bc

Keller Saga: SHADOW I’m my brother…)

book_age18+
13
FOLLOW
1K
READ
HE
sweet
bxg
serious
campus
city
like
intro-logo
Blurb

Taddheus Keller è il fratello minore di Thomas! Fin da piccolo, dopo la perdita della gemella Tatjana, vive in simbiosi col fratello. C’è però un momento per tutto e Thomas decide di lasciare andare il fratello, partendo per Londra, per permettere a Taddheus di crescere e sopratutto di riconoscere il suo acerbo amore verso Inga Meyer

chap-preview
Free preview
Capitolo 1 - Taddheus
*Anno 1975* Sette anni! Avevo sette anni quando raggiunsi mio fratello. In realtà quella fu l'unica volta che ci riuscii. Ero un bambino molto tranquillo, timido e intelligente. Mamma diceva che mi amava tanto. Assomigliavo al papà in tutto e per tutto, gli occhi castani che le ricordavano una castagna matura, anche se i capelli erano castani, al sole l'estate si schiarivano arrivando ad essere rossi come i suoi, quando una risata sincera spiccava sul mio volto, a mamma le si scaldava il cuore. Mi amava tanto, come amava il papà. Io amavo lei e avrei voluto tanto somigliarle. Invece era Tom a somigliare a lei. Mamma amava tanto anche Tom! Lui era uguale a lei, aveva lo stesso viso lungo di mamma, ma cosa ancora più magnifica Tom aveva ereditato gli occhi grigi cerulei dalla mamma, quando era felice e il cielo era azzurro, gli occhi di Tom diventano del colore dell'argento, un azzurro così chiaro che ti trafiggeva. Ma anche quando era arrabbiato o era cattivo tempo Tom e mamma riuscivano a trafiggerci, i loro occhi grigi erano plumbei come il cielo in tempesta e allora tutti dovevano scappare. Anche papà! Perché se c'era una persona che faceva paura al papà, quella era la mamma. La mia bellissima mamma dagli occhi grigi e i capelli rosso tiziano. Ancora a distanza di tanti anni dalla sua morte ricordavo mia madre chiusa nel suo immenso studio a dilettarsi con i ritratti. Non era ritrattista, ma si dilettava per passione. "Sono del segno dei pesci." Mi disse una volta quando curiosò le chiesi come faceva ad avere tanta fantasia. Avrei tanto voluto avere la fantasia della mamma. Lei era nata scrittrice di poesie, era famosa per quello sia in America che in Francia,.nel suo paese natale. Disegnava, cantava, abbinava bene i colori... mamma era spaventosa. "Noi pesci dobbiamo trovare un modo per esprimere tutto ciò che abbiamo qui dentro, la nostra fantasia non può rinascere chiusa qui dentro." Mi disse mamma più volte toccandosi la tempia. "Come te e Tom, che non riuscite a tenere i numeri in testa e allora li lasciate uscire e ci giocate fino a trovare delle soluzioni esaltanti e innovative." "Per questo Tom non va più a scuola?" Le chiesi curioso. "Lo sto raggiungendo mamma!" Ammisi orgoglioso. Finalmente ero arrivato a Tom. "Tu sei un capricorno, con calma pondero ogni azione e movimento. Sei criptico.... Hai un'innata intelligenza, per cui ti fermi, pensi al da farsi e scegli i tuoi tempi. Ma non Tom!" Mi disse la mamma. Non capivo. Se ci ragionavo sopra, ciò che diceva mamma per me era inverosimile. Alla mamma piaceva tanto giocare con l'oroscopo e vedere nelle caratteristiche dei segni zodiacali delle cose che noi stessi avevamo. Il papà per esempio era sagittario. Buono, sempre presente, mattacchione e testardo. Ma Tom... lui era speciale! Proprio come diceva mamma. "Perché Tom è come una stella gemella?" Chiesi a mamma. Lei rise. "No, non stella gemella, è nato a cavallo tra due segni, una cuspide!" Mi ricordò mamma. "Tuo fratello ha in sé la praticità, l’ordine, la precisione e il senso del dovere di una vergine, suo segno zodiacale. Ma ha anche caratteristiche del Leone, altro segno della cuspide cui appartiene, è sicuro di sé, egocentrico, testardo ma al tempo stesso generoso. “ Scossi la testa. “Per questo non va a scuola?” Mamma scosse la testa. “Tuo fratello come te ha una spiccata intelligenza. È impavido e si è fatto notare dalle maestre, mamma ha voluto assecondarle e nel farlo Thomas si è sentito male.” Mi disse. “Le maestre gli hanno fatto del male?” Le chiesi curioso. “Le maestre hanno voluto mettere alla prova l’intelligenza di Thomas facendogli fare più cose a scuola. Come capita a te amore mio.” Mi disse mamma. “Ma io vado a scuola. Mi piace quello che faccio.” Le dissi. “Thomas lo ha trovato troppo… lui vuole essere libero di