V
Non ne ho mai abbastanza. Quando Anna bacia il mio sesso, lo ingoia. Mi vuole tutto, sprofondato nelle viscere del suo tutto. Lei ama il mio cazzo. Proprio lui, il mio cazzo, non me. O meglio, anche me, ma è tramite lui che ama me. Come posso spiegare? Con la bocca le piace sentire scorrere il sangue che lo ingrossa, il calore che lo riempie, lo sperma che lei attira e respinge per ritardare e prolungare il piacere della vita, del mio amore di cui lei è padrona incontrastata. Istanti che dovrebbero durare per sempre. Anna esige, pretende l’eternità in amore. Come sono morbide le sue labbra e terribili i suoi denti! Com’è calda la sua saliva, accogliente la sua cavità e com’è bello farsi dominare dalla sua bocca! Bello per lui. Cioè, per me, ma tramite lui. Anna ha tutto me stesso, le appartengo non più fisicamente, non è solo il mio corpo che si unisce a lei. Dentro la sua bocca! Ama il mio sesso, lo seduce, lo blandisce. Non mi lascia venire e spezza l’incantesimo. Per adesso.
– Mi farai impazzire, Anna.
– Ssst! Non parlare. Non rovinare tutto – Perché rovinare?
Lo prende in mano e si mette sopra di me. Io la guardo, da sotto.
– No, ora girati, Anna!
– Non adesso.
– Ora! Girati!
Mi resiste. Quasi implora.
– No, Carlo! Non ora! Non ora!
– Adesso, Anna!
– …Carlo. Piano, piano, Carlo. Con amore, Carlo.
– Sì, con amore, Anna.