Capitolo 3 macchiarsi di peccato

3838 Words
Pov Lefko. Mia sorella dorme serena. Forse come non lo mai vista in questi anni. Dorme tranquilla, sentendosi al sicuro. Fuori dalla cella Jeson trema. Ha ancora paura. Ha ancora dolore. Esco fuori, lasciandole la porta aperta. Raggiungo Jeson, ancora in ginocchio. Con una mano lo aiuto a rialzarsi. Lefko:" Andiamo. Entrambi abbiamo bisogno di una tazza di the." Annuisce solamente. Credo non abbia ne meno il coraggio di parlare. Risaliamo le scale, verso il soggiorno. Dov'è il nonno di Jeson, che ho scoperto si chiama Jek, cerca di calmare Ben. Si sente in colpa, lo sento nella sua anima. Appena Ben mi vede, quasi mi corre incontro. Ben:" Come sta? E ancora viva?" Dea quanto vorrei accarezzare quella guancia tesa. Per dargli un po' di sollievo. Lefko:" Sta bene. Ora sta riposando. Ma sta bene." Ben:" Grazie alla dea. Se le fosse successo qualcosa. Sarei morto da colpa." Mi dirigo verso la cucina, dove un bollitore ha già riscaldato l'acqua. Credo grazie a Jek. Gli altri mi raggiungono. Lefko:" Allora cosa è successo?" Devo sapere perché. Come mia sorella si è ridotta così. Jeson:" Hanno fatto un agguato all'orfanotrofio, mentre con i miei uomini combattevamo ad est. Nychta è corsa ad ovest a combattere e noi l'abbiamo raggiunta dopo. Lo scontro era finito. Noi avevamo vinto. Poi..." La sua voce trema, sento il suo lupo ringhiare. La sua anima in pena voler distruggere, ogni dannata cosa su questa terra. Lefko:" Poi?" Ben:" Poi si è presa una freccia, diretta a me. Se non si fosse messa in mezzo mi avrebbe colpito al cuore. Ed io non sarei più qui. Sarei morto." Lo ha fatto davvero? Ancora una volta ha rischiato la sua vita per me. Per noi Perché sapeva che io ne sarei morta di dolore. Perché sapeva che Jeson ne sarebbe morto di colpe. Perché sapeva che Ben, voleva fare ancora tante cose. Nella sua vita. Ora ditemi che lei è un mostro. Forza chiamatela mostro. Quando invece i mostri siete voi. Una lacrima scivola sulla mia guancia. Che prontamente asciugo. Basta essere debole. È il momento di lottare. E perdere. Lefko:" Bè io vi ringrazio per ogni cosa. Ma come si risveglierà Nychta. Ce ne andremo, per continuare il nostro viaggio." Mi alzo. Sguardo chino. Voce spenta. Nessuna emozione, devono mostrare i miei occhi. Ben:" Aspetta." Ben mi rincorre verso il salotto. Ben:" Non te ne puoi andare. E se vi attaccassero?" Lefko:" C'è la faremo. Finalmente conosco anche io il mio potere. Riusciremo a sopravvivere." Ben:" Bè io no. Non posso sopravvivere se tu non ci sei. Se non sei con me." Lefko:" Hai visto anche tu cosa è successo oggi. Non possiamo rimanere. Troppe persone morirebbero per proteggerci. E io non voglio pagare il prezzo per il nostro amore. Non voglio pagare l'amore con il sangue. " Mi giro di spalle. Non voglio mostrare le mie lacrime. Che ora lottano per uscire. Per scivolare sul mio viso. Sul mio cuore e sul suo. Lefko:" Mi dispiace Ben. Ma questo è un addio. Magari avremo più fortuna in una prossima vita. Ma in questa vita. Io devo andare. E dirti addio." Addio amore mio. Ben:" Mi dispiace ma sono egoista. Non posso aspettare un'alta  vita.  