Capitolo Uno
Missy
Sono rimasta al limitare della festa nel giardino dietro alla casa. Era il compleanno di Lea, quindi Liam aveva ovviamente organizzato un grande evento. Il branco era per la maggior parte li. Lea e Lily erano sedute a un tavolo sul piccolo palco, con Felix come sempre accanto. Avrei potuto giurare che quel ragazzo era dappertutto. Stavo battendo il piede con impazienza quando controllai di nuovo il cellulare. V stava tardando. Aveva promesso che sarebbe venuto a salvarmi da questa tortura. Amavo Lea e Liam come i miei veri genitori, ma ero stufa di essere la figlia adottiva dell’Alfa. Non sarei mai stata l'Alfa, quella responsabilità sarebbe spettata a Junior. Ma c'erano comunque tante aspettative e pettegolezzi senza fine.
V era diverso però. Lui e suo padre si sono uniti al branco solo 2 anni fa e non gli interessava di tutte queste cose. Non mi trattava come la figlia di un Alfa e non gli importava dei pettegolezzi. Aveva stile e piedi per terra. Ho controllato di nuovo il cellulare. Nessun messaggio, nessuna chiamata. Dove poteva essere?
Le ragazze più popolari passarono lì accanto, tutte insieme nella loro piccola cricca. Non ho potuto non notare le loro risatine e i loro sguardi di sottecchi. Alzai gli occhi al cielo e mi voltai per andarmene. Ho camminato verso dove cominciavano a esserci gli alberi. Forse avrei fatto una corsa invece di aspettare Vlad. Lasciare uscire la lupa dentro di me e farle prendere il controllo per un paio d'ore sembrava una grande liberazione.
Il cellulare suonò mentre mi avvicinavo agli alberi. Lo guardai speranzosa per poi trovare soltanto un messaggio da Liam:
Dove sei andata? È il momento di cantare.
Ho sospirato. So che Liam e Lea non si meritavano il mio atteggiamento, ma non potevo evitarlo. Essere me stessa era a volte soffocante. Ora che il terzo bambino era in arrivo, era la sola cosa di cui il branco parlava. Di quello e del fatto che se fosse stato una femmina, Liam e Lea non si sarebbero più occupati di me. Per quanto cercassi di ignorare quei pettegolezzi pieni di odio, non era sempre faciile.
Mi fermai a pochi metri dagli alberi. Infilai il cellulare in tasca e cominciai a spogliarmi. Un movimento nella foresta mi bloccò sul posto. Guardai in giro, cercando di individuarne la fonte. Qualcuno stava camminando verso di me. La comparsa di una silhouette familiare mi fece sfuggire un sorriso.
"Non volevi aspettarmi?" disse affettuosamente.
"Non potevi almeno dirmi per messaggio che saresti stato in ritardo?" ho risposto infastidita.
"Mi dispiace. Mio padre mi ha trattenuto. Ma ora sono qui," disse. Si è fermato a circa un metro da me. "Vuoi andare via di qui?"
"È quello che stavo per fare," ho detto.
"Dai. Dimentica la trasformazione. Andiamo da qualche parte," rispose.
Ho sospirato. La mia lupa era elettrizzata dall'idea di uscire. Ero così sicura che Vlad sarebbe stato il mio compagno. Era assolutamente perfetto in quasi ogni modo. In pochi mesi lo avremmo anche scoperto. La mia lupa non era così sicura. Per qualche motivo, non gli piaceva trasformarsi. Aveva accennato che c'entrasse qualcosa con il loro vecchio branco, ma non aveva mai spiegato oltre. "Va bene, andiamo," ho detto. Allungò la mano. L'ho afferrata e ci siamo diretti verso la sua macchina.
Azalea
Liam mandò un messaggio a Missy, ma non arrivò nessuna risposta. "Mi dispiace, Piccola Luna. Non sta rispondendo e non riesco a connettermi con lei. Credo che il blocco sia ancora attivo," disse con tono affettuoso.