scegliere come e quando fare le cose, senza correre. A modo suo e con i tempi suoi.” Mi disse. “Dobbiamo solo dargli tempo.” Annuii. “Diamogli tempo… io posso sempre giocare con Tom mamma?” Le chiesi. Lei annuì. Fin quando potevo stare con mio fratello a me andava bene. Mi piaceva andare a scuola e studiavo tutto con piacere, dalle materie umanistiche a quelle scientifiche. Mentre thomas restava fermo a casa a giocare con nostra sorella Terry, io continuavo la scuola. A metà semestre cambiai classe e Thomas ancora non rientrò. Lo stavo raggiungendo, per la prima volta avrei potuto anche superarlo. Pensai. Ci credevo realmente, fino a quando non mi sentii male e mamma non mi ritirò da scuola. Non capii cosa ebbi! Seppi solo che al mio risveglio a casa trovai Thomas a prendersi cura di me. “Sei collassato.” Mi disse. “Il dottore dice che ti sei indebolito, Tad noi siamo bambini…” mi disse abbracciandomi. “Dobbiamo imparare e andare a sciolta. È giusto così! Ma è anche giusto farlo nel modo migliore.” Mi ero sentito male? Vero, lavoravo tanto, i compiti erano molti, ma riuscivo a gestirli. “Mi piace studiare e imparare.” Gli dissi. Volevo tornare a scuola. “Anche a me, adesso leggo tanto di più rispetto a prima.” Mi rivelò. “Se vuoi tornare a scuola,puoi. In quel caso io verrò con te, non devi correre Tad e io mi assicurerò che non lo farai.” Mi disse. “Insieme? Cosa significa?” Chiesi. “Per la scuola dovrei fare la quarta classe almeno, mentre tu dovresti fare il salto nella terza. Ho pensato che potremo seguire insieme la stessa classe. Che ne dici?” Insieme! Io e Tom insieme? “Quindi torniamo a scuola adesso?” Gli chiesi speranzoso. “Non ora!” Dissi. “Papà vuole partire per Monaco, farci vedere il paese dove è nato e i nonni ne sono stati felicissimi. Andremo in Europa per un po’, viene anche il nonno, presenta i suoi amici e i cugini al papà.” Mi disse entusiasta. “Non vedo l’ora, parliamo il tedesco e il francese, ma non siamo mai stati in Europa.” “Niente scuola per ora?” Chiesi. “Niente scuola. Però possiamo tanto giocare insieme, ho letto le poesie della mamma sai?” Mi disse. “Anche io le ho lette.” Gli dissi offeso. Cosa pensava che non le leggevo. “No! Le ho letto in originali, le poesie francesi. Vuoi provare anche tu?” Mi chiese. Annuii. “Si… possiamo leggere nelle altre lingue.” “Ma non ora.” Mi disse abbracciandomi. “Devi riposare adesso Tad! Sei stato male e mamma piangerebbe tanto se il suo amore non sta bene. Lo sai.” Mi disse Mio fratello era un angelo. In quelle parole non percepii gelosia, non ce n’era mai. Al contrario io ero un po’ geloso di lui, anche se tra me e lui, ero io ad avere le tante attenzioni della mamma. Forse perché la mia gemella, Tatjana, era morta quando aveva meno di un anno. Sussultai. “La mamma ha pianto?” Chiesi a Tom preoccupato, l’avrei fatta soffrire come era accaduto con Tatjana. “Adesso sta bene Tad! Ci ha pensato il papà a lei. Tu non pensare ai compiti e falle vedere che stai bene. “ Assentii. Cercai di riprendermi e quando il dottore mi disse che potevo uscire, anziché mettermi a studiare trascorsi il mio tempo con Tom e nostra sorella Terry, giocavamo a tennis oppure andavamo a dipingere con mamma. Tom era pessimo, io al contrario nonostante non sapessi cosa disegnare, coloravo molto bene. “La più brava sono io!” Cantilenò Terry finendo di disegnare una principessa. Mamma rise. Adoravo sentirla ridere, quando rideva lei, tutta la casa era carica di gioia. “Anche Tad ha fatto un buon lavoro. Non importa come, l’importante è lasciare andare la fantasia.” Disse. Non la capii. Non avevo fatto nulla di che, se non disegnare linee si diversi colori che si incrociavano parallele e perpendicolari tra di loro. All’epoca ero troppo piccolo, per me l’arte erano i quadri che dipingeva la mamma. Tuttavia, aveva ragione. Anche quella era arte, perché l’arte è soggettiva e ognuno crea la propria arte, su misura. Quella era la mia.

editor-pick
Dreame-Editor's pick

bc

Una seconda possibilità

read
1.0K
bc

Rifiutata, ma non distrutta

read
3.9K
bc

Mai più

read
9.8K
bc

Luna Della Seconda Opportunità

read
9.1K
bc

La mia ex moglie miliardaria

read
25.7K
bc

Il rimpianto del miliardario

read
16.3K
bc

Vendermi all'alfa

read
7.4K

Scan code to download app

download_iosApp Store
google icon
Google Play
Facebook