*Prospettiva di Jason*
Non capisco perché papà ci obblighi tutti a partecipare alle riunioni ufficiali del branco. Alla fine, sarà Thomas o Eric a diventare il futuro Beta. Io non voglio avere nulla a che fare con i ranghi alti, specialmente in questo branco. Ho visto con i miei occhi le atrocità che queste persone sono capaci di fare.
Un tempo sognavo di diventare uno dei guerrieri d’élite del branco di Mystic Shadows, ma ora le cose sono cambiate. L’unica cosa che mi interessa è riuscire a portare via da qui me e la mia famiglia, soprattutto la mia sorellina.
-Flashback a stamattina-
Quando sono entrato nella casa del branco questa mattina, qualcosa non mi convinceva. Papà ha insistito perché partecipassi a questa riunione riguardante i problemi con i rinnegati ai confini, ma non volevo essere lì. Avvicinandomi all’ufficio dell’Alfa, sentivo delle voci alterate, tanto da farmi fermare.
“David, quante cazzo volte te l’ho detto? Devi smetterla con questi casini da adulteri! Cosa farai se Constance lo scopre? Non posso permettere che tu diffonda la sifilide tra le femmine del branco, e voglio sapere immediatamente con chi l’hai presa,” sentii urlare Alpha Scott. Non credo di averlo mai sentito urlare così.
Mio padre ha la sifilide? Sapevo che tradiva Constance, ma non pensavo lo facesse con donne del genere. “Scott, non so come l’ho presa. Per quanto ne so, potrebbe essere stata Constance. D’altra parte, io e lei non siamo esattamente intimi da tempo. L’unica cosa che riesco a sopportare è farlo con la sua bocca,” rispose papà.
Alpha Scott cominciò a ridacchiare, poi batté il pugno sulla scrivania. “Non dire stronzate, David! Sai benissimo con chi sei stato, e semplicemente non vuoi dirmelo. Ti do un ultimatum: o mi dai il suo nome, o dovrò toglierti il titolo.
E inoltre, ho deciso che porterò via la tua dolce figlia con me questo weekend. Diciamo che sarà un ‘viaggio d’affari’,” disse l’Alfa. Santo cielo, c’era qualcosa di veramente serio in tutto questo. Non credo di aver mai visto Alpha Scott così furioso, e non capisco perché papà sia così evasivo. Ma non può farlo a Melian, vero? Picchiarla è una cosa, ma dare tua figlia minorenne a un uomo adulto per soddisfare le sue perversioni è tutta un’altra storia.
Papà restò in silenzio per qualche momento, poi finalmente parlò. “Va bene, Scott… l’unica donna con cui sono stato, oltre a Constance, negli ultimi tre anni è tua sorella Margot. È la verità, te lo prometto.” Papà sembrava sconfitto, e quando si sente così, la sua rabbia diventa incontrollabile. Sapevo esattamente su chi avrebbe sfogato la sua rabbia: Melian.
Aspettai un altro minuto prima di bussare leggermente alla porta. “Avanti,” disse l’Alfa. Aprendo la porta e mettendo la testa dentro, chiesi se potevo parlare con mio padre. Alpha Scott annuì e congedò mio padre. “Che c’è, ragazzo?” mi chiese. “Hai ancora bisogno che vada a prendere Mel a scuola?”
Mise le mani sui fianchi e rifletté per un momento. “Sì, ma non voglio che la porti a casa. Voglio che ci incontri, me, Eric e Todd, al vecchio magazzino vicino al lago. E non dire a tua matrigna dove stiamo andando,” ordinò. Dentro di me ero sconvolto. Sapevo cosa stavano per farle, e ancora peggio, cosa avrebbe fatto Alpha Scott una volta che avessero finito.
In passato ho abusato di Mel come hanno fatto gli altri, ma negli ultimi due anni ho fatto tutto il possibile per proteggerla. Da quando ho incontrato la mia compagna e avuto nostra figlia, Trinity, mi sono reso conto di quanto sia sbagliato il modo in cui la trattiamo. Non ha mai fatto nulla per meritare il modo in cui l'abbiamo trattata e ferita.
Melian è... diversa, ma non in senso negativo. È un bersaglio facile per i bulli a causa del suo aspetto e della sua postura. E chi non sarebbe così dopo anni di tormenti inflitti da chi avrebbe dovuto amarla?
Nei giorni in cui fallisco nel proteggere Mel da nostro padre e dai miei fratelli, mi tocca partecipare, per evitare che si rivoltino contro di me. È vile, lo so, ma è comunque meglio dell’alternativa, immagino.
Accettando con riluttanza gli ordini di mio padre, sono uscito e sono salito in macchina per andare a prendere Mel a scuola. Ho chiamato subito Rebecca, la mia compagna, per chiederle un consiglio. Era sconvolta da ciò che le avevo appena confessato e furiosa con me per essere stato parte di tutto questo.
Rebecca aveva un debole per Mel e le voleva bene, e Mel ricambiava. Tuttavia, per via della sua situazione, Mel non si è mai avvicinata troppo a lei, probabilmente temendo che Rebecca scoprisse tutto. E non posso nemmeno biasimarla per questo.
Ho ascoltato il fiume di rabbia di Rebecca per quello che mi è sembrato un tempo infinito, ma sapevo che me lo meritavo. Poi, insieme, abbiamo ideato un piano per salvare Melian e anche noi stessi. Lei ha chiuso la chiamata per fare alcune telefonate, e io sono partito per andare a prendere mia sorella a scuola.
- Tempo presente -
Sono corso per la scuola di Mel cercando di trovarla, senza sapere però da dove iniziare. Non conoscevo il suo orario. Sono andato in segreteria e ho chiesto alla segretaria, che mi ha detto che era appena andata all’infermeria. "Perché ha bisogno di assistenza medica?" le ho chiesto, e lei mi ha suggerito di parlarne con il preside, il signor Daniels. Lo ha chiamato e lui mi ha invitato nel suo ufficio per un colloquio.Mi ha raccontato gli eventi della giornata e ha posto alcune domande sulla vita di Mel in famiglia.
Sentendomi sconfitto, gli ho confessato tutto, anche il mio ruolo in quello che era successo. Era arrabbiato, ma ha capito come fossimo stati praticamente condizionati a trattarla in quel modo. Nostro padre era il Beta, e la sua parola era legge. Gli ho spiegato il mio piano per portarla via da Mystic Shadows, e lui mi ha rassicurato che avrebbe mantenuto il segreto.
Mi ha anche detto che Mel aveva abbastanza crediti per diplomarsi in anticipo, e sarebbe stata premiata con tutti gli onori. Una cosa a cui Mel teneva davvero era diplomarsi con merito. Mi ha stretto la mano e mi ha ringraziato per aver finalmente fatto la cosa giusta come un vero fratello, poi mi sono diretto verso l’infermeria. L’infermiera mi ha detto che era appena uscita per tornare a casa.
Sono uscito di corsa, sperando di intercettarla prima che lasciasse l’edificio. Ho girato un angolo e l’ho vista davanti al suo armadietto. Ha chiuso lo sportello, si è girata, e quasi ci siamo scontrati. Lei ha sussultato, sorpresa di vedermi a scuola."Dobbiamo parlare, Mel. È urgente!" sono state le uniche parole che sono riuscito a esprimere.