Ho sfiorato il suo braccio per tranquillizzarlo. "Va bene. Sembra che fosse contrariata prima," gli ho detto.
"Questa non è un'attenuante. Dovrebbe essere qui," ha detto. Ora era nervoso. Lui e Missy non erano stati d'accordo ultimamente per colpa del suo ragazzo, Vlad. Non l'avevo ancora visto alla festa, anche se probabilmente non ero la testimone più attendibile poiché non mi è stato permesso di lasciare la mia sedia. Lo zio di Liam, il dottor Ron, mi aveva messa "a riposo leggero" con la gravidanza in corso, e Liam lo prendeva molto seriamente. Ieri sera mi aveva impedito di aiutare Leo a raccogliere i suoi giocattoli perché mi piegavo troppo.
"Tagliamo semplicemente la torta," dissi. "Va davvero bene così." Mi guardò con un'espressione triste. Sapevo che si stava impegnando tantissimo per rendermi felice; lo faceva sempre.Junior si avvicinò con le lacrime agli occhi. "Cosa c'è che non va, tesoro?" Chiesi, preoccupata.
"Cosa è successo al mio ragazzo?" Disse Liam prendendolo in braccio così che io non potessi farlo.
"Delilah mi ha fatto inciampare," rispose. Ha indicato il suo ginocchio che aveva un graffio piuttosto brutto. Quel poveretto odiava il sangue. I più piccoli tagli erano la fine del mondo.
"Perché lo ha fatto?" Liam gli ha chiesto gentilmente.
"Stavamo giocando e ho vinto io la partita. Luca l'ha presa in giro perché aveva perso e lei si è arrabbiata," ha detto.
"Junior, forse è stato un incidente?" Gli ho chiesto. Lui ha semplicemente alzato le spalle.
"Andiamo a pulire questo ginocchio," ha detto Liam. "Possiamo cantare a mamma quando abbiamo finito," mi ha dato uno sguardo comprensivo prima di andare via con Junior. Ho sospirato quando se ne sono andati. Guardai l'altro lato del prato dove Damien stava parlando con una arrabbiata Delilah. Stava pestando i piedi mentre spiegava qualcosa con rabbia a Damien. Era la cocca di papà per eccellenza, e Damien non aveva occhi che per Leo. Lui e Liam erano padri straordinari; Lily e io avevamo davvero fatto centro con i nostri compagni. Lily stava camminando verso di me, alzando gli occhi al cielo.
"Certi giorni, questi bambini mettono davvero alla prova la mia pazienza," disse. Scoppiai a ridere, completamente d'accordo.
"Chi ha perso questa volta?" Le chiesi.
"Penso Delilah e Junior. Lei è laggiù che si lamenta con Damien dicendo che è stato ingiusto e che qualcuno ha barato," rispose.
"Quando torna Liam, vuole fare la torta," le dissi.
"Questo calmerà i ragazzi temporaneamente," ha detto.
Damien è venuto da me con Delilah sulla schiena. "Dove è andato Liam?" ha chiesto.
"È andato a prendere un cerotto per Junior. Come sta Delilah?" gli chiesi.
"Sta bene," disse.
Finalmente Liam si uní a noi e richiamò l'attenzione del branco. Il branco intero cantò "Buon compleanno" poi tagliammo la torta e la distribuimmo. Anche se era il mio gusto preferito e sembrava deliziosa, non appena mi è stato messo davanti un pezzo, l'odore mi fece venire la nausea. Ho cercato di nasconderlo, ma Liam sapeva bene. Mi carezzò la schiena scusandosi.
"Liam non potevi saperlo. Non fa niente," gli dissi. "Finiamo e andiamo a letto". Volevo un po' di tempo da sola con lui dopo aver messo a letto i ragazzi. "Hai visto Missy?" gli chiesi.
