'ultima occhiata seria e va via. Mentre cerco di calmarmi, noto che la ragazza seduta sul divanetto più vicino all'entrata è Chanel. Giada, in lacrime, mi stringe in un abbraccio. Non riesco ad allontanare lo sguardo dagli occhi - che mi fissano - della ragazza con cui ho guardato l'alba sul gianicolo. Lei ha un'espressione seria e qualcosa di piccolo e nero fra le mani. Le mie sopracciglia sono ancora corrugate e la rabbia mi infuoca gli occhi, quindi decido di guardare altrove e ricambio l'abbraccio della mia collega. Sento scorrere una lacrima sul mio viso ed immediatamente la faccio sparire con la mano. Non tollero le molestie e mi ricordano il rapporto tra mia madre e mio padre. - Scusate... - La dolce voce di Chanel è vicina. Giada scioglie l'abbraccio e rivolge a Miss Ciglia Lunghe e Zigomi Marcati il miglior sorriso che riesce a fare. Ma un sorriso su un viso coperto di lacrime perde tutta la sua luce. - Cosa vuoi ordinare? - le chiede. - Sono solo di passaggio. - le risponde e rivolge a me il suo sguardo. - Ho pensato che ti servisse - aggiunge posando qualcosa sul bancone. "Il mio papillon!" - Si, grazie mille. - Il mio tono e freddo e, per quanto desideri farlo, non riesco a sorriderle. - Prego. Nessuno aggiunge qualcosa alla conversazione e Chanel sembra rivolgermi delle occhiate sperando che le dica qualcosa, ma non ho niente da dire. - Va bene, ehm... Io vado. - dice infine con aria addolorata e... delusa. Giada le fa un breve sorriso ed io mi limito a guardarla mentre esce dal Salotto 42. - Una tua nuova conquista? - mi chiede Giada con aria disinvolta, intenta a lavare dei bicchieri di vetro. - No, direi di no... Lei è così diversa dalle altre... - Solo perché non ti guarda con aria civettuola e non le tremano le gambe quando la guardi? - risponde senza guardarmi negli occhi. "È tornata sè stessa, la sincera e sfacciata Giada Mariani" - Non è diversa, ma vai da lei - ordina dandomi un pugno sulla spalla. - Cosa? Perché? - E' chiaro che provi qualcosa per lei! Raggiungila! Sta nascendo davvero qualcosa dentro di me? "Non ci conosciamo neanche da ventiquattro ore!" "Però ti sei aperto con lei." mi fa notare una vocina nella mia testa. "E lei si è aperta con te" aggiunge. Annuisco e corro verso l'esterno. Vedo Chanel vicino la sua auto che parla al cellulare. - Non importa!... Devi lasciarmi in pace! Non insistere, esci dalla mia vita! "Con chi stava parlando?" Nella mia mente appare l'immagine del ragazzo con cui stava litigando ieri, prima di andare a vedere la maestosa alba. Non ho tempo di pensarci ora. - Hey! - esclamo. Si volta e mi sorride. - Ciao. Guardo a terra e corrugo la fronte. - Mi... mi dispiace per prima. Non avresti dovuto vedermi in quello stato, è solo che quell'uomo... - Hey - mette le sue mani sulle mie spalle.-Non devi giustificarti per quello che è successo. La maggior parte delle persone si limita a guardare, quindi intervenendo... Tu hai fatto la cosa giusta. La guardo e i suoi bellissimi occhi guardano me. - Sicura? Ieri quando ho tirato un pugno a quel ragazzo tu... - Sei stato... un tantino aggressivo, ma... - Ridacchia. Rido anch'io. - Allora... Questa sera ci vediamo? - le chiedo. Si morde il labbro inferiore. - Mi devi un secondo appuntamento, no? Le sue labbra sono una tentazione troppo forte. Le sorrido. - Però questa volta voglio portarti io in un posto. - aggiunge. - D'accordo, dove? Mi sorride e avvicina le labbra alle mie. "Vuole baciarmi?" Io lo voglio. - Non te lo dico - sussurra e allontana il viso dal mio. - Ci vediamo a mezzanotte. "Un'altra provocazione, Chanel? Non immagini cosa ti farò quando sarai mia." - A dopo. - è tutto ciò che riesco a dire. Sale in auto e, senza voltarsi per rivolgermi un ultimo sguardo, mette in moto l'auto rosa e va via.
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