Emma
Eravamo ancora persi nei nostri baci e sento una mano di Rafael su di me, che scivola lungo il mio vestito e la sua mano passa sotto il vestito.
E comincia a vagare finché non raggiunge la mia figa. E lo sento gemere mentre mi toglie le mutandine e dice:
- Tu... Non hai idea di quanto ho sognato questo momento. - mi dichiara rauco.
- Lo so... - emise un piccolo gemito di piacere.
La tua mano si infila nella mia figa come se fosse una conchiglia e lì nascondessi la perla. Non tiene ferma la mano dentro. No, lo tira fuori e passa un dito lungo il bordo e questo mi fa quasi cadere all'indietro per il piacere che ho provato.
Mi passa sopra il clitoride e ci gioca, facendomi lasciare la presa e afferrargli il braccio. Se avesse continuato su questa strada, avrei eiaculato rapidamente.
- Sì... Lo so... Amore mio, sei così bagnata. - mi parla all'orecchio e io gemo dentro di lui. - Non hai idea di quanto mi faccia male sentire quel tuo lamento, che sembra il ronzio di un gattino.
Non riuscivo a parlare, figuriamoci a pensare lucidamente. Il modo in cui le tue dita erano dentro di me, rendendomi più bagnata. Quando fa le presentazioni, gemo forte e lui mi tappa la bocca.
- Tesoro... non voglio che nessuno senta le tue fusa. Questo suono è solo per me e per nessun altro.
- Rafa... Per favore... Se continui... - Non riesco a finire perché lui scivola di nuovo dentro ed è il suo turno di gemere di apprezzamento e muove un dito e lo tira fuori e poi ne infila uno a Maia e tira fuori le sue dita dentro di me e io gemo per la frustrazione e lui sorride.
- Calmati, gattino mio... - chiede e io lo guardo come se fosse pazzo e gemo di nuovo quando passa, questa volta scivola e non entra e quasi piango dalla tristezza.
- Fottimi, con le dita... - gli chiedo. Se devo supplicare, lo faccio senza problemi.
- Non posso, amore... - risponde e io lo guardo sorpresa.
- Perché no? - Ti interrogo.
- Perché non perderai la tua verginità qui contro il muro... - dichiara.- Signore aiutami... È così avida, mi ingoia le dita come se non volesse lasciarle andare.
- Non mi interessa... - sussurro, avvertendo un dolore assurdo che avevo bisogno di colmare con le sue dita dentro di me. - Vuole restare lì con loro.
- Mio Dio... devo trattenermi e ci tengo... Amore mio, hai custodito un tesoro, un dono e deve essere scoperto e aperto su un letto e non contro un muro in un corridoio. - dichiara, dandomi un leggero bacio. Oh cavolo se non fossi già innamorata di lui. Sono sicuro che lo sarei ormai.
Voglio che mi baci di nuovo, voglio che mi tolga il dolore tra le gambe. E so che lui è l'unico che può farlo. E lui se lo toglie completamente e piagnucola.
- Oh cielo, calmati, ti toglierò quel dolore che ti tormenta. - E mentre parla, lo vedo portarsi un dito al naso, inspirare e gemere in segno di apprezzamento. - Non so se riuscirò a resistere finché non saremo arrivati a casa.
- Non trattenerti... - Non mi vergogno a chiedertelo.
- Devo controllarmi, la tua piccola figa è così profumata. - dichiara ringhiando e impazzendo e si mette il dito in bocca e io lo vedo succhiarlo e questo fa piangere la mia figa dal desiderio della sua bocca. E questa è una tortura, fa la stessa cosa con un altro dito e questa scena mi fa sentire incredibilmente disperato.
Non riesco a parlare, ho bisogno di lui, ho bisogno delle sue mani sul mio corpo. Penso che morirò. E gli prendo le mani sul corpo e cerco di tirarlo verso di me. Quel figlio di puttana mi afferra le mani e le trattiene prima che io abbia il tempo di afferrarlo.
- Gattino mio, aspetta un po'. - chiede con sofferenza.
- Ho bisogno di te... Ho bisogno di sentire il tuo tocco su di me. - Lo confesso e lo guardo e i suoi occhi brillano tanto, so che gli piaceva sentire quanto avevo bisogno di lui.
- Andiamo a casa. - ringhia e mi stringe tra le sue braccia e mi dà un ultimo bacio e quando mi bacia tutto scompare.
Quando smette di baciarmi, sono nel mondo dei sogni. Era come se fossi stata drogata dal suo bacio. Non mi accorgo nemmeno che prende il cellulare, scrive qualcosa e poi lo ripone subito via. E prima che me ne accorga, sono già in macchina.
Invece di sedermi sul sedile del passeggero, ero seduto sulle sue ginocchia. E sento il tuo cazzo duro contro il mio culo.
E finisco per muovermi e sento un forte gemito. E sento le sue mani sulla mia vita e mi tiene stretta e mi guarda e dice:
- Tesoro... - ringhia e io lo guardo e rispondo:
- SÌ? - E faccio finta di non capire.
- Se non vuoi perdere la verginità qui sul sedile posteriore della macchina, ti consiglio di comportarti bene. - dichiara, guardandolo dico:
- Voglio perdere qui... - Lo provoco, so che se lo istigo di più. So che cederà.
- No... Voglio vederti perdere nel nostro letto. - dichiara e continua guardandomi ancora: - Sarà in lei che diventerai mia moglie e sarà in lei che concepiremo il nostro primo figlio.
- Vuoi... davvero avere un figlio con me? - chiedo balbettando, temendo di aver sentito male.