Mi lanciò uno sguardo colpevole. "No. Forse dovremmo mandare qualche guerriero a cercarla..." disse lasciando la frase in sospeso. Sapevo che probabilmente stava collegandosi mentalmente con chi coordinava le pattuglie per questa notte. Mi girai verso Felix, che non si era mai allontanato da me.
"L'hai vista da quando è iniziata la festa?" gli chiesi.
Annuì "È andata verso il bosco circa 45 minuti fa," disse.
"Liam," dissi cercando di attirare la sua attenzione.“Forse è andata a fare una corsa. Felix l’ha vista andare verso il bosco.”
Sospirò e mi guardò. “Va bene. Se non torna entro le 11, mandiamo qualcuno a cercarla. E speriamo che non si stia infrascando con Vlad,” disse, sputando il nome del suo ragazzo con disprezzo. Non lo approvava affatto.
“Va bene, mio Alfa,” dissi, sfoggiando un sorriso dolce. Funzionava sempre. I suoi occhi si scurirono leggermente, e la sua postura si rilassò un po’.
******
Mi sono seduta sul nostro grande letto ad aspettare che Liam tornasse. Stava facendo addormentare Leo e gli stava leggendo una storia della buonanotte. Ho deciso di provare a mandare un messaggio a Missy; il suo telefono era praticamente incollato alla sua mano comunque:
Per favore, fammi sapere dove sei e che stai bene.
Ho atteso alcuni minuti e, sicuramente, ho ricevuto una risposta:
Sto bene. Con V.
Sospirai. Ovviamente. Era sempre con lui. Vlad e suo padre erano entrati nel branco circa 2 anni fa, cercando una nuova casa. Avevano lasciato il loro vecchio branco in circostanze oscure, ma Liam ed io avevamo permesso loro di unirsi. Missy si era subito affezionata a Vlad. Qualcosa di lui e di suo padre non mi aveva mai convinto del tutto, ma erano stati membri modello del branco, quindi alla fine avevamo trascurato questa sensazione:
Per favore torna a casa entro mezzanotte. Eravamo preoccupati.
Sapevo che Liam non si sarebbe messo a letto finché non fosse stata di nuovo alla casa del branco:
Va bene
Ho sospirato. Gli adolescenti erano così divertenti. Non vedevo l'ora di passare tutto questo con i più piccoli. Ero inoltre sicura che Junior e Leo sarebbero stati un gioco da ragazzi rispetto a Delilah. Lei era la più combattiva del gruppo. Liam finalmente entrò in camera da letto. Aveva la stanchezza stampata sul viso. Gli aprii le braccia e lui mi sorrise e si avvicinò subito a me. È salito sul letto, mi ha avvolto con le braccia intorno alla vita e ha appoggiato la testa sul mio piccolo accenno di pancione.
“Come sta la mia piccolina?” chiese.
“Liam, non sappiamo ancora se è un maschio o una femmina!” lo rimproverai.
“Lo so e basta. Sarà una bambina e sarà perfetta proprio come la sua mamma,” disse dolcemente. Era così innamorato dell’idea di avere una figlia.
“A parte il fatto che mi fa venire la nausea ogni poco, il tuo bambino sta bene,” gli dissi. Lui appoggiò il viso sulla mia pancia, sorridendo. “Missy mi ha scritto. Sta bene e ha promesso di essere a casa entro mezzanotte,” gli dissi. Sospirò. Si era alzato presto e aveva lavorato più del solito tutta la settimana per aiutare Lily a organizzare la festa per me stasera. Gli passai le dita tra i capelli, massaggiandogli leggermente il cuoio capelluto. Ero sicura che non avesse voglia di restare sveglio fino al suo ritorno. “Perché non mi occupo io di assicurarmi che torni a casa stasera?” proposi.
“No, Piccola Luna. Stai crescendo il mio cucciolo e ti occupi dei ragazzi ogni giorno. Inoltre, stai gestendo tutto all’ostello. Posso restare sveglio io per assicurarmi che la nostra adolescente ribelle torni a casa,” disse.
