10.

1253 Words
Prendo il mio vassoio e osservo disgustato il piatto con una strana poltiglia che ho davanti, credo proprio che oggi pranzeró a casa, il cibo che fa mia mamma è decisamente migliore. Do un'occhiata ai tavoli e non appena avvisto quello dove c'è mia sorella mi dirigo verso di loro. "Ash, Pisolo" dico salutandole con un cenno della testa, sedendomi accanto ad Ashley. "Ciao rompi scatole, non puoi mangiare in un altro tavolo?" mi dice mia sorella guardandomi. "Non voglio stare solo" dico facendo la faccia del cucciolo bastonato, non resisterà per molto. "Ma perché Pisolo?" mi domanda sbuffando. "Assomiglia al nano di Biancaneve, quello pigro? Dai è identica" le dico indicando Allyson davanti a noi. "Smettila con questa storia" si lamenta lanciandomi un pezzo di mollica di pane in faccia. "é la verità" le dico alzando le mani, recupero il pezzetto che mi ha lanciato e lo tiro sulla sua testa indispettito. "Joe, finalmente ti trovo" dice una voce che credevo non avrei risentito per un bel pó di tempo. Faith è di fianco a me, con una mano sulla mia spalla e un sorriso ammaliante. "Perché mi cercavi?" le domando confuso, sperando con tutto me stesso che non mi faccia una delle sue proposte. "Volevo invitarti alla festa che ho organizzato questo sabato, sarà a casa mia. Vedrai che ti divertirai" mi dice alzando un sopracciglio. "Okay grazie, non lo so ancora se ci verrò" le dico guardando il mio piatto, so che guardandola accetterei all'istante e non ho intenzione di andarci. "Ci conto" dice dandomi un bacio a stampo, prima di andare via. "Ew, disgustoso. Giuro che se ti metti con quella non ti parlo più finché non la molli" mi dice Ash alzando la forchetta. "Non mi metterò con lei, mi ha solo preso alla sprovvista" mi giustifico alzando le spalle. "Dal suo invito faceva ben capire che sabato si lasciarà entrare dentro le mutande da te" mi dice trattenendo una risata. "Tanto non ci andrò, perciò puoi stare tranquilla. Non entreró dentro alle sue mutande" "Comunque Ally, questo pomeriggio alle quattro vieni a casa così facciamo i compiti assieme?" domanda alla sua amica che sembra essere fra le nuvole. "Ah? Cioè si, sabato alle sei sono da te" dice distrattamente alzandosi. "Ally dove hai la testa? Ti ho detto questo pomeriggio alle quattro" le ripete lei. "Giusto scusa, devo andare a casa ora" risponde prendendo lo zaino da terra. Cammina senza guardare davanti a lei infatti sbatte contro ad un ragazzo che non ho mai visto, facendoli cadere tutto il cibo a terra. "Oddio scusa, io non l'ho fatto a posta.." dice mortificata raccogliendo il vassoio del ragazzo che non smette di guardarla. "Fa niente, puoi stare tranquilla tanto non l'avrei mangiato comunque" le dice lui sorridendo. "Chi è quello? Non l'ho mai visto" chiedo a mia sorella che guarda la scena incantata. "Non lo so, ma è bellissimo. Ally è fortunata a parlarci" borbotta senza staccare gli occhi dal tizio. Lo guardo meglio e non vedo nulla di così bellissimo, ha i capelli castani raccolti in un ciuffo e gli occhi di un colore strano, tra il verde e il grigio. "Guarda si è presentato, ha detto di chiamarsi Jake" mi dice indicando i due che si stringono la mano. "Ci vedo anche io!" dico sospirando pesantemente alzandomi. "Aspetta torno a casa anche io" dice correndo dietro di me. "E chi ti dice che ho voglia di darti un passaggio?" le chiedo incrociando le braccia al petto. "Perché da bravo fratello maggiore non lasceresti mai tua sorellina tornare a casa da sola, soprattutto a quest'ora che è pieno di ragazzi che.." "Okai sali!" dico accendendo la mia moto e partendo verso casa, accelerando al massimo. - "Joe, vai ad aprire? Deve essere Allyson!" mi urla mia sorella dalla