Story By Armando D'Amaro
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Armando D'Amaro

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Incantevoli stronze
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Stronze perché... Non vi offendete, le donne per prime definiscono così altre donne: abitualmente le “ex” dei loro compagni, le fortemente indipendenti chiamano così le eccessivamente sottomesse, che ricambiano, e poi tra colleghe di lavoro, compagne d’avventura, “care amiche”… Lo “stronze” del nostro titolo non è un triviale aggettivo rivolto a esseri stupidi o spregevoli, ma alle femmine che oggi tanti uomini desiderano. No? Eppure talvolta scartiamo compagne che vorrebbero cucinare per noi, subire i nostri hobby, trasformarsi a comando in zoccole, crescere i nostri figli... per altre che, dopo averci stregato, non esaudiscono i nostri desideri, ci impongono uno stile di vita scomodo, preferiscono lo shopping a... Insomma stronze, ovvero donne che hanno capito tutto, per nulla disposte a rinunciare per noi alla propria vita: gentili ma forti, competenti ma non noiose, simpatiche ma distaccate, stimolanti ma non puttane. In questo volume illudono, uccidono, tiranneggiano, ingannano, tradiscono, rovinano, sbranano… ma sempre (o quasi) con amore o per amore. Ed è questo che le rende, per quanto stronze, incantevoli.
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Odio e amore in noir
Updated at Apr 17, 2023, 23:39
Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile; non so, ma è proprio così e mi tormento.Il Carme del poeta Catullo riassume un dilemma che, inalterato, ha attraversato i secoli: la difficile convivenza – che spesso corrompe pensieri e azioni – di due sentimenti, tanto opposti quanto speculari, nel mistero dell’animo umano. “Amore e Odio” è anche uno dei temi inevitabilmente più utilizzabili in letteratura e questa nuova – quinta – antologia dedicata a Marco Frilli ne è un esempio tanto sfaccettato quanto esemplare.Chiamando a raccolta cinquantanove autori per cinquantaquattro racconti (di ottimo livello) l’argomento non poteva che essere sviscerato a fondo: nel volume ci imbattiamo in chi ama una cosa o un posto o un’idea o – soprattutto – una persona; insomma qualcosa o qualcuno che attrae e si vorrebbe di conseguenza “possedere”. Questo rende disponibili a lottare per ottenere quanto si desidera facendo, di conseguenza, maturare anche l’odio, perché tuteli da chi o cosa minaccia il nostro amore.Il conflitto può diventare insanabile e l’aggredire naturale: l’Amore si defila e l’Odio esce allo scoperto, facendoci ringhiare. Un malinteso, un gesto inaspettato, una parola di troppo e si riversa sull’avversario la tensione accumulata: si alzano i toni, piovono gli insulti, e la violenza – avvisaglia della bestialità a danno dell’umano – può diventare omicida. È così dalla notte dei tempi: la Bibbia non racconta di un fratricidio? Caino, il primo essere umano a nascere, uccise Abele, il primo essere umano a morire.E gli autori che hanno partecipato alla composizione di questo volume dimostrano come l’Odio, polo negativo dell’Amore, sia sentimento “legittimo”: esiste e non si può proibire di provarlo. I due vanno a braccetto perché l’uno è il mezzo per crescere, l’altro il tentativo di preservare quello che abbiamo ottenuto e, nei loro racconti, è (quasi sempre) il buio che batte la luce della sopravvivenza: non per nulla sono noir.Insieme ai personaggi che gli scrittori inventano, intingendo le loro penne in fantasia e inchiostro, talvolta compare il “Grande Capo”... e non come un’ombra – che non pensa, non vede, non ama e non odia – ma ben vivo e pieno della verve che lo ha sempre contraddistinto: san Tommaso sostenne che “Le apparizioni di chi ha lasciato questo mondo, qualunque esse siano, possono avvenire per il fatto che una speciale disposizione divina vuole l’intervento di certe anime nelle vicende dei vivi”.Sono vivi i protagonisti di “carta”? Per autori e lettori sicuramente sì.Gli autori: M. Addesa, M. Ansaldo, A. Barigozzi, A. Bastasi, M. Bellini, M. Bellucci, M. Bertamoni, R. Besola, A. Ferrari, F. Gallone, E. Bezzon, M. Biagini, M. Bonini, F. Borgio, R. Castelli, A. d’Amaro, S. De Bastiani, D. Cambiaso, C. De Bernardi, A. Destito Maffeo, D. Domenici, G. Dotta, M. Fagnoni, M. Fellegara, L. Ferrari, I.E. Ferrario, C. Frilli, M. Gatti, A. Grandicelli, D. Ippolito, S. Lombardo, E. Luceri, V. Lusetti, A. Maccapani, G. Maimone, F. Marchetti, N. Marchetti, G. Marchitelli, M. Masella, L. Massabò, A. Maurizi, R. Mistretta, M. Monaco, A. Bruzzone, S. Monleone, A. Novelli, M. Paini, D. Paletta, M. R. Pugliese, A. Reali, L. Malusà, N. Retteghieri, G. Schillaci, R. Spadotto, G. Trebeschi, L. Troncanetti, M.T. Valle, P. Varalli, L. Veroni.