Risi. “Ribelle? Neanche per idea. Sta solo mettendo alla prova i nostri limiti. Dobbiamo solo restare solidi e assicurarci che sappia che l’ameremo sempre,” dissi. Lui borbottò appoggiato alla mia pancia. “Dormi un po’. Hai fatto un lavoro meraviglioso con la festa. Mi sono divertita tantissimo.” Continuai a passargli le dita sul cuoio capelluto, sapendo che avrei avuto la meglio. Lasciai scivolare una mano verso il basso e gli massaggiai dolcemente la nuca. Si rilassò contro di me.
“Va bene. Solo questa volta. Ma se fa un minuto di ritardo, mi svegli per andare a cercarla. Tu non devi uscire a cercarla da sola,” disse con tono protettivo.
“Va bene,” gli dissi. Non avevo alcuna intenzione di svegliarlo. Avrei semplicemente chiamato qualcuno per aiutarmi a trovarla o avrei aspettato che tornasse a casa sana e salva. Continuai a coccolare il mio meraviglioso compagno e, nel giro di pochi minuti, si era addormentato pacificamente, stringendomi forte. Ad ogni gravidanza aveva preso l'abitudine di sdraiarsi sulla mia pancia in questo modo, vicino al suo cucciolo. Presi un libro dal comodino e mi sistemai per leggere.
Mandai un messaggio a Missy alle 11:30 per sapere come stava e se stava tornando a casa. Non mi rispose. Liam si era girato dall’altra parte, lasciandomi la libertà di muovermi di nuovo. Mi alzai per andare in bagno e lavarmi i denti. Tornai in camera da letto e mi sedetti sul divano per controllare di nuovo il telefono. Distrattamente accarezzavo il pancione mentre guardavo la conversazione con Missy. Non risultava nemmeno che avesse letto il messaggio. Sospirai. Mi alzai e lasciai la stanza, dirigendomi verso quella di Missy. La porta era chiusa a chiave, ma usai la chiave principale che teniamo sempre con noi per aprirla ed entrai.C’erano alcuni vestiti e libri sparsi per la stanza, ma per il resto era in ordine. Mi sedetti sul suo letto e passai una mano sul copriletto. Pensai al giorno in cui l’avevamo portata a sceglierlo. Per il suo tredicesimo compleanno le avevamo permesso di ridipingere completamente la sua stanza. Lemon era venuta con noi al negozio, e Missy era così entusiasta. Liam quel giorno era rimasto a casa con i ragazzi, e tutta l’attenzione era stata per Missy.
Controllai di nuovo il telefono. 12:07. Non era mai arrivata con più di qualche minuto di ritardo alla casa del branco. Anche se metteva alla prova i nostri limiti e cercava di allontanarsi un po’, era comunque una brava ragazza. Aveva la testa sulle spalle e non faceva mai nulla di troppo problematico. Mi alzai e decisi di scendere a prepararmi una tazza di tè, sperando che entrasse dalla porta da un momento all’altro. Quando arrivai in cucina, mi preparai il tè e poi andai verso la porta d’ingresso. Mi sedetti su una delle panchine morbide nell’atrio e sorseggiai la mia bevanda.
La casa del branco era tranquilla; tutti erano sufficientemente stanchi dopo la festa di questa sera. Anche se non avevo l’udito di un lupo, il mio era comunque migliore di quello di un umano normale, quindi sarei stata in grado di sentire se fosse entrata dalla porta sul retro, data la relativa quiete intorno a me. Bevvi quasi tutto il tè prima di controllare di nuovo l’orario. 12:36. Stavo iniziando a preoccuparmi. Non aveva ancora letto il mio messaggio. Provai a scriverle di nuovo:
Sei in ritardo. Fammi sapere che stai bene, per favore?
