
Beatrice Mancini è una giovane donna intrappolata in una routine soffocante. Ogni giorno si sveglia per affrontare un lavoro senza via d'uscita presso una casa editrice, dove i suoi sogni sembrano sempre più lontani. Il suo capo, un uomo autoritario, affascinante e carismatico, la sovrasta con le sue richieste incessanti, alimentando la sensazione di essere schiacciata da aspettative irraggiungibili. A complicare tutto, c'è il vuoto lasciato da una madre emotivamente distante, che la fa sentire sola anche nei momenti più difficili.
Per sopravvivere, Beatrice si rifugia nell'unico mondo che le offre un po' di pace: la lettura. Tra le pagine dei libri, riesce a evadere, trovando conforto e ispirazione. Ma sarà proprio questo mondo di parole e storie a trasformarsi in qualcosa di inaspettato. Un giorno, mentre si perde nell’ennesimo romanzo, scopre una porta nascosta tra le righe, un passaggio che la condurrà non solo a vivere le storie che ha sempre letto, ma a scriverle, dando vita alla scrittrice che ha sempre sognato di diventare.
Il viaggio di Beatrice, però, non sarà semplice. Attraverso un percorso tanto magico quanto imprevedibile, tra realtà e finzione, dovrà affrontare le sue paure, confrontarsi con il suo capo – che si rivela ben più complesso di quanto avesse immaginato – e soprattutto trovare la propria voce. Ma riuscirà davvero a spezzare il loop che la tiene prigioniera e riscrivere il suo destino?

Uno squillo, un piccolo trillo, un rumore che ormai era diventato il mio peggior incubo. Tolsi gli occhiali e li posai sulla scrivania tempestata di documenti e manoscritti, strinsi gli occhi e portai le mani tra i capelli per cercare di lenire il mio mal di testa. Potevo farcela, erano già le sei e tra poco meno di un’ora mi sarei ritrovata accovacciata sul mio comodo divano a sorseggiare vino e a godere del mio riposo. Un altro squillo… “ De Luca Editori, come posso esserle utile?” sforzai la voce, in que l momento avrei voluto fare tutto ma non fingere di essere affabile e gentile dopo ore di lavoro sfiancante. “ Beatrice , possibile che ancora non riconosci il numero interno?” alzai gli occhi al cielo, avrei voluto dirgli di chiudere il becco insieme ad una miriade di parole poco edu