stanza affianco. "Non puoi andarci tu? Io mi sto vestendo" urlo per farmi sentire. "No che non posso, se no non ti avrei chiesto di andare tu" mi dice sbuffando. "Sei insopportabile" le dico infilando i pantaloni della tuta. Esco da camera mia e raggiungo la porta, aprendola. Come aveva detto mia sorella è Allyson. "Entra" le dico lasciandole lo spazio per passare, rimane immobile a guardarmi con le guance leggermente arrossate e una strana espressione. Probabilmente ha reagito così per il fatto che sono senza maglietta davanti a lei, ma non ci posso fare nulla se mia sorella mi costringe ad aprire senza lasciarmi il tempo di vestirmi. "Vieni, Ashley è in bagno" le dico chiudendo la porta, tornando in camera mia. Annuisce seguendomi senza fiatare, il suo comportamento è parecchio strano. Sta mattina abbiamo parlato tranquillamente e ora neanche mi guarda in faccia. Si siede sul letto di mia sorella e giocherella con le dita, senza spostare lo sguardo. "Tutto okay?" le domando confuso, sono sicuro di non averla trattata male o di averle detto qualcosa di sbagliato. Si volta timidamente verso di me e annuisce col viso, spostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Credo sia un gesto di abitudine, dato che lo fa molto spesso. "Okay non ti costringo a parlarmi, perché so che poi me ne pentirei. Quando inizi non smetti più" le dico facendola sorridere. "Prima ho parlato con mia mamma, come mi avevi detto tu.." dice guardandomi con i suoi occhioni verdi. "E avete risolto qualcosa?" domando curioso. "Si, mi ha chiesto scusa e ha detto che proverà a comportarsi meglio con me" "Ma?" le domando sentendo che non mi ha detto tutto ciò che voleva. Alza lo sguardo sui miei occhi come sorpresa dalla mia domanda, per poi rispondere: "Ma non mi è sembrata molto attenta, quando le parlavo non mi guardava e mi è sembrato che mi abbia detto tutto ciò per farmi contenta" sospira abbassando lo sguardo. "Ciao Ally!" la saluta mia sorella sedendosi accanto a lei. "Ciao" ricambia lei con un lieve sorriso, ha gli occhi strani. Sono diversi dal solito, in genere da come ricordo sono di un verde accesso, ora sono spenti. "Che è successo? Ti ha detto qualcosa mio fratello? Ti ha presa in giro?" chiede subito Ashley incolpandomi. "No, tuo fratello non c'entra. Solo che sono distratta perché la mia migliore amica non risponde alle mie chiamate e non ci ho capito nulla della nuova spiegazione di matematica" sbuffa aprendo il quaderno. "Io meno di te li ho capiti" sospira sprofondando il viso sul cuscino. "Vi aiuto io, tanto mi annoio" dico balzando giù dal letto. Mi avvicino al suo letto e mi siedo davanti al libro. "Mi devi ancora raccontare cosa ti ha detto quel figo di sta mattina" dice mia sorella euforica. "Ma niente di che, però è simpatico" risponde facendo spalluce. Credo stiano parlando del bolloccio che c'era a scuola nell'ora di pranzo. "Sai quanti anni ha? Ha la ragazza?" domanda con insistenza emozionata. "É in terza, perciò dovrebbe avere sedici anni. E no, non so se ha la ragazza. Perché avrebbe dovuto dirmelo? Ti piace?" le chiede lei confusa. "A chi non piace un tipo come lui, l'hai visto bene? Era bellissimo!" esclama alzando le braccia. "Beh, si. Era abbastanza bello" dice lei ridacchiando. "Che discorsi ridicoli, manco fosse Brad Pitt" le dico sbuffando sfogliando il libro. "Che vuoi tu? Più bello di te lo è sicuramente" mi dice Ashley assottigliando gli occhi. Per qualche minuto ci scambiano sguardi di fuoco, che promettono tanti dispetti da parte mia. "Mi è passata la voglia di aiutarvi, quindi me ne esco. Buona fortuna" le dico facendole l'occhiolino prima di uscire dalla stanza.
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