Aspettai ancora qualche minuto senza ricevere risposta. Sospirai e composi il numero di uno dei lupi di pattuglia notturna. Rispose rapidamente. “Sì, Luna,” disse.
“Ciao, Sean. Qualcuno ha visto Missy stasera?” Chiesi. Quando avevo appena completato la cerimonia per diventare Luna, avevo cercato di insistere perché tutti mi chiamassero Azalea e smettessero di essere così formali. Alcuni avevano accettato, ma molti continuavano a usare il mio titolo. Alla fine, ci avevo rinunciato, anche se avrei voluto che mi chiamassero semplicemente Azalea.
"No, Luna. È scomparsa?" Ha risposto.
"Doveva tornare entro mezzanotte, e sono un po' preoccupata", gli ho detto.
“Farò in modo che le pattuglie cerchino di rintracciarla ovunque all'interno dei territori del branco. Hai qualche idea su dove potrebbe essere andata?”
“Purtroppo non lo so,” risposi. “So che era con quel ragazzo con cui sta sempre, Vlad. Ma non mi ha mai detto dove sarebbe andata.”
“Faremo del nostro meglio per trovarla, Luna. Tuttavia, non sarà facile rintracciarlo con il suo odore così indistinto,” spiegò.
“Cosa intendi dire?” chiesi. Senza essere un lupo, potevo percepire gli odori meglio di un umano, ma per la maggior parte riuscivo a distinguere solo quello di Liam.
“Ne ho parlato con l'Alfa un paio di settimane fa, la prima volta che ci ha mandato a cercarli. Quel ragazzo non ha un odore distinguibile come dovrebbero avere i lupi. Non ha l’odore di un rogue, ma nemmeno uno identificabile in alcun modo.”
“Wow, è davvero strano.”
“Forse dovresti chiamare all'Inn. Magari qualcuno li ha visti in giro per la città?” Suggerì.
“Grazie. Penso che lo farò. Per favore, fammi sapere se li trovate. E, per favore, non svegliate l’Alfa, ok? Era esausto stasera e vorrei davvero evitargli altre preoccupazioni.”
“Certo, Luna.” Riattaccò e io tirai un lungo sospiro. Ora stavo iniziando a preoccuparmi davvero. Non era ancora tornata, e questa cosa su Vlad?
Missy
Schizzai Vlad in faccia e mi infilai sotto la cascata. Eravamo nel nostro posto. Una radura bellissima con un piccolo laghetto alimentato da una cascata. C’erano fiori ovunque e le lucciole lo illuminavano di notte. Era tranquillo e lontano dal branco senza essere troppo distante.
“Oh no, non ci provare!” Urlò venendomi dietro. Ridacchiai e cercai di sfuggirgli, ma mi prese. “Non puoi scappare da me, principessa,” disse con un sorriso affascinante.
“Come fai a muoverti così velocemente?” Mi lamentai. Mi teneva tra le braccia e io avvolsi le gambe intorno alla sua vita, l’acqua sosteneva gran parte del mio peso. Ci portò lentamente verso la riva, dove i nostri vestiti esterni erano stati abbandonati.
“Immagino che sia un mio segreto,” disse. Era sempre così arrogante e sicuro di sé. Se devo essere onesta, era incredibilmente attraente. Mi riempì il viso di piccoli baci, facendomi ridere di nuovo.
"Okay, basta!" Ho detto. Avevamo nuotato e giocato con l'acqua da un po' ormai. Era davvero tardi, e probabilmente dovevo tornare alla casa del branco. Se fossi stata in ritardo, Lea e Liam sarebbero morti d'ansia. Anche se non sempre amavo il nostro branco, amavo Lea e Liam. Erano dei bravi genitori.
Vlad ci portò sulla riva e mi mise giù. Si lasciò cadere a terra e si sdraiò, guardando attraverso gli alberi verso le stelle sopra di noi. “Dai, dovremmo vestirci. Ho lasciato il telefono nella tua macchina, ma sono sicura che dovremmo tornare. Non hai un coprifuoco?” gli chiesi.