Non ti posso lasciare andare. " In un attimo, l'inevitabile. La sua mano circonda il mio polso. La sua pelle entra in contatto con la mia. Quasi ci scottiamo. Anzi, ci scottiamo. Sul mio polso posso intravedere, un ustione a forma di rosa. Penso lo stesso valga per la sua mano. Che ancora non lascia il mio polso. Il danno è fatto. Io sono sua, come se mi avesse marchiata. Il mio lupo sfiora il suo. Annusandosi, leccandosi, amandosi. La mia luce ci circonda, sollevandoci. E la mia anima si fonda nella sua. Due corpi e un'anima. E il mio sguardo nel suo, crea un scintilla. Ora io sono sua e lui è mio. Ma quando la magia finisce, la dura realtà mi colpisce. Crollo a terra in lacrime. Ed ora che ne sarà di me? Lefko:" Perché l'hai fatto?" Un sussurro di dolore. Lui non risponde. Lefko:" Perché l'hai fatto? " Un tono in più e più rabbia. Verso di lui che mi ha tolto la possibilità di scegliere. Che ancora non risponde. Mentre la sua anima trema. Consapevole di quello che mi ha fatto. Lefko:" PERCHÉ L'HAI FATTO?" Urlò di rabbia. Sperando che Nychta non mi abbia sentito. Altrimenti lo ucciderebbe. E forse ucciderebbe anche me. Perché io lo volevo. Perché io inconsciamente gliel'ho lasciato fare. Perché io ho appena tradito mia sorella. Ben:" Mi dispiace. Io l'ho fatto di istinto." Bugia. Menzogna. Lefko:" Non è vero." L'energia scorre intorno a noi. Isolandoci. Lefko:" Tu l'hai fatto per egoismo. Per tenermi con te. Ma hai solo condannato entrambi. Perché io partirò lo stesso. Non abbandonerò mia sorella. E Impazziro lentamente. Ma non importa. Mia sorella a sacrificato tutto per me. E io sacrificheró la mia sanità mentale. Per lei. Il tuo gesto egoista ci ha solo condannati alla sofferenza." L'energia scompare. Il suo viso, contratto da rabbia e dolore. Gli do le spalle, e torno da Nychta con una tazza di tè. Speriamo che non si accorga di nulla. Ma io so, che questo è l'inizio della mia fine. Pov Jeson Ben si lancia sulla sedia, con la testa tra le mani. E il cuore a terra. Gli poso una mano sulla spalla. Anche se non consola. Mio nonno lo guarda addolorato. Sa cosa vuol dire perdere la propria amata. Sa che soffrirà. Sa che impazzirà. Ben:" Ho fatto la cazzata più grande della mia vita. Per seguire il mio orgoglio l'ho condannata. La donna che avrei dovuto proteggere dal dolore. Ora soffrirà a causa mia. Mi odierà. E anche Nychta. Lei mi ha salvato la vita. E io come la ripago? Condannando la sorella a una lenta e sofferente fine. Sono uno mostro." Jeson:" Stai tranquillo. Troveremo una soluzione." Non ci crediamo entrambi. Ma come posso dargli sollievo? Semplice non posso. E così rimaniamo in silenzio. Perché nessuna parola potrebbe aiutare. Non oso immaginare il suo cuore. Quello di Lefko. E anche quello di Nychta. Che vedrà la sorella spegnersi a poco a poco. Lefko ci raggiunge poco dopo. Jeson:" Nychta?" Lefko:" Riposa ancora. " La sua voce trema. Combattuta tra: L'amore del suo compagno E L'amore per sua sorella. Sono sincero non vorrei essere nella loro situazione. Osservo Lefko sedersi vicino a Ben. Spio la sua mano, con il polso segnato. Stringere la sua mano ancora ustionata. E quella rabbia di pochi secondi fa. Scompare lasciando amore, e voglia di stringersi finché si può. Io osservo fuori dalla finestra. Il cielo sereno del pomeriggio, viene inghiottito dal tramonto della sera. Non ho mai trascorso giornata più lunga. Il silenzio è assordante. Ma non duraturo. Xx:" Alfa. Abbiamo ospiti." La mia guardia tranquilla irrompe la pace. E adesso cosa ci riserva la giornata? Jeson:" Fatelo entrare." Lui annuisce e da segno allo straniero di entrare. Non è uno straniero. Ma bensì Stefano, un mio lontano cugino. Alfa dei Sorrenti. L'aria stanca, affiticata e sofferente segna il suo giovane viso. Gli vado incontro e innaspetatamente mi abbraccia. Stefano è sempre stato un tipo riservato e freddo. Se cerca rifugio in un mio abbraccio. La cosa è grave. Stefano:" Jeson. Ho bisogno del tuo aiuto." Annuisco e lo faccio accomodare a tavola. Lefko si presta a donna di casa. Porgendo a lui e al suo Beta, Trevor una tazza di the. Jeson:" Dimmi cugino. Cosa vi porta qui." Stefano:" Ho bisogno del tuo aiuto Jeson. Il mio branco è in pericolo." La sua voce e disperata e angosciata. Non