due

893 Words
Jimin Pov Dopo la fastidiosa serata passata a guardare la partita di basket dei ragazzi della nostra scuola, siamo rientrati a casa stremati. Invece di sprecare tempo seduto sugli spalti, dove c'erano strane adolescenti urlanti e ragazzi che tifavano, avrei preferito leggere il libro che avevo cominciato nella mattinata. E per finire in modo perfetto Tae ha avuto l'idea di chiamare Jungkook, il suo ragazzo a casa mia e, per tutta la nottata, ho dovuto dormire con gli auricolari nelle orecchie. Appena entro in classe, mi avvio in fondo all'aula e appoggio lo zaino per terra per poi prendere posto sulla sedia di legno. "Jiminie! Posso sedermi qua?" Mi volto verso la ragazza che mi guarda sorridendo e arrossendo, le lancio un'occhiata confusa per poi annuire. "Io sono Sarah, abbiamo quasi tutte le lezioni insieme. Ti ricordi di me, giusto?" Domanda mordendosi le labbra. Faccio un cenno positivo per non essere cattivo. Non che mi importi qualcosa delle ragazze che frequentano la mia scuola. Dieci minuti più tardi entrano i ragazzi della squadra, affannati e cercano di scusarsi ma la prof borbotta qualcosa per poi mandarli a sedersi. Li vedo alzare gli occhi al cielo per poi prendere posto sui banchi vuoti. Uno di loro, quello dai capelli verdi.. una sorta di incrocio perfetto tra verde menta e blu, si mette sul posto davanti a me appoggiandosi al mio banco con le braccia e mettendosi le cuffie. Guardo la sua schiena con astio. No fai pure, tranquillo eh... Dopo un po' si spinge indietro ignorandomi completamente così che le sue braccia chilometriche occupino metà banco. Irritato, indietreggio con la sedia e all'improvviso sposto anche il banco. Fa uno scatto in avanti per non cadere. Lascio uscire un risolino divertito, smettendo quando lo vedo girarsi molto lentamente verso di me. Vi posso garantire che il capitano della squadra era conosciuto come un tipo arrogante e aggressivo. Mi aspetto il peggio. "Chi cazzo sei tu?" Chiede con un sopracciglio alzato in un cipiglio irritato. Ricambio l'occhiata e spingo il banco più indietro. "Come chi cazzo sono io! Chi cazzo sei tu!" Esclamo offeso incrociando le braccia al petto. La sua espressione è da registrare. Fa una faccia confusa e arrabbiata allo stesso tempo. "Cosa? Non sai chi sono?" Domanda ancora confuso. "Nope. E tu? Non sai chi sono?" Chiedo io sarcastico. "Ma che cazzo!" Risponde arrabbiato e punto nell'orgoglio. Mi guardo intorno mentre la classe è in silenzio a guardare la scena. La mia compagna di banco fissa il ragazzo davanti ammaliata mentre lui guarda male me. "Park, Min! Avete finito?" Chiede la professoressa togliendosi gli occhiali, facendo un sospiro rassegnato. "Davvero non sai chi sono?" Chiede facendo un'espressione superiore. "No. E se è per questo... Neanche tu sai chi sono io." Rispondo sorridendo soddisfatto. Il ragazzo dai capelli verdi si gira e borbotta qualcosa che non riesco a capire mentre la prof ricomincia a spiegare qualcosa. Nessuno segue e tutti mi guardano scioccati. Duh, ma che cosa avete da guardare? "Oh mio Dio! Hai davvero bisticciato con Min Yoongi davanti ai miei occhi? Ma quanto è bello lui!" Mormora Sarah al mio orecchio. La guardo di traverso per poi segnare gli appunti sul mio quaderno. "Park Jimin! Dimmi che quello che ho sentito in giro è solo un rumor. Hai davvero detto a Suga di non conoscerlo?" Mi urla Taehyung mentre appoggia lo zaino sulla panchina su cui pranziamo tutti i giorni. "Ne parli come se questo Suga fosse il fottuto re qui dentro." Rispondo annoiato. "Chim oggi devi spiegarmi cosa hai nella zucca!" "Perché mi chiedi se gli ho domandato chi fosse. Anche lui non sapeva chi ero io. Nessuno parla del fatto che lui non sappia il mio nome." "Ah, Chim. Sei proprio un piccolo bastardello eh?" "Tae, lascia perdere. Dov'è Kookie?" "Lui ha dovuto passare la pausa pranzo in detenzione perché ha risposto male alla preside." "Il tuo ragazzo è maleducato." "Stai zitto tu. Sei anche troppo acido per avere una relazione. Giusto, Jiminie?" Gli lancio il giornale che avevo comprato nella mattinata. Lui ride facendo un sorrisone che potrebbe illuminare tutta la città. Ricambio cominciando a mangiare il panino. "Oggi dovete fare il ritratto della persona seduta vicino a voi. Mi raccomando, siate dettagliati e precisi. Buona fortuna!" Spiega l'insegnante di arte sorridendo. Mi volto e noto Hoseok farmi l'occhiolino. "Allora Chim. Prima tu o io?" Domanda passandomi i pennelli e matite. Fa una posa poco virile e si scosta i capelli rossi. "Comincio io, Hobi." Rispondo prendendo posto dietro al cavalletto. "Come mi devo mettere?" Chiede ammiccando. "Siediti e basta." Rispondo sorridendo. "Jimin, un'ora seduto immobile? Mi odi così tanto?" Si imbroncia drammatico. "Lasciami fare le linee importanti e poi puoi fare quel che vuoi. Ti conosco abbastanza da poter fare un tuo ritratto senza averti davanti." "Woah, che cosa romantica ChimChim." Non rispondo e comincio a disegnare il suo viso. La concentrazione mi fa perdere la percezione del tempo. "Hoseok!" Mi giro verso la voce. Il capitano della squadra guarda me e poi il suo amico assumendo un'espressione irritata. "Hey Yoongi! Come va, amico?" Chiede il rosso dando un pacca sulla spalla del ragazzo dai capelli verdi. "Dobbiamo andare ad allenarci." Prende Hobi per il braccio e lo porta lontano da me. "Che gelosone. Non preoccuparti Suga, non ti ruberò l'amico tranquillo." Borbotto vendendoli andare verso la palestra.
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