EPILOGO – AMARO RICONGIUNGIMENTO Una risata divertita accompagna la mia caduta. Lo sguardo di scherno della strega, potrei scommetterci, mi segue con soddisfatta pigrizia mentre lei attende che finisca di ruzzolare giù dalle scale, godendosi compiaciuta lo spettacolo. Alla fine mi raggiunge e mi strappa via il cappuccio dalla testa, scoprendomi il viso. Batto le palpebre e strizzo gli occhi nel tentativo di adattare la vista al cambiamento di luminosità. Non fatico troppo, perché il seminterrato buio è rischiarato soltanto dalla macabra luce carminia gettata da lampade a infrarossi. «In piedi», comanda la donna, aggiustandosi con un soffio ben indirizzato l’indisciplinata frangia diagonale. Poiché sono finito sdraiato supino e ho le mani legate, non è semplice obbedirle, ma la accon