parlo. Gli faccio solo segno di proseguire. Stefano:" Qualche settimana fa, siamo stati attaccati da dei cacciatori. Hanno rapito mia moglie, i miei figli, e i miei migliori guerrieri. Tutto questo mentre io e un piccolo gruppo eravamo al fronte. Per difenderci da un attacco." La sua storia è così simile alla nostra. Forse se non fosse stato per Nychta anche noi saremo a questo punto. Stefano:" Io non so cosa fare Jeson. Non so chi siano, ne cosa vogliono. Ma sono potenti, ed io non posso oppormi. Altrimenti uccideranno le persone che amo. Sono qui solo perché mi hanno ordinato di girare per i branchi, per invitarli alla festa di primavera. Ma se non tornerò per l'alba gli ucciderà." Jeson:" Siamo stati attaccati anche noi, questo pomeriggio. A non sappiamo perché." Nychta:" Perché cercavano una bambina." E lei quando è arrivata? Ma chi se ne frega del quando. Lei è qui davanti a me. Sana e salva. È bellissima. Trevor:" E tu chi sei?" Nychta:" Nessuna di importante." Trevor:" Ecco allora taci. E fai parlare gli uomini." Ben:" Io non la sfiderei. Potrebbe farti il culo in ogni momento." Trevor:" Certo come no. Ti ricordavo piu uomo Ben." Ben e Trevor si guardano in cagnesco. Non sono mai andato d'accordo. E adesso che Trevor ha toccato Nychta, bè le cose peggioreranno. E come se Ben la riconoscesse già come sua Luna. Jeson:" Ora calmi. Stefano torna tra due settimane, intanto io penserò a come aiutarvi." Lui annuisce, allontanandosi verso la porta di casa. Trevor lo segue continuando a guardare male Ben. Una volta fuori casa, a causa del vento. Sì certo del vento. La porta sbatte in faccia a Trevor. Sotto le risate di Nychta. Io la guardo un po' storto. Nychta:" Perché guardate me? Non è colpa mia, ma del vento." Che faccia tosta. Fa pure la faccia da angioletto. Alla fine non resisto più. E rido insieme a lei. Con Lefko e Ben al seguito. Perché non può essere sempre così? Nychta:" Bè il mio show lo fatto. Andiamo Lefko?" Lei annuisce timida e va verso la sorella, che è di spalle. Ma Nychta percepisce qualcosa. La osservo annusare l'aria. Girarsi verso la sorella, e sentire la sua essenza. Lei sa. Osserva la sorella, che al contrario mantiene lo sguardo basso. L'aria intorno a noi si condensa. Creando ansia. Le afferra il polso, portandolo in alto. Guarda quella rosa, quel ustione. Il segno della loro unione. Qualcosa nel suo sguardo cambia. Gli occhi diventano completamente neri. Ma non solo. Sono pieni di elettricità. Avete presente un cielo nero illuminato solo da fulmini. Ecco, questo sono i suoi occhi. Oscuri e pericolosi. Lascia il polso della sorella e guarda Ben. Nychta:" TU." La sua voce e bassa e graffia l'anima. Con una velocità impressionante. Arriva davanti a Ben. Lo afferra dal colletto alzandolo da terra. Senza nessuno sforzo. Nychta:" TU. Come hai potuto costringerla? Come hai osato marchiarla senza il suo permesso?" Jeson:" Nychta..." Vorrei calmarla. Calmare la situazione. Infondo ho anche paura per Ben. Grande sbaglio. Lei si gira verso di me. Il suo sguardo è più oscuro. La sua pelle più bianca. La sua rabbia più pericolosa. Nychta:" STAI ZITTO. Non dire una parola. Ti avevo chiesto una cosa sola. Proteggere mia sorella, e tu non hai fatto niente per evitarlo." La terra trema sotto i nostri piedi. Insieme alle nostre anime. Lefko:" Calmati Nychta. Non è colpa loro. Ma mia." Nychta si gira verso la sorella. Abbandona Ben che cade a terra, tossendo. Dà intera attenzione alla sorella. Lefko:" È vero che mi ha preso alla sprovvista. Ma anche io lo volevo. E non ho fatto nulla per fermarlo. Potevo fermarlo, ma non ho voluto." Ora mi aspetto che Nychta scoppi. Che distrugga ogni cosa. Che urli di rabbia. Ma ciò non