“No. Mio padre non è fatto così. Vieni, sdraiati con me per un po’. Dobbiamo far asciugare i vestiti prima di rimetterceli comunque,” disse. Alzai gli occhi al cielo, ma non potei resistere. Mi sdraiai accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla. Non vedevo l’ora di compiere 17 anni. Anche il compleanno di Vlad era subito dopo il mio, quindi sarebbe stato perfetto. Sapevamo di essere compagni e sentimmo da subito un legame. Ne avevamo persino parlato, di trasferirci lontano dal branco dopo il liceo, per lasciarci tutto alle spalle. Non avevo ancora detto niente a Liam e Lea perché sapevo che sarebbero andati fuori di testa.
“È così tranquillo qui,” sospirai.
“La vista è piuttosto bella anche,” disse. Lo guardai di sottecchi e vidi che stava fissando direttamente me. Arrossii e tornai a guardare le stelle.
"Missy…" La voce di Damien risuonò nella mia testa. Cavolo.
"Ehm, che succede, Beta?" Risposi tramite il legame.
"Dove sei in questo momento? Sai che ore sono?"
Mi tirai su in posizione seduta di scatto. Vlad mi guardò preoccupato. “Che succede?” Chiese.
“Dobbiamo andare, subito!” Dissi, alzandomi in fretta. Raccolsi i vestiti e cominciai a vestirmi in modo sbrigativo. Vlad non si stava muovendo altrettanto velocemente. “V, Damien mi ha appena contattata chiedendo dove sono e se so che ore sono. Questo significa che sono in ritardo e che Liam verrà a cercarmi. Dobbiamo andare subito!”
“Va bene, va bene, andiamo, principessa. Digli solo che hai perso la cognizione del tempo e che stai tornando. Posso riportarti indietro in 20 minuti circa,” disse con calma.
“Muoviti!” lo sollecitai.
"Scusa. Ho completamente perso la percezione del tempo e il mio telefono si è spento. Sto tornando indietro adesso. Fermate la ricerca," ho cercato di scherzare.
"Il tuo telefono sta squillando prima che diventi la segreteria telefonica," ha detto Damien. Sapevo di essere proprio nei guai questa volta. Sono sempre riuscita a tornare giusto in tempo, tranne una volta. Vlad aveva organizzato un appuntamento al cinema super carino qui fuori e ci eravamo addormentati guardando il film. Una delle pattuglie ci aveva trovati e avevo promesso a Liam che non sarei più arrivata in ritardo.
"Damien, per favore dimmi che Liam non è uscito a cercarmi!" Stavamo tornando di corsa verso l'auto di V. Ha trovato la chiave e siamo saliti dentro. Controllai rapidamente il mio telefono. Avevo molti messaggi da Lea, una chiamata persa da lei e 4 da Damien. Nulla da Liam, quindi poteva essere un segno positivo.
"Luna lo ha lasciato dormire e gli ha assicurato che avrebbe fatto in modo che tornassi a casa sana e salva. Ora sta girando avanti e indietro nell'ingresso principale nel cuore della notte, disperata. Ha chiamato la pattuglia notturna che mi ha informato della tua scomparsa," ha comunicato Damien telepaticamente.
"V, schiaccia l'acceleratore. Lea sta camminando avanti e indietro nella casa del branco aspettandomi. Ha dovuto discutere con il dottore per evitare che la mettesse a riposo forzato per via del bambino. Ti prego, sbrigati. Sarò nei guai seri se Liam si sveglia perché lei è troppo stressata. Le sue emozioni sono amplificate tipo venti volte quando è incinta!”
“Cavolo. Sto andando,” disse, premendo il piede sull'acceleratore. Raggiungemmo rapidamente la strada principale e lui prese ancora più velocità.