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Il testamento della signora Gaetani
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
In questo quarto noir che lo vede protagonista il maresciallo Corradi deve fare i conti con la morte violenta di una vecchia signora, ma non solo: la solitudine e l’omicidio di una collega fanno riaffiorare incubi che credeva aver seppellito col suo passato. Il cinquantenne investigatore dei Carabinieri va alla ricerca della verità scavando nei segreti di eredi e legatari di un testamento, senza tralasciare di inseguirne un’altra, nascosta in documenti sbiaditi dal tempo ma contenenti, forse, realtà sconvolgenti sulla defunta: chi li ha rubati? Altri cadaveri intralceranno le sue indagini, complesse come le personalità dei sospettati, ma grazie forse più alla sua sensibilità di uomo che alla sua capacità professionale risolverà il caso, muovendosi in zone d’ombra – tra passato e presente – ricche di colpi di scena e velature di nostalgia. La solida trama e l’atmosfera realisticamente noir di questo romanzo, nella tradizione del miglior “giallo mediterraneo” riflette – citando le parole di Stendhal – più “il fango delle pozzanghere” che “l’azzurro del cielo”.
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Nero dominante
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Genova, 14 maggio 1938: Mussolini sbarca dalla corazzata Cavour, insieme ai più fedeli gerarchi, per una visita ufficiale di quattro giorni. L’accoglienza platealmente entusiasta dimostrerebbe che il fascismo è al culmine della sua popolarità, ma qualcuno trama nell’ombra. Il commissario Boccadoro ha ricevuto una “soffiata” da un condannato per omicidio e, mentre il Duce, via via, parla in piazza della Vittoria, visita opere pubbliche, stabilimenti industriali e Riviera di Levante, Boccadoro deve condurre una caccia serrata agli organizzatori del complotto, mentre la minaccia assume sempre più spessore, fino a diventare tangibile. L’autore riesce a trasmetterci – mescolando personaggi reali e di invenzione che agiscono in una Dominante perfettamente “ricostruita” – mentalità, atmosfere e costumi di una società dove l’ideologia del regime impera. Un romanzo insieme credibile e godibile su potere, uomini, donne e bambini in un mondo alla vigilia del disastro.
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Boccadoro e il cappotto rosso
Updated at Mar 30, 2020, 19:46
Genova, novembre 1939: un violento scirocco spinge i marosi a infrangersi con rabbia sulla foce del Bisagno, mentre minacciosi nuvoloni carichi di pioggia opprimono sia il sole, basso e morente, che l’umore di Francesco Boccadoro. I regi decreti ‘razziali’, che da più di un anno si stanno susseguendo, continuano a produrre i loro squallidi frutti, anche se in città alcuni volenterosi si attivano per limitarne le conseguenze. Mentre cerca di passare qualche momento sereno in famiglia, il commissario viene avvisato del ritrovamento di un cadavere rimasto appeso sotto il ponte di Sant’Agata, che scavalca il torrente - ruggente e gonfio di fango - poi costretto sotto la copertura da poco terminata. Ma le indagini per determinare chi abbia accoltellato la donna sono ostacolate dallo stesso Questore che, volendo tutelare il buon nome di un medico amico di tanti gerarchi, pretenderebbe che si punti il dito sul colpevole ideale, un giovane ‘sovversivo’. Boccadoro riesce a superare l’ostacolo ricorrendo ad una vecchia conoscenza e prosegue caparbiamente nel suo lavoro, mentre il Bisagno esonda provocando notevoli danni specie al Borgo degli Incrociati, dove un testimone… Appassionante seguito di Nero Dominante, anche in questo romanzo – frutto di inventiva letteraria ma supportato da ricerche storiche - l’autore fa interagire personaggi reali e di invenzione su uno sfondo dettagliatamente ricostruito per situazioni, ideologie e, soprattutto, umanità…La moglie e i figli del commissario ci regalano infatti pagine ricche di godibilissimi momenti privati a bilanciare morte e degrado in un paese che sta scivolando nel baratro. Armando d’Amaro, nato a Genova nel 1956, vive a Calice Ligure. Dopo studi classici e laurea in giurisprudenza ha praticato attività forense ed accademica, abbandonate per dedicarsi alla scrittura noir ed alla critica d’arte moderna. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Delitto ai Parchi (2007), La Controbanda (2007; 2016 in Italia Noir per Repubblica-l’Espresso), La farfalla dalle ali rosse (2008), Liberaci dal male (2010, col criminologo Marco Lagazzi), Il testamento della Signora Gaetani (2014), La mesata (2016), Nero Dominante (2017) ed ha curato le antologie Incantevoli stronze (2008), Donne, storie al femminile (2009) e Una finestra sul noir (2017); altri racconti sono usciti in raccolte per altri editori o su riviste; il suo monologo Atlassib è rappresentato con successo a teatro; numerosi i testi scritti per artisti, tradotti anche in inglese e russo.
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