avviene. La terra smette di tremare. L'aria è di nuovo respirabile. Nychta si avvicina alla sorella. Le prende il viso tra le mani. Le bacia la fronte. Per poi appoggiare la sua a essa. Nychta:" È quello che vuoi Lefko? Lui è quello che vuoi? Lo ami? Sei felice con lui?" Lefko sospira. Beandosi del contatto con la sorella. Lefko:" Si." Nychta prende la sorella tra le braccia e la stringe a sé. Nychta:" Si felice allora sorella. Rimarrai qua..." Lefko:" Ma..." Nychta:" Niente ma. Tu rimarrai qui, con lui. Vivrai una vita felice. Io porterò un po' del tuo profumo con me. Porterò via i cacciatori. Li porterò via, lontano da te." Lefko piange e singhiozza. Lefko:" Ma io non voglio dirti addio." Nychta:" Ma questo non è un addio. Tornerò da te, appena le acque si saranno calmate. Questo non è un addio. Ma un arrivederci." Le da un'altra bacio poi guarda Ben. Nychta:" Se la fai soffrire. Sarò io a uccidere il tuo cuore. Con le mie mani. Lo giuro sulla dea Luna, mia madre." Ben riesce solo ad annuire. Non riesce a dire ne meno una parola. E quanto lo capisco. Si allontana Ma Lefko la ferma. Lefko:" Non puoi andare via. Come faremo con la guerra che sta per arrivare?" Nychta è ancora di spalle. Nychta:" Non è la mia guerra. Io non combatterò." Lefko:" Ma ci sono dei bambini, degli innocenti moriranno." Nychta:" Se è il volere della Luna, così sia." Lefko:" Se ci sarà una guerra io la combatterò." Nychta si gira, i suoi occhi sono solo per la sorella. Nychta:" Me lo stai chiedendo davvero Lefko? Vuoi davvero farlo? Costringermi a rimanere con un ricatto? Sapendo che soffrirò?" Lefko non risponde, tiene la testa bassa. Ma osservo come un ciocca dei suoi capelli diventi più oscura. Biondo cenere. Nychta guarda quella stessa ciocca. Passandosela tra le dita. Mostrandola alla sorella. Poi si concentra su di me. Nychta:"Prepara i tuoi uomini Alfa. Domani all'alba inizieremo gli allenamenti." Faccio un passo verso di lei. Jeson:" Perché non rimani. Puoi dormire qui." Nychta:" Non verrò più rinchiusa. Anche se non è una cella. Anche se è un Castella. Quattro mula non mi rinchiuderanno più." Sorride. Sussurra qualcosa alla sorella. Poi di nuovo sotto i miei occhi scompare. Lasciandomi con i miei dubbi. Tornerà? Intanto osservo Lefko guardare quella ciocca. Jeson:" Cosa ti ha detto prima di andare via." Lefko:" Di stare attenta a non macchiare la mia purezza." Ben:" Come può il nostro amore, macchiare la tua purezza?" Lei sospira tenendo la testa bassa. Lefko:" Non è per il nostro amore. Ma per quello che ho appena fatto. Ho preteso da qualcuno. Per i miei desideri. Senza pensare ad altri se non a me stessa. Con un meschino ricatto." Si è macchiata di peccato. Anche se sono le figlie della luna. Sono pur sempre per metà umane. Il lato umano di Nychta. Le fa compiere gesti di amore, di passione. Colorando i suoi capelli di rosso. Per Lefko è diverso. Lei possiede già amore, passione. Ma come ogni essere umano è succube dei propri desideri e dei propri peccati. Andare incontro ai suoi peccati più oscuri, incenerisce una piccola parte della sua purezza. Un piccolo pezzo alla volta. Colorando i suoi capelli  di biondo cenere. E quindi mi chiedo. Cosa succederebbe se Nychta diventasse pura passione e Lefko perdesse la sua purezza? Pov Ben Rimango seduto qui, sul prato del giardino. Il mio volto verso le stelle. La mia attenzione verso la realtà. Era tutto normale fino a due giorni fa. Mi divertivo. Combattevo. Consumavo il mio letto con mille donne. Ed ora sono pensieroso. Tra poco combatterò una guerra ignota. E difianco ho la mia compagna. Che oscura tutte le altre. Poi c'è Nychta. La mia Luna. La donna a cui devo tutto. E in cambio non ha avuto nulla. Chi avrebbe mai pensato che io. Che consideravo le donne inferiori. Ora avrei giurato, davanti alla luna, fedeltà alla Luna. Mi ha salvato la vita. Mi ha insegnato l'umiltà. Mi ha perdonato. Mi ha donato la mia compagna. Vorrei piangere per Jeson. Come può lui vivere per lei. Lontano da lei? Io impazzirei. Infatti è quello che è successo per Lefko. La mia luce. La mia salvezza. La mia vita. Sento il suo profumo, è vicina. Lefko:" A cosa pensi?" Si siede vicino a me, intrecciando le nostre mani. Le nostre rose. Ben:" A tutto. Alla guerra. Ai cacciatori. Ma soprattutto a te." Lei sorride arrossendo. Quanto è bella. Tanto. Lefko si accoccola a me. È stanca lo sento. Da quando ci siamo sfiorato sento tutto di lei. Come se le provassi. Come se sentissi le sue paure. La sua stanchezza. La sua forza. Ben:" Sei stanca?" Lei annuisce come una bambina. Ben:" Vieni ti porto a riposare allora." Mi alzo porgendole la mano. Ogni volta che la tocco è come la prima volta. Ci incamminiamo verso la casa dell'Alfa. Ma lei mi ferma. Lefko:" Voglio andare a casa tua. A casa nostra." Si può essere più felici? No, sto toccando il cielo con un dito. Stanno per spuntarmi le ali. Annuisco. E la porto a casa nostra. Il viaggio è silenzio. Non so cosa accadrà. Non so se riuscirò a mantenere il mio istinto di averla. Ora che è mia. Non voglio sbagliare. Ma starle così vicino fa ululare il mio lupo. E ansimare il mio corpo. Ci fermiamo davanti alla mia umile dimora. Molto più piccola di quella di un Alfa. Ben:" Eccoci qua. Benvenuta a casa." Con le dita incrociate, l'accolgo in casa. Le mostro la piccola cucina, Il salotto addiacente. E il bagno padronale. Lefko:" E le camere." Giusto è stanca. Potevo aspettare domani per mostrarle la casa. Ma adesso vado in panico totale. Lei dormirà con me? E troppo presto? Cosa devo fare? Panico totale. Le mostro la camera degli ospiti al piano superiore. E la mia camera di fianco. Meno male che la governante ha pulito. Altrimenti sarei morto dalla vergogna per il disordine. Entriamo in camera. Le do le spalle per mostrarle il bagno. Ma lei rimane dietro di me.  Mi giro verso di lei e... O mia dea. Il suo vestito è scivolato a terra. Il reggiseno è sparito. E nuda, davanti a me. Mi fermo a contemplare tanta bellezza. I capelli le accarezzano il seno. Quanto ci starebbe bene quel seno nelle mie mani. Quanto strigerei quei fianchi larghi e sinuosi. Quanto bacerei quelle gambe lunghe e snelle. Quanto venererei quel paradiso tra le sue gambe. Sul ventre porta na colomba. Quanto vorrei essere quella colomba, e avere il viso tra i suoi seni. Ingoio la saliva che sale. Mentre i miei jeans sono diventati improvvisamente stretti. Troppo stretti, per trattenere il desiderio. Lei spinge via il vestito con i piedi sdraiandosi sul letto. Lefko:" Vieni?" Dea la sua voce, stringe di più i miei jeans. Mi prendo un minuto per riflettere. Vorrei saltarle addosso e prenderla così rudemente da sembrare un animale. Ma devo stare calmo. Mi siedo dandole le spalle sul letto. Sento il materasso muoversi sotto i suoi movimenti. È alle mie spalle. Afferra la mia maglia, togliendola. Inizia a baciare la mia schiena. Ogni centimetro. Ogni cicatrice. Ogni pezzo di anima. Si alza leggiadra. Posizionandosi davanti a me. Cosa vuoi da me donna? Cosa vuoi dalla mia anima? Si mette a cavalcioni su di me. Facendomi sdraiare. Sono succube di lei. Potrebbe anche pugnalarmi io non farei resistenza. Mentre il suo seno scivola sul mio petto. L'aria mia manca. Mentre mi bacia il petto. Il collo. La guancia. La mandibola. Fino a soffiare sulle mie labra. Lefko:" Voglio essere tua. Hai accarezzato la mia anima. Ora tocca il mio corpo. Possiedimi. Anima e corpo. Come già possiedi il mio cuore." Chiudo gli occhi e inspirò. Ed è peggio perché la sua eccitazione sfiora i miei sensi, drogandomi. Ben:" Lo vuoi davvero?" Lefko:" Si. Voglio sentirti mio. Voglio sentirmi tua." Ingoio ancora a vuoto. Lentamente inverto la posizione. Poggiandola sotto di me. Sfioro il suo corpo con le dita. Mentre mi reggo sull'altro braccio. Per paura di schiacciarla. Mentre  sfioro il suo collo. Seguendo i suoi lineamenti. Lei mi accarezza j capelli. Con una dolcezza infinita. Ora mi sembra così fragile. Ho il terrore di spezzarla. Perché io non so essere dolce. Io non so essere delicato. Io so solo essere animale. Lei mi accarezza il viso. Avvicinando le nostre labra. Che finalmente si toccano. Assaporo la sua bocca. Lentamente. Ma il suo sapore mi rende ingordo. Ne voglio di più. Le labbra si schiudono e le lingue si incontrano. Mischiando i nostri sapori. I nostri odori. Qualcosa di così paradisiaco. E infernale. La sua piccola mano si porta al jeans, ormai diventato una gabbia. Mi aiuta a liberarmi anche degli ultimi indumenti. Ed io l'aiuto a liberarsi di quei miseri slip ormai di troppo. Torno di nuovo a toccarla. Più delicatemte possibile. Mentre il mio lupo, ringhia di volerla. Mentre il mio istinto vuole solo possederla. In un modo sconvolgente. Ma devo stare attento. Non devo spezzarla. Inizio ad accarezzare la sua intimità. Sento i suoi gemiti, mentre la sua antimita si schiude a me. Mentre le nostre bocche si divorano. Mai sazzie. La sento umida, quasi pronta a me. Ma devo aspettare. Non devo avere fretta. I suoi gemiti si fanno più forti. Mentre un mio dito entra dentro lei. Il suo baccino si muove sulla mia mano. Il suo corpo si prepara a me. Ad accogliermi. Sento caldo. Sudo a freddo. L'attesa mi sta uccidendo. Sfilo la mano. Portandola alla mia bocca. Assaporando il suo sesso. Il suo dolce sesso. Mi porto di nuovo su di lei. Che quasi scompare sotto il mio corpo possente. Ben:" Sei sicura?" La mia voce trema, freme. E se lei mi dicesse di no, morirei.. Ma lei sorride. Le sue gote rosse per il piacere. I suoi occhi lucidi, di lussuria. Lefko:" Fammi tua." Avvicino la mia erezione la lei. Entrando lentamente. Lei trema. Stringe i denti. Soffre. Sento il suo dolore. Io mi avvicino alle sue labbra. Baciandola per darle sollievo. Ben:" Passerà, te lo prometto." Lei annuisce, e mi spinge a proseguire. Entro ancora un po' in lei. Mi graffia la schiena, in cerca di sollievo. Lo stesso che cerco io sulla sua pelle. Entro in lei interamente. Lei soffoca le urla mordendo la mia schiena. Noto un'altra ciuffo di capelli, diventare biondo. A perso un'altra pezzo della sua purezza. Domandola a me. Continuo a muovermi piano. I miei muscoli contratti per la troppa resistenza. I suoi baci bagnati di lacrime, per il dolore, toccare la mia pelle. Finché sento il suo baccino accogliermi di più. Sento il suo dolore svanire. I singhiozzi, diventare gemiti. Aumento le spinte. Aumento il piacere. Aumentano i suoi gemiti. Sopra di noi, anche le nostre anime lupo si stanno donando. Non mi era mai successo di niente. Credo sia una cosa sua. Permettere di legare le nostre anime, come i nostri corpi. Continuo a darle piacere, resistendo ancora, alla voglia di smetterla. Finché non sento il suo urlo. Finché non sento il suo corpo tremare. Finché non sento la mia erezione stritolata da lei. Finché non la sento raggiungere l'epice. E con lei, lo raggiungo anche io. Crollando su di lei. Ansimando stanco. Ansimando felice. Esco da lei, solo per stendermi difianco. Accoglierla tra le mie braccia e amarla ancora. Questo non è stato sesso. Non so se esiste una parola per descriverlo. O forse sì. AMORE...
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